lunedì 30 luglio 2012

Gli UFFIZI terza parte - dalla Sala 2 alla Sala 3


SALA 2 del Duecento e di Giotto
Questa sala venne ricavata alla fine dell’Ottocento dall’antico teatro mediceo.
L’allestimento venne completato nel 1956 dagli architetti Michelacci,Scarpa e Gardella,che coprirono la sala con un soffitto a capriate,imitando le chiese medioevali.
Le opere esposte sono databili dalla prima metà del XIII secolo agli inizi del XIV secolo (entrate agli Uffizi a partire dalla fine del Settecento,con la scoperta dei pittori detti “primitivi”).
Tra le tante tavole che illustrano gli inizi della pittura toscana,sono due CROCEFISSI: uno col CRISTO TRIONFANTE,di iconografia ancora bizantina dall’altro, l’iconografia del CRISTO SOFFERENTE,un nuovo tipo,che diverrà vincente che si ricollega alla coeva predicazione francescana.
Importanti esempi della scuola pittorica duecentesca sono anche un raro DOSSALE di Meliore e un DITTICO di Bonaventura Berlinghieri. Nel 2007 si è aggiunta la MADONNA COL BAMBINO IN TRONO E DUE ANGELI del Maestro del Bigello (1230 circa).
Nell’allestimento sono esposti tre grandi pale cuspidate da Cimabue,Duccio di Buoninsegna e Giotto.dipinte a pochi anni di distanza e con lo stesso soggetto. In questo modo lo spettatore è costretto a farne dei confronti.
L’opera in questione è LA MADONNA IN TRONO o “MAESTA’”.
Nella MAESTA’ DI SANTA TRINITA del 1285 – 1300 realizzata da Cimabue è un primo tentativo di emancipazione dagli stilemi bizantini,dove prevale la ricerca di maggior volume e rilievo plastico,con un’inedita dolcezza di sfumato; di fronte è la pala di Duccio,detta MADONNA RUCELLAI (1285 circa) ,costruita con una struttura ritmica e con figure aggraziate,maggiormente influenzata dalla coeva esperienza pittorica del gotico francese;infine,al centro della sala,la m MAESTA’ DI OGNISSANTI di Giotto (1310 circa) di impianto monumentale e costruita molto più plasticamente accentuando il chiaroscuro e la volumetria dei corpi. In poche parole in questo quadro si dimostra che nelle sue opere nasce la prospettiva.
Di Giotto è anche il POLITTICO DI BADIA del 1300 circa (anche se restano molti dubbi su una datazione così precoce.
Maestà di Santa Trinità - Cimabue

Madonna Ruccelai - Duccio

Maestà di Ognissanti - Giotto

Polittico di Badia - Giotto

La Madonna col bambino in trono e 2 angeli - Maestro del Bigello

SALA 3  del Trecento senese
Anche questa sala è stata ricavata alla fine dell’Ottocento e ristrutturata neglia nni cinquanta del Novecento,è è allestita una selezione di opere senesi del Trecento,in questa si fronteggiano L’ANNUNCIAZIONE di Simone Martini e Lippo Memmi (1333) e la PRESENTAZIONE AL TEMPIO di Ambrogio Lorenzetti (1342),entrambe provenienti dal Duomo di Siena.
L’ANNUNCIAZIONE è costruita con uno stile lineare,elegante e raffinato tipico della coeva cultura cortese che sfociò nel gotico internazionale;ambientata in un’atmosfera irreale,quasi di astratta misticità,con quale concessione al vero (il fiore,l’ombra del libro,la ritrosia della Vergine),presenta tutte le raffinatezze lineari e cromatiche della scuola gotica senese (si guardi per esempio alla resa del tessuto nella veste angelica).
La PRESENTAZIONE AL TEMPIO di Ambrogio invece la profonda resa prospettica e l’attenzione alla resa fegli affetti delle figure,elementi tipici della peotica grottesca,già ripresa da suo fratello Pietro,viene da Ambrogio conciliate con il gusto per il colore e la grazia della tradizione senese.
Queste due pale d’altare sono tra i più antichi esempi conosciuti di soggetti da altare con episodi evangelici,anziché con un’icona da venerare,poiché la cattedrale senese era già presente una grandiose immagine mariana,protettrice della città,nella grande pala della MAESTA’ DI SIENA di Duccio di Buoninsegna,sull’altare maggiore.
Dei fratelli Lorenzetti sono anche esposte altre opere: le STORIE DI SAN NICOLA (1330 circa),la MADONNA CON I SANTI NICOLE E PROCOLO (1332) di Ambrogio e la MADONNA IN TRONO COL BAMBINO TRA OTTO ANGELI e la PALA DELLA BEATA UMILTA’,entrambe del 1340, di Pietro. Nella pala della Beata Umiltà sono raffigurati numerosi interessanti episodi di vita quotidiana nel Medioevo.
Di Simone dei Crocefissi,pittore bolognese che si rifà ad un gotico più vivace e popolaresco rispetto al gotico aulico senese,è la tavola con la NATIVITA’.
L'Annunciazione - Simone Martino e Lippo Memmi

La presentazione al  Tempio - Ambrogio Lorenzetti

giovedì 26 luglio 2012

Gli UFFIZI seconda parte - dal Vestibolo alla Sala 1


Buongiorno a tutti,
questo articolo è dedicato a tutti quelli che amano l’arte e vorrebbero visitare virtualmente tutte le sale di uno dei musei più belli e più visitati.
E’ dedicato anche per chi come me ha avuto l’occasione di vederlo.
Sapete non trovo le parole per iniziare a descriverlo,non vorrei essere troppo seriosa ma nello stesso tempo vorrei essere precisa.


GALLERIA "Uffizi" Firenze - vista venendo da Piazza della Signoria


GALLERIA "Uffizi" Firenze - vista dagli Uffizi verso la Piazza della Signoria

VIAGGIO “VIRTUALE” NEL MUSEO DEGLI UFFIZI DI FIRENZA

IL Vestibolo d’entrata:
E’ costituito da tre vestiboli venne ricavato alla fine del Settecento col completamento dello scalone monumentale,il nuovo accesso alla Galleria,per volontà del Granduca Pietro Leopoldo.
Nel primo vestibolo sono busti in marmo e porfido dei Medici da Francesco I a Gian Gastone;comunicante con questo è vestibolo rettangolare,decorato nella volta da Giovanni da San Giovanni con CAPRICCI MITOLOGICI,allestito con are,busti antichi e moderni; nel Vestibolo ellittico: statue romane,sarcofagi e rilievi antichi. La porta che immette nella Galleria,con ai lati sono due Cani molossi,copie romane del I secolo d.C.,è sormontata dal busto di Pietro Leopoldo.

Ingresso Vestibolo

Vestibolo rettangolare

Uno dei  2 cani molossi

Corridoio Est:
Corrispondono tre corridoio con i tre corpi del palazzo,corrono lungo tutto il lato interno e su di essi si aprono le sale,anche grazie alle porte di intercomunicazione interna,non è necessario attraversarli per il percorso principale della galleria. I corridoi sono decorati nei soffitti e le ampie vetrate rivelano il loro primitivo aspetto di loggia aperta.
Oggi i corridoi ospitano la collezione di statuaria antica,iniziata da Lorenzo il Magnifico,che conserva le opere nel Giardino di San Marco vicino al Palazzo Medici per farle copiare dai giovani artisti. La raccolta fu ampliata da Cosimo I dopo il suo primo viaggio a Roma del 1560 quando scelse di destinare le statue per abbellire Palazzo Pitti e i ritratti e i busti per Palazzo Vecchio. Infine venne accresciuta ancora all’epoca di Pietro Leopoldo di Lorena,quando si portarono a Firenze le opere di Villa Medici,raccolte in gran parte dal futuro granduca Ferdinando I,all’epoca cardinale. Un fatto curioso è che tali opere,oggi spesso distrattamente scansate dai visitatori,fino al primo Ottocento erano motivo di interesse principale della visita alla galleria.
Le sculture sono di grande valore e risalgono soprattutto all’epoca romana con numerose copie di originali greci,secondo la consuetudine dell’epoca.
La disposizione delle sculture oggi ricalca il più possibile quella di fine del Settecento,quando permettevano il confronto tra maestri antichi e moderni,e quindi la funzione delle statue è tutt’ora essenziale e fortemente caratterizzante dell’origine e  della funzione storica della galleria.
Il corridoio ad est,riccamente decorato nel soffitto da grottesche risalenti al 1581 mentre corre al limite del soffitto,una lunga serie di ritratti,la serie gioviana,intervallata da dipinti di dimensione più grande degli esponenti principali della famiglia Medici,la serie Aulica iniziata da Francesco I de’Medici,con i ritratti da Giovanni di Bicci e Gian Gastone.
Ai ritratti pittorici fanno da contralto la serie dei busti romani,ordinati cronologicamente a  fine del Settecento in maniera di coprire tutta la storia imperiale.
Fra le numerose opere più importanti si segnalano un ERCOLE E CENTAURO,da un origine tardo – ellenistico,integrato nella figura dell’eroe da Giovan Battista Caccini nel 1589; un RE BARBARO composto nel 1712; PAN E DAFNI da un originale di Eliodoro di Rodi dell’inizio del I secolo a.C.; IL SATIRO DANZANTE o Bacco fanciullo,da un originale ellenistico,restaurato nel Cinquecento.
Tra i sarcofagi antichi spiccano quelli col RATTO DI PROSERPINA e col RATTO DELLE LEUCIPPIDI.
Più avanti si incontra la statua di PROSERPINA da un originale greco del IV secolo a.C., il sarcofago delle FATICHE DI ERCOLE,la copia antica dell’apollo con l’oca DI Skopas (IV secolo a.C.) e il sarcofago con la CACCIA AL CINGIALE CALIDONIO.
Ai lati dell’ingresso della Tribuna si trovano un ERCOLE,da un originale di Lisippo e un BUSTO DI ADRIANO appartenuto a Lorenzo il Magnifico.
Nell’ultima parte del corridoi si incontrano il piccolo sarcofago del TIASO MARINO destinato secondo l’iscrizione a una bambina,le due VENERI,da origine ddel IV secolo a.C. e un APOLLO ellenistico che si trovava all’ingresso di Villa Medici e invitava,col braccio destro di restauro,ad accedere alla casa,come se fosse il regno del dio stesso.
Statua ERCOLE ED IL CENTAURO

Statua PAN E DAFNI

Statua IL SATIRO DANZANTE

Sarcofago RATTO DI PROSERPINA

Busto ADRIANO
SALA 1 Archeologia
Questa sala venne creata nel 1921,in questea sono allestite pere per lo più provenienti da Roma,tra queste tre statue romane copie del DORIFORO di Policleto,opera greca del  I secolo a.C.:una in bronzo,una in marmo e quella che è considerata la copia più fedele,il TORSO  DEL DORIFORO in basamento verde,mai integrata per la durezza difficile da scolpire del materiale. Interessante è anche un BUSTO DI CICERONE in onice,della metà del I secolo d.C.
Il TORSO GADDI è forse un originale greco del I secolo a.C.
Tra i rilievi vi indico quello di una BIGA (V – IV secolo a.C.) e il fregio dell’ATENA NIKE (restaurato nel Settecento da Bartolomeo Cavaceppi).
Appartengono al filone “plebeo” dell’arte romana i due rilievi con SCENE DI BOTTEGA, del I secolo d.C. I rilievi dell’ARA PACIS sono calchi: i Medici possedevano la lastra originale della SATURNIA TELLUS, che nel 1937 tornò a Roma per ricomporre il monumento.
I frammenti di PARASTA A GIRALI sono di epoca augustea,mentre ai lati si trovano due rilievi di amorini,uno con gli attributi di GIOVE (il fulmine) e uno con quelli di MARTE (la carrozza): facevano parte di una serie molto famosa nel Medioevo,alla quale Donatello si ispirò per la CANTORIA DI SANTA MARIA DEL FIORE.
Provengono da un fregio adrianeo del II secolo d.C. il TEMPIO DI VESTA  e LA SCENA DI SACRIFICIO. Il sarcofago con le FATICHE DI ERCOLE è caratterizzata da un più accentuato contrasto luminoso,tramite la lavorazione a trapano; LE DIVERSE ETA’ DI ERCOLE raffigurano ed alludono ai periodi della vita.
copia romana del TORSO DEL DORIFORO

Busto di CICERONE
Per realizzare un buon articolo ho pensato di suddividere in più sezioni,in vari articoli dedicato a questo museo. Visto che le sale sono tantissime da descrivervi e condivido anche le foto tramite il web creare un'unico articolo sarebbe stato pesante sia per me che l'avrei terminato il prossimo anno e non immanentemente e per voi che l'avreste snobbato.
Penso che sarebbe tutto molto più semplice guardarlo con gli occhi di uno spettatore ma è per questo che vi propongo questo viaggio virtuale. 
E bando alle ciance, vi aspetto in tanti con un altro articolo.
Buona giornata a tutti e buon fine settimana!

lunedì 23 luglio 2012

Gli UFFIZI prima parte


Premetto che quando sono andata agli Uffizi mi ero prenotata con la speranza di saltare le lunghe file ma la mia delusione è stata tragica dopo aver fatto la breve fila dei prenotati sono entrata dopo la fila dei non prenotati,poco dopo dei gruppi di Americani & co.
In questi posti ci si sente al centro del mondo e soprattutto è bello vedere che gli stranieri apprezzano a volte molto più di noi i nostri Patrimoni Artistici.
Ammetto un’altra cosa non avevo con me una guida e mi aspettavo che il museo a suo tempo fosse organizzato meglio indicando frecce varie ma lo trovo piuttosto confusionario,insomma un “museo all’italiana”! Alla fine mi sono comprata una bella guida del museo,peccato che ora hanno aperto delle nuove sezioni e quindi non è aggiornato.
Spero presto di visitare le nuove sezioni.
Le foto che inserisco in questo articolo sono presi dal web perché è severamente vietato fotografare all’interno del museo e sembra che gli stranieri rispettino molto il divieto,ciò che spesso noi italiani non facciamo sia a casa nostra che all’estero. In certi casi apprezzo molto gli stranieri che sono molto più educati di noi,forse perché sono spesso ligia.
La Galleria degli Uffizi è un importante museo italiano situato nel centro di Firenze ed è uno dei più conosciuti e rilevanti al mondo.
L’edificio ospita una superba raccolta di opere d’arte inestimabili,derivanti,come nucleo fondamentale,dalle collezioni dei Medici,arricchite nei secoli da lasciti,scambi e donazioni,tra cui spicca un fondamentale gruppo di opere religiose derivate dalle soppressioni di monasteri e conventi tra i XVIII e il XIX secolo.
Divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine cronologico,l’esposizione mostra opera del XII al XVIII secolo,con la migliore collezione al mondo di opere della scuola toscana,e fiorentina in particolare,che permette di apprezzare lo sviluppo del gotico al Rinascimento fino al manierismo fa Cimabue e Michelangelo passando per Giotto,Leonardo da Vinci e Raffaello. Senza pari è la raccolta di opere di Sandro Botticelli. Autentici capolavori anche da altre scuole italiane ed europee (Mantenga,Tiziano,Parmigianino,Durer,Rubens,Rembrandt,Caravaggio,Cataletto,ecc.). Di grande prestigio sono anche le collezioni di statue antiche e disegni.
Pensate che nel 2008 è stata visitato da 1.533.951 persone rendendolo il museo d’arte italiano più visitato.
I lavori vennero affidati a Giorgio Vasari che si occupava dell’adiacente cantiere nel Palazzo Vecchio.
Il progetto prevedeva un edificio a forma di “U”,costruito da un braccio lungo a levante,da incorporarsi con l’antica chiesa romanica di San Pier Scheraggio,da un tratto breve affiancato sul fiume Arno e da un braccio corto a ponente inglobando la Zecca Vecchia.
Nel nuovo edificio vennero collocati gli uffici di tredici importanti Magistrature che regolavano l’amministrazione dello Stato mediceo:sul lato di Palazzo Vecchio dell’antica chiesa di San Pier Scheraggio si successero: i Nove Conservatore del Dominio e della Giurisdizione fiorentina,l’Arte dei Mercanti,l’Arte del Cambio,l’Arte della Seta,l’Arte dei Medici e Speziali. L’università dei Fabbricanti e il Tribunale della Mercanzia: dalla parte opposta gli Ufficiali dell’Onestà,le Decime e Vendite,gli Ufficiali della Grascia,il Magistrato dei Pupilli, i Conservatori di Leggi e i Commissari delle Bande.
Per il matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria nel 1565,il Duca decretò di aprire una via soprelevata e segreta tra il Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti,la nuova residenza della dinastia Medici e collegata direttamente alla cerchia bastionata di Firenze. Il Vasari in soli sei mesi costruì il cosiddetto Corridoio Vasariano,che da Palazzo Vecchio superata via della Ninna con un ponte coperto,percorre parte della galleria superando l’Arno sopra al Ponte Vecchio,sbuca nel quartiere d’Oltrarno arrivando nel giardino dei Boboli e da lì in Palazzo Pitti: da questo luogo venne in seguito predisposto un raccordo per raggiungere in sicurezza il Forte Belvedere.
Nell’agosto 1572 tutte le magistrature dalla parte di San Pier Scheraggio sono già insediate nei nuovi uffici anche se l’edificio non è completato.
Nel 1574 con il Duca Francesco I de’Medici la direzione dei lavori venne affidata a Bernardo Buontalenti che completò la fabbrica insieme ad Alfonso Parigi il vecchio. Nell’ottobre 1580 l’edificio venne ultimato con il congiungimento dalla parte della Zecca. Tra il 1579 e il 1581 le volte della Galleria furono affrescate con motivi a “grottesca” da Antonio Tempesta e successivamente da Alessandro Allori,con cui collaborarono Ludovico Buti,Gionmaria Butteri,Giovanni Bozzelli e Alessandro Pieroni.
Nel 1581 Francesco I,figlio di Cosimo,decise di chiudere ed adibire la loggia dell’ultimo piano a galleria personale dove raccogliere la sua magnifica collezione di dipinti quattrocenteschi,contemporanei di cammei,medaglie,pietre dure,statue antiche e moderne,di oreficeria,bronzetti,armature,miniature,strumenti scientifici e rarità naturalistiche,ma anche ritratti della famiglia Medici e di uomini illustri. Si tratta del primo nucle della futura Galleria degli Uffizi.
Per meglio allestire la collezione,a partire da quello stesso anno,il Buontalenti edificò la Tribuna nel braccio lungo degli Uffizi,ispirandosi alla Torre dei Venti di Atene descritta da Vitrusio nel primo libro dell’Architettura,nucleo centrale della Galleria medicea.
Nel 1583 Francesco I fece trasformare la terrazza sopra la Loggia dei lanzi in un giardino pensile che ora è scomparso dove la corte si riuniva per ascoltare esibizioni musicali ed altri intrattenimenti.
Nello stesso periodo,Buontalenti fece costruire il Teatro mediceo in corrispondenza del primo e del secondo piano attuali dell’ala orientale del museo. Si tratta di un grande vano rettangolare circondato da gradinate su tre laticon nel mezzo il palco dei principi. Nel XIX secolo il teatro sarà suddiviso in due piani:nel primo ora ha sede il Gabinetto Disegni e Stampe,nel secondo alcune sale della Galleria. Del teatro nel suo complesso resta soltato il Vestibolo dove a sinistra p sistemato quello che un tempo costituiva il portale d’ingresso al teatro,oggi ingresso del Gabinetto Disegni e Stampe; di fronte,le tre porte del Recetto su quella centrale,con le ante lignee intagliate con stemmi medicei,vi è il busto di Francesco I.
Nel 1587 con il Duca Ferdinando I de’Medici la collezione venne arricchita con la cosiddetta “Serie Gioviana”,una raccolta di ritratti di uomini illustri intrapresa dal Vescovo di Como Paolo Giovio che oggi è esposta in alto tra le travature delle gallerie delle statue. Per volontà ducale venne realizzata,chiudendo un terrazzo vicino alla tribuna,la sala detta “delle  Stato di Siena” e “dell’Isola d’Elba” e nel soffitto furono posizionate alcune tele dipinte da Jacopo Zucchi con rappresentate favole mitologiche. Al centro della stanza stava un mappamondo e una sfera armillare (oggi al Museo di Storia della Scienza): inoltre venne compiuto lo “Stanzino delle matematiche” destinato a raccogliere strumenti scientifici,con una volta decorata da una bella donna,personificazione della Matematica,affiancata alle pareti delle Scene con le invenzioni di Archimede. Su iniziativa di Ferdinando I,agli Uffizi furono trasferiti i laboratori granducali e nel 1588 l’Opificio delle Pietre Dure,una manifattura di Stato esperta nella lavorazione di oggetti preziosissimi mentre vennero sistemati i laboratori di orafi,gioiellieri,miniatori,giardinieri,artefici di porcellane,scultori e pittori nell’ala a ponente della galleria e per consentire l’accesso venne collocata lo scalone detto del Buontalenti.
Vicino alle manifatture,sette sale della Galleria furono destinate ad accogliere la collezione di armi e armature,ed inoltre venne allestita una sala con le pietre preziose intagliate portate in dote da Cristina di Lorena. In quell’epoca risale la ripittura di alcuni soffitti affrescati da Ludovico Buti nel 1588.
Nel 1591 si decretò l’apertura al pubblico della Galleria su richiesta.
Con la morte di Ferdinando I nel 1609 la Galleria rimase inalterata per lungo tempo.
Tra il 1658 e il 1679 al tempo di Ferdinando II de’Medici si interpellarono Cosimo Ulivelli,Angelo Gori e Jacopo Chiavistelli per affrescare i soffitti,la cui opera fu purtroppo distruttiva nel 1762 e sostituita da nuove decorazioni di Giuseppe del Moro,Giuliano Traballesi e Giuseppe Terreni. La consorte di Ferdinando,Vittoria della Rovere,ultima discendente  dei Duchi di Urbino,portl a Firenze la vasta eredità d’Urbino:un raffinatissimo nucleo di opere del Tiziano,Piero della Francesca,Raffaello,Federico Barocci ed altri.
Altre opre di scuola veneta giunsero per opera del cardinale Leopoldo de’Medici,fratello del Granduca,che cominciò con grande passione a raccogliere in collezione disegni,miniature ed autoritratti.
Tra il 1696 e il 1699 sotto il regno di Cosimo III de’Medici,i geni di Giuseppe Nicola Nasini e Giuseppe Tonelli decorarono con grande maestria le volte del braccio che guarda l’Arno,e poco dopo si ampliò il braccio di ponente della Galleria adibendo i nuovi locali ad ospitare una deliziosa collezione di autoritratti,raffinatissima porcellana,medaglie,disegni e bronzetti.
Nella Fonderia cioè la farmacia,si andò raccogliendo ciò stimolava soprattutto la curiosità naturalistica rinascimanetale: alcune mummie,numerosi animali imbalsamati,uova di struzzo e corni di rinoceronte. Riguardo alle raccolte,il Duca Cosimo III acquistò numerosi quadri fiamminghi (molti di Rubens) ed alcune preziose statue romane come la celebre Venere Medici,un rarissimo originale greco che divenne a buon diritto fra le più conosciute sculture della galleria.
Ormai spentasi la dinastia dei Medici nel 1737 dopo la morte di Gian Gastone,la sorella di quest’ultimo,Anna Maria Ludovica con la Convenzione del medesimo anno,cedette le raccolte medicee alla dinastia dei Lorena a patto che le intatta delle vaste e sublimi collezioni fino ai nostri giorni,senza disperdersi o prendere la via fuori dall’Italia come purtroppo accadde alle altrettanto eccezionali di Mantova o di Urbino.
Tra il 1748 e il 1765 venne realizzato un vasto rilevamento grafico coordinato da Benedetto Vincenzo De Grevss. Nel 1762 un incendio distrusse una parte del corridoio orientale prontamente ricostruita e ridecorata.
Pietro Leopoldo di Lorena aprendo la Galleria al pubblico nel 1769 e provvedendo alla costruzione di un nuovo ingresso su progetto di Zanobi del Rosso,promosse una radicale trasformazione della Galleria,affidandone la direzione a Giuseppe Pelli Bencivenni e il riordino,completato negli anni 1780 – 82 a Luigi Lanzi che seguì i criteri razionalistici e pedagogici propri dell’Illuminismo con “un suo proprio genere di cose o al più di due” in ogni sala. Nella Galleria venne rimossa l’armeria,venduta la collezione di maioliche e spostati nel la Specola gli strumenti scientifici; questo fatto è risolvibile in una visione razionalistica di quell’Illuminismo che distingueva la scienza dall’arte e volle concentrare negli Uffizi la pittura,separata da scultura antica e le arti minori,in opposizione all’eclettismo dei rinascimentali.
Dal 1793 alcuni scambi con la Galleria Imperiale di Vienna facilitato dai legami di parentela tra le rispettive case regnanti vide l’arrivo di numerosi capolavori di Tiziano,Giovanni Bellini,Giorgine,Durer ed altri,in cambio di opere fiorentine dei secoli XVI e XVII,tra cui Fra Bartolomeo: col sennò di poi fu soprattutto Firenze a guadagnarci.
Nel 1779 venne realizzata da Gaspare Maria Paletti la Sala della Niobe,dove vennero allestite un complesso di sculture antiche raffiguranti Niobe e i suoi figli,provenienti dalla Villa Medici a Roma.
Tra il 1842 e il 1856 vennero inserite 28 statue marmoree nelle nicchie dei pilastri all’esterno della Galleria con i toscani illustri del Medioevo all’Ottocento. Tra le più pregiate della serie ci sono statue di Giotto di Giovanni Duprè a sinistra sul terzo pilastro,il Macchiavelli di Lorenzo Bartolini,all’undicesimo,la statua di Sant’Antonino del Duprè,a destra nel quarto pilastro e il Michelangelo di Emilio Santarelli.
In età  risorgimentale,quando Firenze fu eletta Capitale d’Italia (1865 – 1871) ,il Senato italiano con Manzoni si riunì nel Teatro mediceo.
Durante la seconda metà del XIX secolo gli Uffizi si avviarono a diventare una raccolta di quadri ,vennero rimosse alcune statue rinascimentali e trasferite al Museo del Bargello e alcune statue etrusche che furono trasferite al Museo Archeologico.
Dal 1866 nel braccio corto a ponente ebbero sede le Regie Poste (adattamento di Mariano Falcini) e oggi,dopo un restauro del 1988,vi si tengono alcune esplosioni di materiale proveniente soprattutto dai deposito.
Nel 1889 il teatro mediceo divenne diviso in due piani e smantellato.
Nel 1900 venne acquistata la quadreria dell’arcispedale di Santo Maria Nuova tra cui il Trittico Portinari proveniente dalla chiesa di Sant’Egidio e da inizio Novecento si potenziarono con acquisti e trasferimenti da varie chiese e istituti religiosi,aree come il Trecento e il primo Quattrocento,estranee al nucleo storico del museo.
Separando il teatro mediceo in due piani e ricavandone sei sale vennero ristrutturate le prime nel 1956 su progetto di Giovanni Michelacci,Carlo Scarpa,Ignazio Gardella.
Nel 1969 venne acquistata la Collezione Contini Bonocossi.
Il 27 maggio 1993 a seguito di un attentato mafioso che ha provocato la morte di cinque persone e danneggiato alcuni ambienti della Gallerie e del Corridoio Vasariano,molti pezzi della collezione vennero sistemati nei depositi e  gradualmente con i restauri e la messa in sicurezza dell’ala occidentale sono tornati nell’allestimento mussale.
Nel 1998 il concorso internazionale per la nuova uscita degli Uffizi è stato vinto da Arata Isozaki ma il progetto molto criticato è stato definitivamente accantonato nel 2005. Un altro progetto a lungo termine è stato la realizzazione dei Grandi Uffizi,raddoppiando la superficie espositiva grazie allo spostamento dell’Archivio di Stato dal primo piano,attingendo opere dai depositi (che sono situati all’ultimo piano) e ampliando così sezioni un po’ penalizzate dagli spazi come quella relativa al  Seicento: oggi il primo piano conserva le opre del Seicento (come la sala di Caravaggio e dei caravaggeschi) ed è la sede delle esposizioni temporanee più prestigiose.
Le costruzione fu iniziata nel 1560 e realizzata adottando l’ordine dorico secondi il Vasari,nel 1565 presentava già completati i cosiddetti Uffizi Lunghi e il tratto che si affacciava sull’Arno.
Il palazzo degli Uffizi p composta da  2 corpi di fabbrica longitudinali principali,collegati verso sud da un lato più breve del tutto analogo dando origine così ad un complesso a “U” che abbraccia un piazzale e sfonda prospettivamente verso piazza della Signoria con una perfetta inquadratura di Palazzo Vecchio e della sua torre.
I 3 corpi di fabbrica  presentano lo stesso modulo; a pianterreno un loggiato architravato coperto con una volta a botte,costituito da campate delimitate da pilastri con nicchia e suddivise in 3 intercolunni da 2 colonne interposte tra i pilastri; tale modulo corrisponde 3 aperture nel soprastante fini mezzanino che servono ad illuminare il portico e tre finestre  al primo piano che presentano l’alternanza tra timpano triangolare e timpano curvilineo e sono comprese tra lesene: infine all’ultimo piano un loggiato riprendeva il modulo tripartito ed avrebbe in seguito ospitato l’originario “Galleria” degli Uffizi.
Al  pian terreno corre un porticato per tutta la lunghezza dei lati ovest e sud,e per il lato est fino a via  Lambertesca:sopraelevato su un podio di alcuni gradini,il portico è costituito da colonne doriche e pilastri con le nicchie per le statue che sorreggono un architrave,ma è coperto da lunghe volte a botte,decorate da cornici rettangolari a rilievo che sono collegate tra loro da fasce disegnanti un motivo geometrico spezzato.
Il portico architravato rappresenta una grande novità della storia dell’architettura,in quanto i portici medioevali,e poi quelli rinascimentali,erano costituiti da una serie di archi e mai di architravi,sia a Firenze,dia altrove,a parte il Palazzo Senatorio di Michelangelo che infatti è uno dei modelli del progetto vasariano. Ai piani superiori si ripete un modulo di tre riquadri,tre finestre con balconcini e timpari rispettivamente triangolari,circolare e di nuovo triangolare  e tre aperture sulla soggetta superiore (oggi la galleria del piano secondo),divisa in due colonnine. I piani sono divisi da maestosi cornici marcapiano. Gli elementi architettonici sono sottolineati dall’uso della pietra serena che risalta l’intonaco bianco secondo lo stile più tipicamente fiorentino iniziato da Brunelleschi.
Il lato breve  è caratterizzato da un grande arco componente una serliana che inquadra scenograficamente l’affaccio sull’Arno,sormontata da una loggia,aperta sai sul piazzale antecedente che sull’Arno. Al piano primo le grandi finestre hanno uno coronamento ad arco e davanti a quella centrale,corrispondente al Verone dove si trovano tre statue: Cosimo I in piedi di Giambologna (1585) affiancato dalle personificazioni sdraiate dell’Equità e del Rigore entrambe di Vincenzo Danti (1566). Nelle nicchie dei pilastri del loggiato fu progettata di inserire una serie di statue di fiorentini famosi; la realizzazione si iniziò solo a partire dal 1835.
Molto originale è il portale costruito da Bernardo Buontalenti su via Lambertesca,è coronato da timpano spezzato,ma per maggiore originalità Buontalenti invertì le due metà,ottendo una sorta di timpano “ad ali” che ricorda gli spunti animalistici e organici della sua architettura.
Le raccolte degli Uffizi comprono l’arte figurativa fino alla metà del Seicento circa,con una sovrapposizione a partire dal periodo del tardo Quattrocento con le opere conservate nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti dove sono però sistemate secondo il criterio della quadreria. Agli Uffizi si trovano anche le migliori sculture classiche di Firenze,mentre il resto dell’arte antica si trova al Museo archeologico nazionale di Firenze.
Le sculture rinascimentali e manierista si trova al Museo Nazionale del Bargello. Dal periodo neoclassico alla prima metà del Novecento l’arte a Firenze è documentata alla Galleria d’arte moderna,sempre a Palazzo Pitti,mentre il Novecento è documentato da alcuni musei comunali come il Museo Marino Marini o la collezione di Alberto della Ragione. Per trovare un’importante raccolta di arte contemporanea nelle vicinanze, ci si deve spostare a Prato al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.
Questa che vi ho descritto è la prima parte e un po’ di storia di uno dei musei più belli d’Italia.
Nella seconda parte mi limiterò a descrivervi tutte le sale del museo.
A presto!

lunedì 16 luglio 2012

Firenze RINASCIMENTALE

Firenze è conosciuta come la culla del RINASCIMENTO,la città è ovunque caratterizzata da quello straordinario sviluppo letterario,artistico e scientifico che ebbe luogo nel XIV – XVI secolo.
Firenze diede fama internazionale a Leonardo da Vinci,Michelangelo,Raffaello,Sandro Botticelli,Niccolò Machiavelli,Filippo Brunelleschi,Galileo,ecc. beneficiò di tutti quegli aspetti sia materialmente che spiritualmente per questo grande cambiamento divenne uno dei luoghi catalizzatori di quella corrente di pensiero,costituendo uno dei più importanti centri di rinascita della cultura mondiale.
Piazza della Signoria è la piazza centrale di Firenze,sede del potere civile con il Palazzo Vecchio e cuore della vita sociale della città. A forma di L si trova nella parte centrale della Firenze medioevale,a sud del Duomo e a poche decine di metri dal Ponte Vecchio e dall’Arno.
Grazie ai numerosi ritrovamenti archeologici effettuati a partire dal 1974 si è potuto stabilire che le prime attività in quell’aria della piazza risalgono al Neolitico e che la piazza attuale costituiva una zona molto prestigiosa della città romana con un impianto termale di epoca adrianea ed una fullonica di dimensioni quasi industriali vicino al teatro,i cui resti sono stati rinvenuti sotto Palazzo Vecchio. Successivamente al IV – V secolo le terme e la fullonica vennero abbandonate e riutilizzate da poveri edifici ed attività artigianali,mentre fu realizzata una grande basilica paleocristiana.
La basilica sembra essere rimasta in uso fino al VII secolo per poi essere sostituita da una piccola chiesetta dedicata a chiesa di Santa Cecilia. A partire dal X secolo iniziò il processo di ricostruzione urbanistica che portò alla definizione del quartiere medioevale e poi abbattuto per la realizzazione della piazza. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce diverse torri,case ed i resti di due chiese Santa Cecilia e San Romolo con le rispettive aree cimiteriali. Una lapide quasi all’angolo con via de’Calzaiuoli ricorda appunto San Romolo più o meno dove si trovava la chiesa e dove oggi sorge il palazzo Bombici.
Nella zona settentrionale della piazza vi era il quartiere dei ghibellini con la turris maior.
La piazza cominciò ad assumere la forma attuale intorno al 1268 quando le case dei Ghibellini che si ergevano nella zona furono dolomite dai Guelfi vittoriosi a Benevento ma senza dare all’area un’impostazione coerente ed unitaria,tanto che fu pavimentata solo nel 1385.
Venne costruito pari passo il Palazzo della Signoria così la piazza divenne il centro della vita politica cittadina,in antitesi con il centro religioso di Piazza del Duomo e la piazza per i commerci che era il Mecato Vecchio,dove oggi sorge la Piazza della Repubblica. Nel XIV secolo vengono aggiunte la Loggia della Signoria,per la cerimonie pubbliche e il Tribunale della Mercanzia,istituto atto a dirimere le controversie di tipo civile e commerciale.
Sede del potere civile,la piazza era anche sede delle pubbliche esecuzione,di cui la più famosa è quella del 23 maggio 1498 quando Girolamo Savonarola fu impiccato e bruciato per eresia ( vi è una targa sulla piazza,di fronte alla Fontana del Nettuno,ricorda questo evento) nello stesso luogo in cui, con i suoi discepoli,aveva operato il cosiddetto Rogo della Vanità,dando alle fiamme molti libri ,poesie,tavoli da gioco,vestiti,ecc.
Gli interventi nei secoli successivi riguardano soprattutto l’arredo scultoreo e culminano in epoca granducale con la trasformazione della Loggia della Signoria in una sorta di museo all’aperto. La costruzione degli Uffizi alla metà del Cinquecento,crea inoltre una nuovo prospettiva in direzione del fiume. La piazza non resta estranea al “risanamento” ottocentesco del centro storico,nell’ambito del quale vengono realizzati interventi stile neorinascimentale come il Palazzo delle Assicurazioni davanti a Palazzo Vecchio.
Il palazzo centrale della piazza è il trecentesco Palazzo Vecchio edificato tra il 1299 e il 1314 per dare una degna sede ai Priori delle Arti,i rappresentati delle corporazioni professionali che dal 1282 detenevano il Governo della città e che erano soliti risiedere al Bargello.
Il progetto architettonico è riferito ad Arnalfo di Cambio che negli ultimi anni del XIII secolo fu impegnato nei più importanti cantieri fiorentini: il Duomo,Santa Croce e la nuova cerchia di mura. In origine il Palazzo doveva presentarsi come un volume a sé,mentre gli ampliamenti successivi si sono addossati alla facciata tergale colmando l’intero isolato fino a via dei Leoni. Al tempo della Repubblica savonaroliana,infatti,l’allargamento del Consiglio del Popolo a cinquecento membri,determinò la costruzione del Salone dei Cinquecento sopra il Cortilo della Dogana. La saldatura tra i diversi corpi di fabbrica è leggibile sul lato di via de’Gondi,dove il Salone si riconosce per il parametro esterno incompiuto e i grandi finestroni del Cronaca.
I lavori più consistenti ebbero inizio nel 1540 quando il Granduca Cosimo I de’Medici decise di trasferire la residenza della famiglia ducale dal Palazzo Medici a quello che era stato il Palazzo Pubblico. Questi interventi interessarono soprattutto gli interni e la nuova parte che si affaccia su via della Ninna e via dei Leoni,mentre su piazza della Signoria i nuovi preziosi ambienti restano celati nella severa mole arnolfiana. L’unica modifica di rilievo sulla facciata si ha nell’Ottocento con la demolizione dell’aringhiera,un alto parapetto in marmo con sedili realizzato nel 1323 pper le cerimonie ufficiali del Comune.
La Loggia della Signoria chiamata anche la Loggia dei Lanzi perché vi si accamparono i Lanzichenecchi nel 1527 o anche Loggia dell’Orcagna per via di un’errata attribuzione al fratello dell’architetto progettista,venne costruita tra il 1376 e 1381 da Benci di Cione (fratello appunto dell’Orcagna) e Simone di Francesco Talenti che funzione di “arengario” coperto,ossia di balcone per arringare la folla durante le cerimonie ufficiali. Dal punto di vista architettonico la costruzione unisce elementi gotici come i pilastri a fascio e il coronamento traforato ad elementi di matrice classica come i grandi archi a tutto sesto,secondo la particolare interpretazione fiorentina del linguaggio gotico.
Nel corso del Cinquecento la loggia perse l’originaria funzione,una volta venute meno la struttura democratica,per divenire una sorta di museo all’aperto delle sculture della collezione medicea. Nel 1555 Cosimo I vi pose infatti il Peseo del Cellini e nel 1585 Francesco I vi collocò il Ratto delle Sabine del Giambologna. Alla fine del Settecento,all’epoca di Pietro Leopoldo di Lorena,venne realizzato un nuovo allestimento con la collocazione nella Loggia di numerose sculture antiche trasferite a Firenze da Villa Medici a Roma. Le successive modifiche ottocentesche consolidarono l’aspetto di Galleria delle Statue che conserva tutt’oggi.
Il Tribunale della Mercanzia venne costruito nel 1359 dove sul luogo sorgeva il Teatro Romano. Fondato nel 1308 aveva la funzione di dirimere le controversie tra le diverse Arti o tra gli inscritti delle singole Arti. Sulla facciata,in alto,vi sono le copie degli stemmi delle ventuno Arti,più quello del Tribunale delle Mercanzia,mentre gli originali si conservano ancora all’interno del Palazzo.
PALAZZO UGUCCIONI
Fu costruito per Giovanni Uguccioni a partire dal 1550. L’architettura originale è di forme classicheggianti presenta affinità con lo stile tardo rinascimentale romano che hanno fatto pensare,nel passato,ad un disegno di Raffaello o di Michelangelo. L’effetto decorativo della facciata del palazzo è da porsi in relazione con la ristrutturazione di Piazza della Signoria voluta da Cosimo I. Per intercessione del Granduca Uguccioni ottiene infatti di poter costruire il proprio palazzo più sporgente rispetto a quelli adiacenti. Il piano terreno a bugnato è sormontato da due ordini sovrapposti di colonne ioniche e corinzie binate. Gli alti piedistalli delle colonne sono finemente scolpiti con le insegne e gli stemmi della famiglia:ancore e scalandrone sono una sorta di doppio rastrello che secondo la tradizione rappresenterebbe la scala usata da un Uguccioni detto perciò Scalandroni per assaltare le mura del nemico. Sopra il portone d’ingresso campeggia il busto di Francesco I,fatto apporre da Benedetto Uguccioni in segno di devozione verso il Granduca.
PALAZZO DELLE ASSICURAZIONI GENERALI
Di fronte a Palazzo Vecchio si trova il Palazzo delle Assicurazioni Generali,costruito nel 1871 su progetto dell’architetto Landi in stile neorinascimentale,suddiviso in quattro piani.
Ospita il caffè storico Rivoire.
Per costruirlo vennero abbattute le trecentesca Tettoia dei Pisani,antica sede dell’arte del Cambio e la chiesa di Santa Cecilia.
Le statue di Piazza della Signoria non sono solo un insieme decorativo di altissimo livello ma rappresentano anche un vero e proprio ciclo allegorico laico unico nel suo genere al mondo,che avrebbe dovuto ispirare i governanti della città che si recavano a Palazzo Vecchio.
Proprio davanti al Palazzo si trovano le sculture più antiche che un tempo si trovavano più avanti verso la piazza sotto il Marzocco e la Giuditta e Oloferme,entrambe opere di Donatellp,sostituite da copie per la loro preziosità (gli originali sono conservati al Bargello e nel Palazzo Vecchio).
Il MARZOCCO è in pietra serena è un leone possente che poggia una sua zampa sull’emblema con il giglio fiorentino,è divenuto ormai un simbolo della città.
La GIUDITTA di bronzo è un simbolo dell’autonomia politica della Repubblica Fiorentina. Fu infatti saccheggiata dal Palazzo Medici dopo la prima cacciata dei Medici (1495) dove ornava una fontana del giardino e simboleggia quindi la vittoria del popolo contro i tiranni. Al ritorno dei Medici,sebbene gran parte del loro patrimonio fu riacquistato e riunito di nuovo nelle collezione della casa la GIUDITTA rimase in Piazza per non offendere la sensibilità del popolo.
Un secondo capitolo di questa contesa tra i Medici e repubblica è rappresentata dal DAVID di Michelangelo,oggi sostituito da una copia messa nella collocazione originaria della famosa scultura. Michelangelo la realizzò attorno al 1500 quando infuriava la stagione savonaroliana e il suo significato è quello ancora del popolo che con l’aiuto di Dio,sconfigge il tiranno (Golia). La grandezza della scultura è ancora più notevole se confrontata con le opere di Donatello e questo “gigantismo” diede il la a tutte le altre statue che furono in seguito collocate in piazza.
PERSEO di Benvenuto Cellini nella Loggia dei Lanzi (chiamato anche con il nome completo PERSEO CON LA TESTA DI MEDUSA del 1554) commissionato da Cosimo I dopo il reinsediamento della casata dei Medici a Firenze nel 1531. Perseo alza la testa della sconfitta Medusa dalla quale escono i serpenti,chiaro simbolo del “taglio netto” con l’esperienza repubblicana,tristemente nota per le proverbiale discordie cittadine che avevano da sempre minato una vera democrazia.
L’ERCOLE E CACO di Baccio Bandinelli (1533) si trova accanto al David e rappresenta la vittoria con la forza e l’astuzia contro i malvagi,in una simbologia tratta dalle Dodici fatiche. La scultura doveva essere in un primo momento realizzata da Michelangelo,ma per i suoi continui impegni fu invece affidata a Baccio Bandinelli,il quale tentò di emulare lo stile poderoso del David senza però riuscirci e guadagnandosi molte aspre critiche ed una brutta fama giunta fino ai giorni nostri.
Ai lati dell’ingresso principale di Palazzo Vecchio troviamo i due TERMINI marmorei,quello maschile di Vincenzo de’Rossi e quello femminile di Baccio Bandinelli che riprendono una tipologia della statua classica. Raffigurano i coniugi Filemone e Bauci che secondo la leggenda furono trasformati da Giove lui in querce e lei in tiglio, per questo esemplari del reciproco amore. Originariamente sostenevano una catena che veniva posta a sbarramento dell’ingresso.
La FONTANA DEL NETTUNO di Bartolomeo Ammannati e di alcuni suoi allievi,tra i quali il Gianbologna è la prima fontana pubblica di Firenze. Il grande Nettuna in marmo bianco non è molto amato dai fiorentini che lo chiamano Biancone.
Nella posizione centrale a sinistra di Palazzo Vecchio si trova la grandiosa Statua equestre di Cosimo I,opera in bronzo del Giambologna (1594).
Altre sculture famose sono esposte sotto la Loggia dei Lanzi (il RATTO DELLE SABINE,il gruppo di POLISSENA, NESSO E IL CENTAURO,ecc.).
Quando ero in questa piazza il tempo è stato poco clemente (pioveva) ma in ottobre bisogna aspettarselo non può essere caldo e sempre sereno.
Comunque la mia sensazione era di essere al centro del mondo della cultura fiorentina e pensare che tutte quelle opere,palazzi sono state realizzate per uno schema preciso di altri uomini del passato l’emozione è inimmaginabile.
Ammetto che mi sono soffermata e mi sono appoggiata al muretto che divide la Loggia dei Lanzi per osservare la piazza che mi si presentava ai miei occhi ed ho cercato di realizzare un video in bianco e nero per mostrarvelo in chiave antica.
Troppo bello vorrei poterci tornare per provare le stesse emozioni ma quando si viaggia da soli si notano quei piccoli particolari che poi ti sfuggono quando sei in compagnia.
Ho notato che a Firenze tra i tantissimi turisti c’erano anche persone che visitavano la città da soli e sentire parlare in tante lingue ti senti veramente al centro del Mondo è una magnifica esperienza.
A volte noi italiani tendiamo a cercare posti esotici da visitare ma secondo il mio parere ci sono tantissime bellezze italiane invidiateci dagli stranieri che non esploriamo o semplicemente non ci interessiamo.
Concludendo,Firenze è una città tranquilla,i fiorentini sono molto simpatici e spesso ti danno ottime indicazioni,salvo i vigili urbani che ti fanno fare strani percorsi ma se si ha un ottimo orientamento si trova tutto con facilità.
Ricordo che mia cugina mi disse che io avevo un ottimo orientamento visto che in soli tre giorni mi riuscivo ad orientare e tornare nella casa dove lei era in affitto, e che lei ci è voluto più di tre mesi prima di imparare la strada.
Avrei voluto descrivervi anche gli Uffizi che ho visitato in quella occasione ma preferisco descriverlo nel prossimo articolo (molte foto che inserirò le ho prese dal web perché all’interno degli Uffizi è vietato fare fotografie),e tramite il libro che mi sono comprata appositamente dopo la visita del museo vi descriverò le sale (salvo le nuove aree espositive che in quel periodo erano in restauro e non le ho visitate).
A presto!













lunedì 9 luglio 2012

La storia di FIRENZE brevi cenni


Firenze incomincia ad essere conosciuta nel 59 a.C. con la con fondazione di un villaggio chiamata “Florentia” dai veterani romani.
Passò sotto la dominazione romana poi bizantina,ostrogota,longobarda e franca.
A partire dal X secolo d.C. la città si sviluppo e dal 1115 si rese Comune autonomo.
Nel XIII secolo fu divisa dalle lotte intestine tra i Ghibellini (sostenitori dell’imperatore del Sacro Romano Impero) e i Guelfi (sostenitori a favore del Papato romano).
Dopo alterne vicende ,i Guelfi vinsero ma presto si divisero internamente in due fazioni i “Bianchi” e i “Neri”.
La conflittualità politica interna non impedì alla città di svilupparsi fino a diventare una delle più potenti e prospere in Europa,assistita dalla sua propria valuta in oro,il fiorino (introdotta nel 1252),dalla decadenza della sua rivale Pisa (sconfitta da Genova nel 1284 e comprata da Firenze nel 1406) e dalla sua potenza mercantile risultante da una costituzione anti – aristocratica,i cosiddetti “Ornamenti di giustizia” di Giano della Bella.
Divenne teatro di uno dei primi scioperi della storia della città, nel 1345 scioperarono i Ciompi,che nel 1378 organizzarono una breve rivolta contro il dominio oligarchico della città. Dopo la repressione la città sotto il dominio della famiglia Albizi (1382 – 1434) acerrimi nemici ma anche precursori dei Medici.
Nel 1348 la città venne colpita dalla peste nera che immediatamente dopo colpì Venezia,Milano e Bologna.
A partire dal 1437 e per diversi secoli,i Medici per dar lustro alla casata ma anche per un senso di offerta e amore veriso la propria città e i cittadini,radunarono a corte i migliori artisti,letterati,umanisti e filosofi del tempo,tra gli altri,Michelangelo,Pico della Mirandola,Verrocchio,Nichelozzo, Angelo Poliziano, Antonio Pollaiolo,Sandro Botticelli,Galileo Galilei, Filippo Brunelleschi e Leopardi da Vinci. Firenze presto divenne ricchissima,fare affari coi Medici e con le banche fiorentine rappresentava a quei tempi il migliore investimento possibile e la moneta locale,il fiorino,arrivò presto a essere la moneta più forte e la più scambiata d’Europa,una sorta di dollaro dell’epoca.
Nel corso del XV secolo Firenze da sola aveva un reddito superiore a quello dell’intera Inghilterra, grazie alle industrie e alle grandi banche di cui se ne contavano circa ottanta tra sedi e filiali,le ultime sparse in  buona parte dell’Europa.
Nel primo periodo della dominazione dei Medici terminò con il ritorno di un governo repubblicano,influenzato dall’insegnamento del radicale priore Domenicano Girolamo Savonarola ( venne giustiziato nel 1498 e che prima di morire lasciò un trattato sul governo di Firenze). Un altro personaggio importante fu Niccolò Machiavelli le cui indicazioni per il governo di Firenze da parte di una figura forte spesso sono lette come una legittimazione delle tortuosità  e anche degli abusi dei politici. Il 16 maggio 1527 i fiorentini estromisero nuovamente i Medici – riportati al potere dagli spagnoli nel 1512 e ristabilirono la repubblica.
Ritornarono per una seconda volta nel 1530 con il sostegno dell’imperatore e del Papa, i Medici diventarono nel 1537 duchi ereditari di Firenze, conquistarono la Repubblica di Siena nel 1555 sempre con l’aiuto imperiale e Montalcino nel 1559,arrivarono a governare due Stati: lo Stato “Vecchio” di Firenze e lo Stato “Nuovo” di Siena,separati nelle strutture politiche ed istituzionali ma riuniti nell’unica persona del Sovrano. Questa situazione fu sancita nel 1569 con la creazione del titolo di granduchi di Toscana (dignità mai esistita prima di quel momento in Italia).
Firenze nel corso dei secoli arrivò a regnare su tutta la Toscana,ad eccezione della Repubblica di Lucca,che rimase indipendente e sovrana fino al diciottesimo secolo (con l’arrivo in Italia di Napoleone Bonaparte) e del Ducato di Massa e Principato di Carrara,indipendente fino al 1829 quando poi fu assorbito dal Ducato di Modena.
L’istituzione della dinastia dei Medici e l’ascenzione nel 1737 di Francesco Stefano,duca di Lorena e marito di Maria Teresa d’Austria portò all’inclusione della Toscana nei territorio della sfera d’influenza asburgica.
Il granduca Pietro Leopoldo,il 30 novembre del 1786 promulgò il nuovo codice criminale,grazie al quale, per la prima volta nella storia degli stati moderni,furono aboliti la pena di morte e la tortura.
Durante la dinastia austriaca finì prima per mano della Francia e poi definitivamente nel 1859,quando la Toscana venne ammessa tramite plebiscito al Regno di Sardegna poco prima che diventasse Regno d’Italia nel 1861.
Firenze prese il posto di Torino come capitale d’Italia nel 1865 su richiesta di Napoleone III in base alla Convenzione di settembre,finché l’ambito ruolo non fu trasferito a Roma cinque anni dopo,quando la città papalina fu annessa al regno d’Italia. Nel XIX secolo la popolazione di Firenze triplicò e aumentò anche la crescita del turismo,del commercio,dei servizi finanziari e dell’industria.
Durante il secondo conflitto mondiale la città fu occupata per un anno dai tedeschi (1943 – 1944) per poi essere liberata dalla lotta delle brigate partigiane il giorno dell’11 agosto.
Firenze è una delle città decorate al Valore Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita delle Medaglie d’Oro  al Valore Militare per i sacrifici della popolazione e per la sua attività nella lotta partigina durante la seconda guerra mondiale.
Il 4 novembre 1966 è ricordata dai fiorentini come il giorno dell’alluvione di Firenze. Gran parte del centro fu invasa dall’acqua del fiume Arno. La furia dell’acqua portò una grande devastazione e alcuni morti,invase le chiese,i palazzi,i musei distruggendo archivi ed opere d’arte,allagò persino i depositi della Biblioteca Nazionale  danneggiando molti preziosi volumi. Mischiata alla nafta per via della rottura delle cisterne del combustibile,l’acqua del fiume s’inerpicò velocemente nei vicoli del centro,nei fondi commerciali. Il prezioso “Crocefisso di Santa Croce” opera di Cimabue venne deturpato dalla fanghiglia,divenendo presto un simbolo della devastazione. Questo immenso dramma venne vissuto dal mondo con una partecipazione unica,dando ben presto l’avvio ad una incredibile gara di solidarietà che divide la nascita dei famosi ANGELI DEL FANGO,giovani provenienti da ogni dove che si adoperarono nella difficile opera del recupero dei tesori artistici danneggiati.

4 novembre 1966 Alluvione a Firenze - foto ripresa dal web

lunedì 2 luglio 2012

Il primo viaggio da sola

Mi rendo conto solo adesso che questo articolo va suddiviso come al solito a più tappe.
Vi voglio raccontare del mio primo viaggio da sola,nel lontano ottobre 2008.
Uscivo da un periodo nero,avevo lasciato il mio ex fidanzato da circa un anno e mi stavo lentamente integrando alla società.
Purtroppo io come molte giovani che spesso incontrano il primo amore capita di trovare un amore “malato” dove un uomo invece di renderti felice non fa altro che trattarti male,segregarti in casa e soprattutto diceva lui “senza di me tu non vali niente”.
Nonostante sono passati cinque anni fa ancora male ricordare questa persona che ha tentato più volte di distruggermi la vita.
Per fortuna accanto a me avevo amici e la mia famiglia che mi ha protetto e sempre per fortuna non avuto il tragico destino di molte donne che sono state uccise o sfigurate dall’acido.
Ogni giorno in tv si sentono queste notizie sconvolgenti di donne uccise solo perché non erano più loro.
Mi ritengo fortunata e soprattutto ora che ho trovato veramente una persona che  mi ama e che io amo,che mi rispetta e che io lo rispetto e che soprattutto mi ama per quella che sono,io pure.
Ecco,questo viaggio per me è stato importante mi sono sentita finalmente libera di pensare agire e soprattutto contare su me stessa quello che non  riuscivo a fare da tempo.
La città che vi descriverò e definita da molti scrittori e scienziati,una città che può provocare quel fenomeno chiamato “sindrome di Stendal” definivano questa sindrome come un schizofrenia che avveniva in luoghi dove vi sono architetture e opere d’arte in alta quantità,i soggetti amano talmente l’opera fino a sfigurarla compiendo gesti inconsulti.
Sono esenti ovviamente noi italiani che siamo circondati da opere d’arte ed i giapponesi.
Pensate che all’inizio pensavo che fosse questa sindrome inventata dal grande regista italiano dell’Horror Dario Argento,avevo visto alcuni spezzoni del film che ovviamente si intitola come la sindrome e né ero rimasta angosciata.
Non so ancora perché l’ho guardato quel film…io odio gli horror!
Ma passiamo direttamente a descrivervi in breve la città… Firenze,la culla della cultura e lingua italiana,dei grandi poeti e scrittori,dei grandi artisti e della famiglia dei Medici,la culla del Rinascimento,la seconda capitale d’Italia.
Firenze a mio definire ma penso che sarete d’accordo un po’ tutti una delle più belle città del nostro Bel Paese.
E’ un comune italiano di 373.000 abitanti,capoluogo dell’omonima provincia e della regione Toscana.
E’ l’ottavo comune italiano per popolazione e il primo della regione. La città di Firenze è il cuore della conurbazione  Firenze – Prato – Pistoioa che conta oltre 1.500.000 abitanti.
Nel Medioevo è stato un importante centro culturale commerciale economico e finanziario; nell’età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana sotto il dominio delle famiglie dei Medici e dei Lorena.
Come citato prima fu capitale d’Italia dal 1865 al 1871,dopo l’unificazione del Paese (1861).
Importante centro universitario e patrimonio dell’umanità (UNESCO),è considerato il luogo di origine del Rinascimento ed è universalmente riconosciuta come una delle culle dell’arte e dell’architettura,nonché è rinomata come una delle più belle città al mondo,grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo,Santa Croce,gli Uffizi,Ponte Vecchio,Piazza della Signoria e Palazzo Pitti.
Per informazioni turistiche vi lascio il sito ufficiale del turismo a  Firenze (è molto utile per chi vuole andare a visitare questa città,se non sbaglio e soprattutto se non ricordo male ci sono dei numeri verdi dove potete prenotare i biglietti per i maggiori musei come gli Uffizi che è sicuro trovare file chilometriche), http://www.firenzeturismo.it/ .
Questo è il primo articolo – premessa  della serie VIAGGIO DA SOLA,nel prossimo mi limiterò a descrivervi la storia della città e poi inizierò a descrivervi le tappe (il viaggio l’ho fatto in 4 giorni e non ho visto proprio tutto ma le maggiori,tanto per darmi un’infarinata della città).
Spero che in settimana riesca a pubblicare il secondo articolo.
Ciao a presto!!!