L’arte
fiorentina della prima metà del Cinquecento sviluppò varie correnti;oltre al
classicismo di Andrea del Sarto,ebbe un ruolo rilevante il cosiddetto
manierismo caratterizzato da un linguaggio più innovativo e per certi versi di
vera e propria rottura con la tradizione: si svilupparono rappresentazioni di
figure innaturali (nei colori,nelle pose,nell’anatomia) ma dotate di grande
eleganza e di una forte carica emotiva.
Jacopo
Pontormo né fu caposcuola,sebbene non amato dai contemporanei,che trasse
ispirazione anche dalla coeva pittura tedesca desunta dalle incisioni di
Albrecht Durer è presente con la CENA IN EMMAUS del 1525 un SANT’ANTONO
ABATE,la NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA e il RITRATTO DI MARIA SALVIATI.
Rosso
Fiorentino fu un altro importante esponente dell’epoca,caratterizzato però da
una forza pittorica dirompente e per certi versi irriverente,quasi blasfema;
sua è la PALA DELLO SPEDALINGO (1518) e
il MOSè CHE DIFENDE LE FIGLIE DI JETRO (1523 circa),opere tipiche del suo stile
voluttuoso e di rottura con gli schemi tradizionali.
Corredano la sala anche degli interessanti lavori
di artisti dell’epoca,come Agnolo Bronzino,allievo del Pontormo con il
COMPIANTO SUL CRISTO MORTO e la SACRA FAMIGLIA PANCIATCHI opere raffinate e
preziose,frutto della più alta committenza aristocratica fiorentina. Francesco
Salviati prese le mosse dalla pittura sinuosa del Pontormo e l’arricchì di
esperienze dell’epoca,è il Bacchiacca,caratterizzato da uno stile minuzioso,quasi
fiammingo.
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Pala dello Spadaligo - Rosso Fiorentino |
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Compianto Cristo Morto - Bronzino (purtroppo non ho trovato foto moderne con colori nitidi dell'opera,è un peccato...ma se avrete l'occasione l'ammirerete come me dal vivo) |
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Incisione Ultima Cena - Durer |
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