giovedì 20 settembre 2012

Museo Uffizi XII parte SALA 20 Durer


SALA 20  di Durer
In questa sala sono esposte importanti opere della scuola tedesca che testimoniano l’influenza e la diffusione dell’arte fiorentina verso anche altre scuole più lontane,nel periodo tra il Quattrocento e il Cinquecento. Il soffitto presenta una decorazione ad affresco con grottesche originale del Cinquecento,mentre le vedute di Firenze vennero aggiunte in seguito nel Settecento;curiosa è la veduta della Basilica di Santa Croce senza la facciata Ottocentesca.
Il nucleo relativo a Albrecht Durer è il più significativo,e mostra sia la capacità tipicamente nordica di infondere grande realismo alla opere (come nel RITRATTO DI PADRE del 1490); siamo i debiti verso al pittura italiana nell’uso della prospettiva e della colorazione (come nell’ADORAZIONE DEI MAGI del 1504 o nei SANTI FILIPPO e GIACOMO del 1516),
Completano l’esposizione esempi di opere di Lukas Cranach (ADAMO ED EVA), Hans Maler zu Schwaz, Jan Brueghei il Vecchio e altri,
L'Adorazione dei Magi - Durer

Ritratto di padre - Durer

lunedì 10 settembre 2012

Museo degli Uffizi - XI parte SALA 19


SALA 19 del Perugino e di Signorelli 
(alcune opere di quest’ultimo sono state mostra nella Palazzo Vitelli alla Cannoniera di Città di Castello (PG) sponsorizzata dai Beni Culturali dal 21 aprile 2012 al  26 agosto 2012  e nel duomo di Orvieto (TR) sempre sponsorizzato dai Beni Culturali dal 21 aprile 2012 al 26 agosto 2012)

Questa piccola sala faceva parte dell’Armeria. La volta originale andò distrutta e venne ridipinta nel 1665 con le ALLEGORIE DI FIRENZE E DELLA TOSCANA,TRIONFI,BATTAGLIE E STEMMI MEDICEI  da Agnolo Gori,
La sala è dedicata alle opere di piccolo formato di artisti a cavallo tra Quattro e Cinquecento di varia scuole da scuole dell’Italia settentrionale e centrale.
Luca Signorelli fu un pittore nativo di Cortona celebre per la profondità dell’uso del colore e per il senso di tensione e movimento delle sue opere,che furono il modello più immediato per la pittura di Michelangelo. La sua SACRA FAMIGLIA per esempio ispirerà il grande artista del Cinquecento nel TONDO DONI. Sempre Signorelli è la pregevole MADONNA COL BAMBINO TRA IGNUDI  del 1490 circa.
La sala è dedicata anche alle opere di Pietro Perugino,uno dei primi maestri della scuola umbra,che ebbe a bottega anche Raffaello Sanzio. Dal Perugino sono esposte soprattutto opere legate alla sua attività di ritrattista,come i due Monaci di profilo della PALA DI VALLOMBROSA (1500),il RITRATTO DI FRANCESCO MARIA DELLE OPERE (1494) o il RITRATTO DI GIOVANE.
Vicini allo stile pittorico di questi due maestri,troviamo opere di Lorenzo di Credi,come l’ANNUNCIAZIONE ,e di Piero di Cosimo,celebre per il tono magico e fantasioso delle sue opere a soggetto mitologico,qui rappresentato dal PERSEO LIBERA ANDROMEDA.
Chiudono la sala dipinti di scuola emiliana,forlivese e marchigiana.
Perseo libera Andromeda opera di Piero di Cosimo

La Sacra Famiglia opera di Luca Signorelli

venerdì 7 settembre 2012

Museo Uffizi -IX parte sala 17

Dall'emozione nel descrivervi la Tribuna mi sono dimenticata di aggiungervi prima questa descrizione.
Scusate del disguido,cercherò di rimediare inserendolo subito dopo.

SALA 17 dell’Ermafrodito
Questa piccola sala da l’accesso alla Tribuna,era un tempo lo Stanzino delle Matematiche,creato per Ferdinando I de’ Medici. Il soffitto venne infatti decorato con un’allegoria della Matematica ed episodi che celebrano la cultura scientifica antica. Oggi espone la collezione di bronzetti moderni e alcune opere scultorie antiche,fra le quali spiccano due sculture romane fra le più note del museo. L’EMAFRODITO e il gruppo di AMORE E PSICHE,entrambe copie di originali ellenistici.


Museo degli Uffizi - X parte LA TRIBUNA


La Tribuna è una saletta ottagonale che rappresenta la parte più antica della galleria. Fu commissionato da Francesco I de’ Medici nel 1584 per sistemarvi le collezioni archeologiche e in seguito vi furono collocati tutti i pezzi più preziosi e amati delle collezioni medicee.
Divenuta molto popolare ai tempi del Grand tour,si dice fu un’ispirazione per le Wunderkammer di numerosi nobili europei. L’ambiente è coperto da una cupola incrosta di conchiglie e madreperla e percorsa da costoloni dorati e lanterna su cui era una rosa dei venti,collegata all’esterno da una banderuola. La Tribuna presente nelle pareti di rosso scarlatto,dato dalla tappezzeria di velluto,su cui sono appesi quadri e mensole per oggetti e statue; lo zoccolo oggi perduto,venne dipinto da Jacopo Ligozzi con uccelli,pesci e altre meraviglie naturalistiche; al centro stava un tempietto – scrigno,ovvero un mobile ottagonale che custodiva i pezzi più piccoli e pregiati della collezione; il pavimento venne realizzato a intarsi marmorei.
La  Tribuna,le sue decorazioni e gli oggetti che conteneva alludevano ai quattro elementi (Aria,Terra,Acqua,Fuoco): per esempio la rosa dei venti nella lanterna evocava l’aria,mentre le conchiglie incastonate nella cupola l’Acqua; il fuoco arricchita da statue e pitture che sviluppano il tema degli Elementi e delle loro combinazioni. Il significato affidato simboleggiato dai magnifici oggetti rari e preziosi posseduti. Nel corso del tempo la Tribuna ha subito numerose trasformazioni. Nell’Ottocento l’ordinamento originario venne smembrato e gli oggetti divisi secondo il genere e la categoria di appartenenza,facendo nascere i primi nuclei di vari musei fiorentini odierni,come il Museo degli Argenti,il Museo di Mineralogia e Liturgia,quello Archeologico,ecc.
Oggi rimane l’unica sala nella quale si può comprendere lo spirito degli Uffizi,cioè di luogo di meraviglia dove si potessero confrontare direttamente le opere degli antichi,rappresentate dalle scultura,e quelle dei moderni,con le pitture. Attorno al pregevole tavolo intarsiato in pietre dure (del 1633 – 1649 ) sono poste in circolo alcune delle più famose sculture antiche dei Medici come il FAUNO DANZANTE (replica romana di un originale del III secolo a.C.). I LOTTORI (copia di epoca imperiale),l’ARROTINO (che affilava il coltello nel gruppo di Marsia), lo ACITA (copia di una statua della scuola di Pergamo che faceva parte di un gruppo con Marsia),l’APOLLINO e soprattutto le celebre Afrodite Medici,un capolavori assoluti della statuaria classica.
Le pitture sono tutte del periodo dopo il 1530 in particolare risalgono al filone della maestosa pittura di corte fortemente promossa da Cosimo I e dalla moglie Eleonora da Toledo.
Di quest’ultimo è il celebre RITRATTO DI ELEONORA DI TOLEDO COL FIGLIO GIOVANNI di Agnolo Bronzino,autore anche dei ritratti di BARTOLOMEO PANCIATICHI E DI SUA MOGLIE LUCREZIA,DEI PRINCIPINI MEDICEI  e del dipinto del GIOVANE CON LIUTO. Altri ritratti sono opere del Vasari (Lorenzo il Magnifico) di Jacopo Portoro (RITRATTO DI COSIMO IL VECCHIO) mentre fra i dipinti di soggetto diverso spiccano il PUTTO MUSICANTE  di Rosso Fiorentino e LA DAMA COL PETRARCHINO di Andrea del Sarto. Il monumentale stipo in pietre dure conteneva la collezione di inestimabile pietre preziose,cammei antichi e pietre dure lavorare,una delle collezioni più amate dai Medici,i quali spesso facevano incidere le proprie iniziali sui pezzi più pregiati: oggi sono esposte in diverse sedi,al Museo degli Argenti,al Museo Archeologico Nazionale Fiorentino e al Museo di Mineralogia e Litologia.

La TRIBUNA prima del restauro


lunedì 3 settembre 2012

Gli Uffizi - VIII parte dalla sala 15 - 16


SALA 15 di Leonardo
La sala documenta gli esordi artistici di Leonardo da Vinci a partire dalle prime opere documentata,il BATTESIMO DI CRISTO del 1475 opera del suo maestro Verrocchio nella quale il giovane Leonardo dipinsa la testa dell’angelo di sinistra il paesaggio e forse il modello del corpo di Cristo. Il Vasari racconta che Verrocchio sentendosi superato dall’allievo,abbandonò la pittura dedicandosi soltanto alla scultura.
Un’altra opera giovanile è l’ANNUNCIAZIONE dipinta dal maestro ventenne,dove già sono visibili le qualità dello sfumato leonardesco  e la sua attenzione alle vibrazioni atmosferiche ,ma con qualche errore prospettico,come il libro sul quale la Vergine posa il braccio,che al suolo poggia su un basamento ben più avanzato rispetto alle gambe della Madonna.
L’ADORAZIONE DEI MAGI invece è un’opera incompiuta nella quale è lampamente il senso innovatore del maestro,con una composizione originalissima incentrata sulla Madonna e il Bambino in un rutilante scenario di numerose figure in movimento,fra le quali non compaiono però il tradizionale San Giuseppe o la capannuccia.
Altre opere presenti nella sala sono il CRISTO NELL’ORTO e la PIETà,opere mature di Pietro Perugino,il CROCIFISSO CON LA MADDALENA di Luca Signorelli,l’INCARNAZIONE (1505) di Piero di Cosimo o l’ADORAZIONE DEI PASTORI di Lorenzo di Credi.

Il battesimo di Cristo - Leonardo da Vinci

L'Annunciazione - Leonardo da Vinci




SALA 16 delle carte geografiche
In origine si trattava di una loggia che venne chiusa in seguito per desiderio di Ferdinando I de’Medici che fece affrescare  con le carte geografiche da Ludovico Buti che si basò sulle carte di Stefano Monsignori. Le carte geografiche affrescate illustrano i domini medicei,lo Stato di Siena e l’isola d’Elba.
In questa piccola sala fu ospitata la collezione di strumenti scientifici. Vi si trovano un mappamondo e una sfera armillare oggi al Museo di storia della scienza (nel periodo del 2008 nel museo vi erano lavori di restauro e per quel motivo non ci sono mai andata ma spero presto di poterci andare visto che detiene molti strumenti scientifici dell’epoca galileiana) mentre nel soffitto si trovano alcune tele di Jacopo Zucchi già Villa Medici di Roma.
Vi sono esposti alcuni manufatti di arte romana del II e III secolo d.C.