lunedì 30 luglio 2012

Gli UFFIZI terza parte - dalla Sala 2 alla Sala 3


SALA 2 del Duecento e di Giotto
Questa sala venne ricavata alla fine dell’Ottocento dall’antico teatro mediceo.
L’allestimento venne completato nel 1956 dagli architetti Michelacci,Scarpa e Gardella,che coprirono la sala con un soffitto a capriate,imitando le chiese medioevali.
Le opere esposte sono databili dalla prima metà del XIII secolo agli inizi del XIV secolo (entrate agli Uffizi a partire dalla fine del Settecento,con la scoperta dei pittori detti “primitivi”).
Tra le tante tavole che illustrano gli inizi della pittura toscana,sono due CROCEFISSI: uno col CRISTO TRIONFANTE,di iconografia ancora bizantina dall’altro, l’iconografia del CRISTO SOFFERENTE,un nuovo tipo,che diverrà vincente che si ricollega alla coeva predicazione francescana.
Importanti esempi della scuola pittorica duecentesca sono anche un raro DOSSALE di Meliore e un DITTICO di Bonaventura Berlinghieri. Nel 2007 si è aggiunta la MADONNA COL BAMBINO IN TRONO E DUE ANGELI del Maestro del Bigello (1230 circa).
Nell’allestimento sono esposti tre grandi pale cuspidate da Cimabue,Duccio di Buoninsegna e Giotto.dipinte a pochi anni di distanza e con lo stesso soggetto. In questo modo lo spettatore è costretto a farne dei confronti.
L’opera in questione è LA MADONNA IN TRONO o “MAESTA’”.
Nella MAESTA’ DI SANTA TRINITA del 1285 – 1300 realizzata da Cimabue è un primo tentativo di emancipazione dagli stilemi bizantini,dove prevale la ricerca di maggior volume e rilievo plastico,con un’inedita dolcezza di sfumato; di fronte è la pala di Duccio,detta MADONNA RUCELLAI (1285 circa) ,costruita con una struttura ritmica e con figure aggraziate,maggiormente influenzata dalla coeva esperienza pittorica del gotico francese;infine,al centro della sala,la m MAESTA’ DI OGNISSANTI di Giotto (1310 circa) di impianto monumentale e costruita molto più plasticamente accentuando il chiaroscuro e la volumetria dei corpi. In poche parole in questo quadro si dimostra che nelle sue opere nasce la prospettiva.
Di Giotto è anche il POLITTICO DI BADIA del 1300 circa (anche se restano molti dubbi su una datazione così precoce.
Maestà di Santa Trinità - Cimabue

Madonna Ruccelai - Duccio

Maestà di Ognissanti - Giotto

Polittico di Badia - Giotto

La Madonna col bambino in trono e 2 angeli - Maestro del Bigello

SALA 3  del Trecento senese
Anche questa sala è stata ricavata alla fine dell’Ottocento e ristrutturata neglia nni cinquanta del Novecento,è è allestita una selezione di opere senesi del Trecento,in questa si fronteggiano L’ANNUNCIAZIONE di Simone Martini e Lippo Memmi (1333) e la PRESENTAZIONE AL TEMPIO di Ambrogio Lorenzetti (1342),entrambe provenienti dal Duomo di Siena.
L’ANNUNCIAZIONE è costruita con uno stile lineare,elegante e raffinato tipico della coeva cultura cortese che sfociò nel gotico internazionale;ambientata in un’atmosfera irreale,quasi di astratta misticità,con quale concessione al vero (il fiore,l’ombra del libro,la ritrosia della Vergine),presenta tutte le raffinatezze lineari e cromatiche della scuola gotica senese (si guardi per esempio alla resa del tessuto nella veste angelica).
La PRESENTAZIONE AL TEMPIO di Ambrogio invece la profonda resa prospettica e l’attenzione alla resa fegli affetti delle figure,elementi tipici della peotica grottesca,già ripresa da suo fratello Pietro,viene da Ambrogio conciliate con il gusto per il colore e la grazia della tradizione senese.
Queste due pale d’altare sono tra i più antichi esempi conosciuti di soggetti da altare con episodi evangelici,anziché con un’icona da venerare,poiché la cattedrale senese era già presente una grandiose immagine mariana,protettrice della città,nella grande pala della MAESTA’ DI SIENA di Duccio di Buoninsegna,sull’altare maggiore.
Dei fratelli Lorenzetti sono anche esposte altre opere: le STORIE DI SAN NICOLA (1330 circa),la MADONNA CON I SANTI NICOLE E PROCOLO (1332) di Ambrogio e la MADONNA IN TRONO COL BAMBINO TRA OTTO ANGELI e la PALA DELLA BEATA UMILTA’,entrambe del 1340, di Pietro. Nella pala della Beata Umiltà sono raffigurati numerosi interessanti episodi di vita quotidiana nel Medioevo.
Di Simone dei Crocefissi,pittore bolognese che si rifà ad un gotico più vivace e popolaresco rispetto al gotico aulico senese,è la tavola con la NATIVITA’.
L'Annunciazione - Simone Martino e Lippo Memmi

La presentazione al  Tempio - Ambrogio Lorenzetti

Nessun commento:

Posta un commento