martedì 9 aprile 2013

SALA DI GIOVE - Galleria Palatina Palazzo Pitti

Una delle più belle sale del palazzo,in origine era destinata al trono del granduca.
Autentici capolavori decorano le pareti come la Velata di Raffaello (1516) ideale femminile di bellezza,forse ritratto della celebre Fornarina sua amante, e le Tre età dell’uomo (1500 circa) uno dei rarissimi quadri di Giorgine maestro indiscusso della scuola Veneta del Rinascimento.
Nella sala sono concentrate anche le tele di scuola Toscana del primo Cinquecento come il Compianto sul Cristo morto di Fra Bartolomeo (1511-12 circa), un’Annunciazione coeva,opera del secondo periodo artistico di Andrea del Sarto (quello più legato all’arte di Michelangelo) e il San Giovanni Battista (Andrea di Sarto) dello stesso autore con chiari influssi della statuaria classica Agnolo Bronzino è qui rappresentato dal Ritratto di Guidobaldo della Rovere (1530 – 32) mentre la tavola delle Tre Parche risale al 1537 circa,in passato venne attribuita a Michelangelo ma oggi si crede più probabile  che sia l’opera di un seguace, Francesco Salviati.
La Velata di Raffaello

SALA DI SATURNO - Galleria Palatina Palazzo Pitti

In questa sala vi sono un numero consistente di opere di Raffaello che permette di ripercorrere diversi periodi e stili della sua attività: dalla Madonna del Granduca (1506 circa) ancora legata alle vicende artistiche di Pietro Perugino e di Leonardo, ai Ritratti di Agnolo e di Maddalena Doni (1506 – 1507) di grande forza psicologica,all’incompiuta Madonna del Baldacchino fino alle opere dell’età matura stilistica come il Ritratto di Tommaso Inghirami (1510 circa) e la famosissima Madonna della Seggiola (1513 – 1514) di grande tenerezza e sublime nella stesura della pittura,monumentale e nello stesso tempo dolce scena famigliare. Completa l’eccezionale serie la Visione di Ezechiele,un’opera più tarda del 1518 dalla spiccatissima composizione monumentale,secondo lo stile romano del pittore che tanto influenzerà gli artisti successivi legati alle scuole del classicismo e del barocco.
Altre opere importanti nella sala sono il Compianto sul Cristo morto (1495) di Pietro Perugino ,maestro di Raffaello, il Salvator Mundi di Fra Bartolomeo (1516) e due dipinti di Andrea del Sarto: la Disputa sulla Trinità del 1517 circa e l’Annunziata.
La Madonna della Seggiola di Raffaello

Compianto del Cristo Morto del Perugino

Madonna del Granduca di Raffaello

SALA DELL’ILLIADE - Galleria Palatina Palazzo Pitti

Decorata con gusto neoclassico,rivelando la datazione degli ornamenti di fine del Settecento di Luigi Sabatelli e aiuti. Anche qui vi troviamo opere di Raffaello,La Gravida (1506 circa) dai colori brillanti esaltati dallo sfondo nero tipico della pittura fiamminga coeva. Sono inoltre esposte due opere di Andrea del Sarto,L’Assunta Passerini (1526) e l’Assunta Pancciatichi (1522 – 1523),opere del tardo e più solennemente monumentali  della pittura fiorentina.,il Ritratto di Valdemaro Cristiano,Principe di Danimarca di Giusto Suttermans e il Battesimo di Cristo di Paolo Veronese (1575 circa).
La Gravida di Raffaello

SALA DELLA TAZZA - Galleria Palatina Palazzo Pitti

Questa sala  è stato l’ingresso della Galleria dal 1849,quando i visitatori accedevano dalla porta accanto al cancello del Giardino di Boboli,adiacente al Rondò di Bacco. Deve il suo nome alla monumentale vasca (“tazz”) in porfido,del II secolo,arrivata a Firenze da Villa Medici. Due colonne dello stesso materiale che ornano le pareti di fondo,furono invece acquistate da Francesco I de’ Medici e sistemate in origine a decorare una fontana nel parco della Villa di Pratolino,in epoca imperiale.

ATRIO DELLO SCALONE DEL MORO - Galleria Palatina Palazzo Pitti

In questa zona si trova l’accesso a uno scalone monumentale iniziato da Pasquale Poccianti nel 1831 e interrotto nel 1835,senza essere mai ripreso. Solo nel 1892 lo scalone fu riprogettato da Luigi del Moro e completato nel 1897. La sala ospita la vasca di una fontana proveniente dalla villa di Castello,importante capolavoro scultoreo attribuito ad Antonio Rossellino e Benedetto da Maiano con interventi e rifacimenti successivi.

Recentemente  è stato restaurato e riaperto al pubblico