Domina la
sala una grande pala con la Sacra Conversazione di Rosso Fiorentino (1522),il
più importante artista fiorentino del primo manierismo assieme a Jacopo
Pontormo,la cui tela fu ampliata in epoca barocca per essere adattata alla
cornice. Qui si trovano anche due opere di Andrea del Sarto,la Pietà di Luco
(1523 – 1524),maestosa ed equilibrata e la Sacra Famiglia Medici,uno dei suoi
ultimi lavori,mentre altre due opere di Tiziano sono esposte vicino:l’Uomo dagli occhi glauchi (1540 circa) e la famosa
Maddalena,anteriore al 1548 e molto copiata dagli artisti che ebbero modo di
ammirarla.
Si trovano
qui anche altre opere importanti della scuola veneziana come il Ritratto di
Vincenzo Zeno di Tintoretto,la Ninfa e il satiro di Dosso Dossi ( in realtà il
titolo tradizionale è incorretto perché si tratta di una scena ispirata
dall’Orlando Furioso).
L’Ospitalità
di san Giuliano (1612 – 1618 circa) esemplifica lo stile monumentale del
fiorentino Alessandro Allori,mentre la Risurrezione di Tabita del giovane
Guercino e la Cleopatra,opera matura di Guido Reni,mostrano la grandiosità
della scuola bolognese del Seicento.
L’arte fiamminga è rappresentata dal celebre Doppio
ritratto di Carlo I d’Inghilterra e di Enrichetta di Tranciai ispirato a Van
Dyck,dal Ritratto dell’infanta Isabella Clara Eugenia di Spagna in abito di
clarissa di Rubens (1625) e dal Ritratto della Granduchessa Vittoria della
Rovere di Giusto Suttermans (1640 circa).Ritratto di Vincenzo Zeno opera di Tintoretto |
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