giovedì 22 novembre 2012

Museo Uffizi XXI parte - SALA 27 del Portoro e del Rosso Fiorentino

L’arte fiorentina della prima metà del Cinquecento sviluppò varie correnti;oltre al classicismo di Andrea del Sarto,ebbe un ruolo rilevante il cosiddetto manierismo caratterizzato da un linguaggio più innovativo e per certi versi di vera e propria rottura con la tradizione: si svilupparono rappresentazioni di figure innaturali (nei colori,nelle pose,nell’anatomia) ma dotate di grande eleganza e di una forte carica emotiva.
Jacopo Pontormo né fu caposcuola,sebbene non amato dai contemporanei,che trasse ispirazione anche dalla coeva pittura tedesca desunta dalle incisioni di Albrecht Durer è presente con la CENA IN EMMAUS del 1525 un SANT’ANTONO ABATE,la NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA e il RITRATTO DI MARIA SALVIATI.
Rosso Fiorentino fu un altro importante esponente dell’epoca,caratterizzato però da una forza pittorica dirompente e per certi versi irriverente,quasi blasfema; sua è la PALA DELLO SPEDALINGO (1518)  e il MOSè CHE DIFENDE LE FIGLIE DI JETRO (1523 circa),opere tipiche del suo stile voluttuoso e di rottura con gli schemi tradizionali.
Corredano la sala anche degli interessanti lavori di artisti dell’epoca,come Agnolo Bronzino,allievo del Pontormo con il COMPIANTO SUL CRISTO MORTO e la SACRA FAMIGLIA PANCIATCHI opere raffinate e preziose,frutto della più alta committenza aristocratica fiorentina. Francesco Salviati prese le mosse dalla pittura sinuosa del Pontormo e l’arricchì di esperienze dell’epoca,è il Bacchiacca,caratterizzato da uno stile minuzioso,quasi fiammingo.
Pala dello Spadaligo - Rosso Fiorentino

Compianto Cristo Morto - Bronzino (purtroppo non ho trovato foto moderne con colori nitidi dell'opera,è un peccato...ma se avrete l'occasione l'ammirerete come me dal vivo)

Incisione Ultima Cena - Durer

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