giovedì 26 luglio 2012

Gli UFFIZI seconda parte - dal Vestibolo alla Sala 1


Buongiorno a tutti,
questo articolo è dedicato a tutti quelli che amano l’arte e vorrebbero visitare virtualmente tutte le sale di uno dei musei più belli e più visitati.
E’ dedicato anche per chi come me ha avuto l’occasione di vederlo.
Sapete non trovo le parole per iniziare a descriverlo,non vorrei essere troppo seriosa ma nello stesso tempo vorrei essere precisa.


GALLERIA "Uffizi" Firenze - vista venendo da Piazza della Signoria


GALLERIA "Uffizi" Firenze - vista dagli Uffizi verso la Piazza della Signoria

VIAGGIO “VIRTUALE” NEL MUSEO DEGLI UFFIZI DI FIRENZA

IL Vestibolo d’entrata:
E’ costituito da tre vestiboli venne ricavato alla fine del Settecento col completamento dello scalone monumentale,il nuovo accesso alla Galleria,per volontà del Granduca Pietro Leopoldo.
Nel primo vestibolo sono busti in marmo e porfido dei Medici da Francesco I a Gian Gastone;comunicante con questo è vestibolo rettangolare,decorato nella volta da Giovanni da San Giovanni con CAPRICCI MITOLOGICI,allestito con are,busti antichi e moderni; nel Vestibolo ellittico: statue romane,sarcofagi e rilievi antichi. La porta che immette nella Galleria,con ai lati sono due Cani molossi,copie romane del I secolo d.C.,è sormontata dal busto di Pietro Leopoldo.

Ingresso Vestibolo

Vestibolo rettangolare

Uno dei  2 cani molossi

Corridoio Est:
Corrispondono tre corridoio con i tre corpi del palazzo,corrono lungo tutto il lato interno e su di essi si aprono le sale,anche grazie alle porte di intercomunicazione interna,non è necessario attraversarli per il percorso principale della galleria. I corridoi sono decorati nei soffitti e le ampie vetrate rivelano il loro primitivo aspetto di loggia aperta.
Oggi i corridoi ospitano la collezione di statuaria antica,iniziata da Lorenzo il Magnifico,che conserva le opere nel Giardino di San Marco vicino al Palazzo Medici per farle copiare dai giovani artisti. La raccolta fu ampliata da Cosimo I dopo il suo primo viaggio a Roma del 1560 quando scelse di destinare le statue per abbellire Palazzo Pitti e i ritratti e i busti per Palazzo Vecchio. Infine venne accresciuta ancora all’epoca di Pietro Leopoldo di Lorena,quando si portarono a Firenze le opere di Villa Medici,raccolte in gran parte dal futuro granduca Ferdinando I,all’epoca cardinale. Un fatto curioso è che tali opere,oggi spesso distrattamente scansate dai visitatori,fino al primo Ottocento erano motivo di interesse principale della visita alla galleria.
Le sculture sono di grande valore e risalgono soprattutto all’epoca romana con numerose copie di originali greci,secondo la consuetudine dell’epoca.
La disposizione delle sculture oggi ricalca il più possibile quella di fine del Settecento,quando permettevano il confronto tra maestri antichi e moderni,e quindi la funzione delle statue è tutt’ora essenziale e fortemente caratterizzante dell’origine e  della funzione storica della galleria.
Il corridoio ad est,riccamente decorato nel soffitto da grottesche risalenti al 1581 mentre corre al limite del soffitto,una lunga serie di ritratti,la serie gioviana,intervallata da dipinti di dimensione più grande degli esponenti principali della famiglia Medici,la serie Aulica iniziata da Francesco I de’Medici,con i ritratti da Giovanni di Bicci e Gian Gastone.
Ai ritratti pittorici fanno da contralto la serie dei busti romani,ordinati cronologicamente a  fine del Settecento in maniera di coprire tutta la storia imperiale.
Fra le numerose opere più importanti si segnalano un ERCOLE E CENTAURO,da un origine tardo – ellenistico,integrato nella figura dell’eroe da Giovan Battista Caccini nel 1589; un RE BARBARO composto nel 1712; PAN E DAFNI da un originale di Eliodoro di Rodi dell’inizio del I secolo a.C.; IL SATIRO DANZANTE o Bacco fanciullo,da un originale ellenistico,restaurato nel Cinquecento.
Tra i sarcofagi antichi spiccano quelli col RATTO DI PROSERPINA e col RATTO DELLE LEUCIPPIDI.
Più avanti si incontra la statua di PROSERPINA da un originale greco del IV secolo a.C., il sarcofago delle FATICHE DI ERCOLE,la copia antica dell’apollo con l’oca DI Skopas (IV secolo a.C.) e il sarcofago con la CACCIA AL CINGIALE CALIDONIO.
Ai lati dell’ingresso della Tribuna si trovano un ERCOLE,da un originale di Lisippo e un BUSTO DI ADRIANO appartenuto a Lorenzo il Magnifico.
Nell’ultima parte del corridoi si incontrano il piccolo sarcofago del TIASO MARINO destinato secondo l’iscrizione a una bambina,le due VENERI,da origine ddel IV secolo a.C. e un APOLLO ellenistico che si trovava all’ingresso di Villa Medici e invitava,col braccio destro di restauro,ad accedere alla casa,come se fosse il regno del dio stesso.
Statua ERCOLE ED IL CENTAURO

Statua PAN E DAFNI

Statua IL SATIRO DANZANTE

Sarcofago RATTO DI PROSERPINA

Busto ADRIANO
SALA 1 Archeologia
Questa sala venne creata nel 1921,in questea sono allestite pere per lo più provenienti da Roma,tra queste tre statue romane copie del DORIFORO di Policleto,opera greca del  I secolo a.C.:una in bronzo,una in marmo e quella che è considerata la copia più fedele,il TORSO  DEL DORIFORO in basamento verde,mai integrata per la durezza difficile da scolpire del materiale. Interessante è anche un BUSTO DI CICERONE in onice,della metà del I secolo d.C.
Il TORSO GADDI è forse un originale greco del I secolo a.C.
Tra i rilievi vi indico quello di una BIGA (V – IV secolo a.C.) e il fregio dell’ATENA NIKE (restaurato nel Settecento da Bartolomeo Cavaceppi).
Appartengono al filone “plebeo” dell’arte romana i due rilievi con SCENE DI BOTTEGA, del I secolo d.C. I rilievi dell’ARA PACIS sono calchi: i Medici possedevano la lastra originale della SATURNIA TELLUS, che nel 1937 tornò a Roma per ricomporre il monumento.
I frammenti di PARASTA A GIRALI sono di epoca augustea,mentre ai lati si trovano due rilievi di amorini,uno con gli attributi di GIOVE (il fulmine) e uno con quelli di MARTE (la carrozza): facevano parte di una serie molto famosa nel Medioevo,alla quale Donatello si ispirò per la CANTORIA DI SANTA MARIA DEL FIORE.
Provengono da un fregio adrianeo del II secolo d.C. il TEMPIO DI VESTA  e LA SCENA DI SACRIFICIO. Il sarcofago con le FATICHE DI ERCOLE è caratterizzata da un più accentuato contrasto luminoso,tramite la lavorazione a trapano; LE DIVERSE ETA’ DI ERCOLE raffigurano ed alludono ai periodi della vita.
copia romana del TORSO DEL DORIFORO

Busto di CICERONE
Per realizzare un buon articolo ho pensato di suddividere in più sezioni,in vari articoli dedicato a questo museo. Visto che le sale sono tantissime da descrivervi e condivido anche le foto tramite il web creare un'unico articolo sarebbe stato pesante sia per me che l'avrei terminato il prossimo anno e non immanentemente e per voi che l'avreste snobbato.
Penso che sarebbe tutto molto più semplice guardarlo con gli occhi di uno spettatore ma è per questo che vi propongo questo viaggio virtuale. 
E bando alle ciance, vi aspetto in tanti con un altro articolo.
Buona giornata a tutti e buon fine settimana!

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