Firenze è conosciuta come la culla del
RINASCIMENTO,la città è ovunque caratterizzata da quello straordinario sviluppo
letterario,artistico e scientifico che ebbe luogo nel XIV – XVI secolo.
Firenze diede fama internazionale a Leonardo
da Vinci,Michelangelo,Raffaello,Sandro Botticelli,Niccolò Machiavelli,Filippo
Brunelleschi,Galileo,ecc. beneficiò di tutti quegli aspetti sia materialmente
che spiritualmente per questo grande cambiamento divenne uno dei luoghi
catalizzatori di quella corrente di pensiero,costituendo uno dei più importanti
centri di rinascita della cultura mondiale.
Piazza della Signoria è la piazza centrale di
Firenze,sede del potere civile con il Palazzo Vecchio e cuore della vita
sociale della città. A forma di L si trova nella parte centrale della Firenze
medioevale,a sud del Duomo e a poche decine di metri dal Ponte Vecchio e
dall’Arno.
Grazie ai numerosi ritrovamenti archeologici
effettuati a partire dal 1974 si è potuto stabilire che le prime attività in
quell’aria della piazza risalgono al Neolitico e che la piazza attuale
costituiva una zona molto prestigiosa della città romana con un impianto
termale di epoca adrianea ed una fullonica di dimensioni quasi industriali
vicino al teatro,i cui resti sono stati rinvenuti sotto Palazzo Vecchio.
Successivamente al IV – V secolo le terme e la fullonica vennero abbandonate e
riutilizzate da poveri edifici ed attività artigianali,mentre fu realizzata una
grande basilica paleocristiana.
La basilica sembra essere rimasta in uso fino
al VII secolo per poi essere sostituita da una piccola chiesetta dedicata a
chiesa di Santa Cecilia. A partire dal X secolo iniziò il processo di
ricostruzione urbanistica che portò alla definizione del quartiere medioevale e
poi abbattuto per la realizzazione della piazza. Gli scavi archeologici hanno
riportato alla luce diverse torri,case ed i resti di due chiese Santa Cecilia e
San Romolo con le rispettive aree cimiteriali. Una lapide quasi all’angolo con
via de’Calzaiuoli ricorda appunto San Romolo più o meno dove si trovava la
chiesa e dove oggi sorge il palazzo Bombici.
Nella zona settentrionale della piazza vi era
il quartiere dei ghibellini con la turris maior.
La piazza cominciò ad assumere la forma
attuale intorno al 1268 quando le case dei Ghibellini che si ergevano nella
zona furono dolomite dai Guelfi vittoriosi a Benevento ma senza dare all’area
un’impostazione coerente ed unitaria,tanto che fu pavimentata solo nel 1385.
Venne costruito pari passo il Palazzo della
Signoria così la piazza divenne il centro della vita politica cittadina,in
antitesi con il centro religioso di Piazza del Duomo e la piazza per i commerci
che era il Mecato Vecchio,dove oggi sorge la Piazza della Repubblica. Nel XIV
secolo vengono aggiunte la Loggia della Signoria,per la cerimonie pubbliche e
il Tribunale della Mercanzia,istituto atto a dirimere le controversie di tipo
civile e commerciale.
Sede del potere civile,la piazza era anche
sede delle pubbliche esecuzione,di cui la più famosa è quella del 23 maggio
1498 quando Girolamo Savonarola fu impiccato e bruciato per eresia ( vi è una
targa sulla piazza,di fronte alla Fontana del Nettuno,ricorda questo evento)
nello stesso luogo in cui, con i suoi discepoli,aveva operato il cosiddetto
Rogo della Vanità,dando alle fiamme molti libri ,poesie,tavoli da
gioco,vestiti,ecc.
Gli interventi nei secoli successivi
riguardano soprattutto l’arredo scultoreo e culminano in epoca granducale con
la trasformazione della Loggia della Signoria in una sorta di museo all’aperto.
La costruzione degli Uffizi alla metà del Cinquecento,crea inoltre una nuovo
prospettiva in direzione del fiume. La piazza non resta estranea al
“risanamento” ottocentesco del centro storico,nell’ambito del quale vengono
realizzati interventi stile neorinascimentale come il Palazzo delle
Assicurazioni davanti a Palazzo Vecchio.
Il palazzo centrale della piazza è il
trecentesco Palazzo Vecchio edificato tra il 1299 e il 1314 per dare una degna
sede ai Priori delle Arti,i rappresentati delle corporazioni professionali che
dal 1282 detenevano il Governo della città e che erano soliti risiedere al
Bargello.
Il progetto architettonico è riferito ad
Arnalfo di Cambio che negli ultimi anni del XIII secolo fu impegnato nei più
importanti cantieri fiorentini: il Duomo,Santa Croce e la nuova cerchia di
mura. In origine il Palazzo doveva presentarsi come un volume a sé,mentre gli
ampliamenti successivi si sono addossati alla facciata tergale colmando
l’intero isolato fino a via dei Leoni. Al tempo della Repubblica
savonaroliana,infatti,l’allargamento del Consiglio del Popolo a cinquecento
membri,determinò la costruzione del Salone dei Cinquecento sopra il Cortilo
della Dogana. La saldatura tra i diversi corpi di fabbrica è leggibile sul lato
di via de’Gondi,dove il Salone si riconosce per il parametro esterno incompiuto
e i grandi finestroni del Cronaca.
I lavori più consistenti ebbero inizio nel
1540 quando il Granduca Cosimo I de’Medici decise di trasferire la residenza
della famiglia ducale dal Palazzo Medici a quello che era stato il Palazzo Pubblico.
Questi interventi interessarono soprattutto gli interni e la nuova parte che si
affaccia su via della Ninna e via dei Leoni,mentre su piazza della Signoria i
nuovi preziosi ambienti restano celati nella severa mole arnolfiana. L’unica
modifica di rilievo sulla facciata si ha nell’Ottocento con la demolizione
dell’aringhiera,un alto parapetto in marmo con sedili realizzato nel 1323 pper
le cerimonie ufficiali del Comune.
La Loggia della Signoria chiamata anche la
Loggia dei Lanzi perché vi si accamparono i Lanzichenecchi nel 1527 o anche
Loggia dell’Orcagna per via di un’errata attribuzione al fratello
dell’architetto progettista,venne costruita tra il 1376 e 1381 da Benci di
Cione (fratello appunto dell’Orcagna) e Simone di Francesco Talenti che funzione
di “arengario” coperto,ossia di balcone per arringare la folla durante le
cerimonie ufficiali. Dal punto di vista architettonico la costruzione unisce
elementi gotici come i pilastri a fascio e il coronamento traforato ad elementi
di matrice classica come i grandi archi a tutto sesto,secondo la particolare
interpretazione fiorentina del linguaggio gotico.
Nel corso del Cinquecento la loggia perse
l’originaria funzione,una volta venute meno la struttura democratica,per
divenire una sorta di museo all’aperto delle sculture della collezione medicea.
Nel 1555 Cosimo I vi pose infatti il Peseo del Cellini e nel 1585 Francesco I
vi collocò il Ratto delle Sabine del Giambologna. Alla fine del
Settecento,all’epoca di Pietro Leopoldo di Lorena,venne realizzato un nuovo
allestimento con la collocazione nella Loggia di numerose sculture antiche
trasferite a Firenze da Villa Medici a Roma. Le successive modifiche
ottocentesche consolidarono l’aspetto di Galleria delle Statue che conserva
tutt’oggi.
Il Tribunale della Mercanzia venne costruito
nel 1359 dove sul luogo sorgeva il Teatro Romano. Fondato nel 1308 aveva la
funzione di dirimere le controversie tra le diverse Arti o tra gli inscritti
delle singole Arti. Sulla facciata,in alto,vi sono le copie degli stemmi delle
ventuno Arti,più quello del Tribunale delle Mercanzia,mentre gli originali si
conservano ancora all’interno del Palazzo.
PALAZZO UGUCCIONI
Fu costruito per
Giovanni Uguccioni a partire dal 1550. L’architettura originale è di forme
classicheggianti presenta affinità con lo stile tardo rinascimentale romano che
hanno fatto pensare,nel passato,ad un disegno di Raffaello o di Michelangelo.
L’effetto decorativo della facciata del palazzo è da porsi in relazione con la
ristrutturazione di Piazza della Signoria voluta da Cosimo I. Per intercessione
del Granduca Uguccioni ottiene infatti di poter costruire il proprio palazzo
più sporgente rispetto a quelli adiacenti. Il piano terreno a bugnato è
sormontato da due ordini sovrapposti di colonne ioniche e corinzie binate. Gli
alti piedistalli delle colonne sono finemente scolpiti con le insegne e gli
stemmi della famiglia:ancore e scalandrone sono una sorta di doppio rastrello
che secondo la tradizione rappresenterebbe la scala usata da un Uguccioni detto
perciò Scalandroni per assaltare le mura del nemico. Sopra il portone
d’ingresso campeggia il busto di Francesco I,fatto apporre da Benedetto
Uguccioni in segno di devozione verso il Granduca.
PALAZZO DELLE
ASSICURAZIONI GENERALI
Di fronte a
Palazzo Vecchio si trova il Palazzo delle Assicurazioni Generali,costruito nel
1871 su progetto dell’architetto Landi in stile neorinascimentale,suddiviso in
quattro piani.
Ospita il caffè
storico Rivoire.
Per costruirlo
vennero abbattute le trecentesca Tettoia dei Pisani,antica sede dell’arte del
Cambio e la chiesa di Santa Cecilia.
Le statue di
Piazza della Signoria non sono solo un insieme decorativo di altissimo livello
ma rappresentano anche un vero e proprio ciclo allegorico laico unico nel suo
genere al mondo,che avrebbe dovuto ispirare i governanti della città che si
recavano a Palazzo Vecchio.
Proprio davanti al Palazzo si
trovano le sculture più antiche che un tempo si trovavano più avanti verso la
piazza sotto il Marzocco e la Giuditta e Oloferme,entrambe opere di Donatellp,sostituite
da copie per la loro preziosità (gli originali sono conservati al Bargello e
nel Palazzo Vecchio).
Il MARZOCCO è in pietra serena è
un leone possente che poggia una sua zampa sull’emblema con il giglio
fiorentino,è divenuto ormai un simbolo della città.
La GIUDITTA di
bronzo è un simbolo dell’autonomia politica della Repubblica Fiorentina. Fu
infatti saccheggiata dal Palazzo Medici dopo la prima cacciata dei Medici
(1495) dove ornava una fontana del giardino e simboleggia quindi la vittoria del
popolo contro i tiranni. Al ritorno dei Medici,sebbene gran parte del loro
patrimonio fu riacquistato e riunito di nuovo nelle collezione della casa la
GIUDITTA rimase in Piazza per non offendere la sensibilità del popolo.
Un secondo
capitolo di questa contesa tra i Medici e repubblica è rappresentata dal DAVID
di Michelangelo,oggi sostituito da una copia messa nella collocazione
originaria della famosa scultura. Michelangelo la realizzò attorno al 1500
quando infuriava la stagione savonaroliana e il suo significato è quello ancora
del popolo che con l’aiuto di Dio,sconfigge il tiranno (Golia). La grandezza
della scultura è ancora più notevole se confrontata con le opere di Donatello e
questo “gigantismo” diede il la a tutte le altre statue che furono in seguito
collocate in piazza.
PERSEO di
Benvenuto Cellini nella Loggia dei Lanzi (chiamato anche con il nome completo
PERSEO CON LA TESTA DI MEDUSA del 1554) commissionato da Cosimo I dopo il
reinsediamento della casata dei Medici a Firenze nel 1531. Perseo alza la testa
della sconfitta Medusa dalla quale escono i serpenti,chiaro simbolo del “taglio
netto” con l’esperienza repubblicana,tristemente nota per le proverbiale
discordie cittadine che avevano da sempre minato una vera democrazia.
L’ERCOLE E CACO
di Baccio Bandinelli (1533) si trova accanto al David e rappresenta la vittoria
con la forza e l’astuzia contro i malvagi,in una simbologia tratta dalle Dodici
fatiche. La scultura doveva essere in un primo momento realizzata da
Michelangelo,ma per i suoi continui impegni fu invece affidata a Baccio
Bandinelli,il quale tentò di emulare lo stile poderoso del David senza però
riuscirci e guadagnandosi molte aspre critiche ed una brutta fama giunta fino
ai giorni nostri.
Ai lati
dell’ingresso principale di Palazzo Vecchio troviamo i due TERMINI
marmorei,quello maschile di Vincenzo de’Rossi e quello femminile di Baccio
Bandinelli che riprendono una tipologia della statua classica. Raffigurano i
coniugi Filemone e Bauci che secondo la leggenda furono trasformati da Giove
lui in querce e lei in tiglio, per questo esemplari del reciproco amore.
Originariamente sostenevano una catena che veniva posta a sbarramento
dell’ingresso.
La FONTANA DEL
NETTUNO di Bartolomeo Ammannati e di alcuni suoi allievi,tra i quali il Gianbologna
è la prima fontana pubblica di Firenze. Il grande Nettuna in marmo bianco non è
molto amato dai fiorentini che lo chiamano Biancone.
Nella posizione
centrale a sinistra di Palazzo Vecchio si trova la grandiosa Statua equestre di
Cosimo I,opera in bronzo del Giambologna (1594).
Altre sculture
famose sono esposte sotto la Loggia dei Lanzi (il RATTO DELLE SABINE,il gruppo
di POLISSENA, NESSO E IL CENTAURO,ecc.).
Quando ero in
questa piazza il tempo è stato poco clemente (pioveva) ma in ottobre bisogna aspettarselo
non può essere caldo e sempre sereno.
Comunque la mia
sensazione era di essere al centro del mondo della cultura fiorentina e pensare
che tutte quelle opere,palazzi sono state realizzate per uno schema preciso di
altri uomini del passato l’emozione è inimmaginabile.
Ammetto che mi
sono soffermata e mi sono appoggiata al muretto che divide la Loggia dei Lanzi
per osservare la piazza che mi si presentava ai miei occhi ed ho cercato di
realizzare un video in bianco e nero per mostrarvelo in chiave antica.
Troppo bello
vorrei poterci tornare per provare le stesse emozioni ma quando si viaggia da
soli si notano quei piccoli particolari che poi ti sfuggono quando sei in
compagnia.
Ho notato che a
Firenze tra i tantissimi turisti c’erano anche persone che visitavano la città
da soli e sentire parlare in tante lingue ti senti veramente al centro del
Mondo è una magnifica esperienza.
A volte noi
italiani tendiamo a cercare posti esotici da visitare ma secondo il mio parere
ci sono tantissime bellezze italiane invidiateci dagli stranieri che non
esploriamo o semplicemente non ci interessiamo.
Concludendo,Firenze
è una città tranquilla,i fiorentini sono molto simpatici e spesso ti danno
ottime indicazioni,salvo i vigili urbani che ti fanno fare strani percorsi ma
se si ha un ottimo orientamento si trova tutto con facilità.
Ricordo che mia
cugina mi disse che io avevo un ottimo orientamento visto che in soli tre
giorni mi riuscivo ad orientare e tornare nella casa dove lei era in affitto, e
che lei ci è voluto più di tre mesi prima di imparare la strada.
Avrei voluto
descrivervi anche gli Uffizi che ho visitato in quella occasione ma preferisco
descriverlo nel prossimo articolo (molte foto che inserirò le ho prese dal web
perché all’interno degli Uffizi è vietato fare fotografie),e tramite il libro
che mi sono comprata appositamente dopo la visita del museo vi descriverò le
sale (salvo le nuove aree espositive che in quel periodo erano in restauro e
non le ho visitate).
A presto!
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