lunedì 16 luglio 2012

Firenze RINASCIMENTALE

Firenze è conosciuta come la culla del RINASCIMENTO,la città è ovunque caratterizzata da quello straordinario sviluppo letterario,artistico e scientifico che ebbe luogo nel XIV – XVI secolo.
Firenze diede fama internazionale a Leonardo da Vinci,Michelangelo,Raffaello,Sandro Botticelli,Niccolò Machiavelli,Filippo Brunelleschi,Galileo,ecc. beneficiò di tutti quegli aspetti sia materialmente che spiritualmente per questo grande cambiamento divenne uno dei luoghi catalizzatori di quella corrente di pensiero,costituendo uno dei più importanti centri di rinascita della cultura mondiale.
Piazza della Signoria è la piazza centrale di Firenze,sede del potere civile con il Palazzo Vecchio e cuore della vita sociale della città. A forma di L si trova nella parte centrale della Firenze medioevale,a sud del Duomo e a poche decine di metri dal Ponte Vecchio e dall’Arno.
Grazie ai numerosi ritrovamenti archeologici effettuati a partire dal 1974 si è potuto stabilire che le prime attività in quell’aria della piazza risalgono al Neolitico e che la piazza attuale costituiva una zona molto prestigiosa della città romana con un impianto termale di epoca adrianea ed una fullonica di dimensioni quasi industriali vicino al teatro,i cui resti sono stati rinvenuti sotto Palazzo Vecchio. Successivamente al IV – V secolo le terme e la fullonica vennero abbandonate e riutilizzate da poveri edifici ed attività artigianali,mentre fu realizzata una grande basilica paleocristiana.
La basilica sembra essere rimasta in uso fino al VII secolo per poi essere sostituita da una piccola chiesetta dedicata a chiesa di Santa Cecilia. A partire dal X secolo iniziò il processo di ricostruzione urbanistica che portò alla definizione del quartiere medioevale e poi abbattuto per la realizzazione della piazza. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce diverse torri,case ed i resti di due chiese Santa Cecilia e San Romolo con le rispettive aree cimiteriali. Una lapide quasi all’angolo con via de’Calzaiuoli ricorda appunto San Romolo più o meno dove si trovava la chiesa e dove oggi sorge il palazzo Bombici.
Nella zona settentrionale della piazza vi era il quartiere dei ghibellini con la turris maior.
La piazza cominciò ad assumere la forma attuale intorno al 1268 quando le case dei Ghibellini che si ergevano nella zona furono dolomite dai Guelfi vittoriosi a Benevento ma senza dare all’area un’impostazione coerente ed unitaria,tanto che fu pavimentata solo nel 1385.
Venne costruito pari passo il Palazzo della Signoria così la piazza divenne il centro della vita politica cittadina,in antitesi con il centro religioso di Piazza del Duomo e la piazza per i commerci che era il Mecato Vecchio,dove oggi sorge la Piazza della Repubblica. Nel XIV secolo vengono aggiunte la Loggia della Signoria,per la cerimonie pubbliche e il Tribunale della Mercanzia,istituto atto a dirimere le controversie di tipo civile e commerciale.
Sede del potere civile,la piazza era anche sede delle pubbliche esecuzione,di cui la più famosa è quella del 23 maggio 1498 quando Girolamo Savonarola fu impiccato e bruciato per eresia ( vi è una targa sulla piazza,di fronte alla Fontana del Nettuno,ricorda questo evento) nello stesso luogo in cui, con i suoi discepoli,aveva operato il cosiddetto Rogo della Vanità,dando alle fiamme molti libri ,poesie,tavoli da gioco,vestiti,ecc.
Gli interventi nei secoli successivi riguardano soprattutto l’arredo scultoreo e culminano in epoca granducale con la trasformazione della Loggia della Signoria in una sorta di museo all’aperto. La costruzione degli Uffizi alla metà del Cinquecento,crea inoltre una nuovo prospettiva in direzione del fiume. La piazza non resta estranea al “risanamento” ottocentesco del centro storico,nell’ambito del quale vengono realizzati interventi stile neorinascimentale come il Palazzo delle Assicurazioni davanti a Palazzo Vecchio.
Il palazzo centrale della piazza è il trecentesco Palazzo Vecchio edificato tra il 1299 e il 1314 per dare una degna sede ai Priori delle Arti,i rappresentati delle corporazioni professionali che dal 1282 detenevano il Governo della città e che erano soliti risiedere al Bargello.
Il progetto architettonico è riferito ad Arnalfo di Cambio che negli ultimi anni del XIII secolo fu impegnato nei più importanti cantieri fiorentini: il Duomo,Santa Croce e la nuova cerchia di mura. In origine il Palazzo doveva presentarsi come un volume a sé,mentre gli ampliamenti successivi si sono addossati alla facciata tergale colmando l’intero isolato fino a via dei Leoni. Al tempo della Repubblica savonaroliana,infatti,l’allargamento del Consiglio del Popolo a cinquecento membri,determinò la costruzione del Salone dei Cinquecento sopra il Cortilo della Dogana. La saldatura tra i diversi corpi di fabbrica è leggibile sul lato di via de’Gondi,dove il Salone si riconosce per il parametro esterno incompiuto e i grandi finestroni del Cronaca.
I lavori più consistenti ebbero inizio nel 1540 quando il Granduca Cosimo I de’Medici decise di trasferire la residenza della famiglia ducale dal Palazzo Medici a quello che era stato il Palazzo Pubblico. Questi interventi interessarono soprattutto gli interni e la nuova parte che si affaccia su via della Ninna e via dei Leoni,mentre su piazza della Signoria i nuovi preziosi ambienti restano celati nella severa mole arnolfiana. L’unica modifica di rilievo sulla facciata si ha nell’Ottocento con la demolizione dell’aringhiera,un alto parapetto in marmo con sedili realizzato nel 1323 pper le cerimonie ufficiali del Comune.
La Loggia della Signoria chiamata anche la Loggia dei Lanzi perché vi si accamparono i Lanzichenecchi nel 1527 o anche Loggia dell’Orcagna per via di un’errata attribuzione al fratello dell’architetto progettista,venne costruita tra il 1376 e 1381 da Benci di Cione (fratello appunto dell’Orcagna) e Simone di Francesco Talenti che funzione di “arengario” coperto,ossia di balcone per arringare la folla durante le cerimonie ufficiali. Dal punto di vista architettonico la costruzione unisce elementi gotici come i pilastri a fascio e il coronamento traforato ad elementi di matrice classica come i grandi archi a tutto sesto,secondo la particolare interpretazione fiorentina del linguaggio gotico.
Nel corso del Cinquecento la loggia perse l’originaria funzione,una volta venute meno la struttura democratica,per divenire una sorta di museo all’aperto delle sculture della collezione medicea. Nel 1555 Cosimo I vi pose infatti il Peseo del Cellini e nel 1585 Francesco I vi collocò il Ratto delle Sabine del Giambologna. Alla fine del Settecento,all’epoca di Pietro Leopoldo di Lorena,venne realizzato un nuovo allestimento con la collocazione nella Loggia di numerose sculture antiche trasferite a Firenze da Villa Medici a Roma. Le successive modifiche ottocentesche consolidarono l’aspetto di Galleria delle Statue che conserva tutt’oggi.
Il Tribunale della Mercanzia venne costruito nel 1359 dove sul luogo sorgeva il Teatro Romano. Fondato nel 1308 aveva la funzione di dirimere le controversie tra le diverse Arti o tra gli inscritti delle singole Arti. Sulla facciata,in alto,vi sono le copie degli stemmi delle ventuno Arti,più quello del Tribunale delle Mercanzia,mentre gli originali si conservano ancora all’interno del Palazzo.
PALAZZO UGUCCIONI
Fu costruito per Giovanni Uguccioni a partire dal 1550. L’architettura originale è di forme classicheggianti presenta affinità con lo stile tardo rinascimentale romano che hanno fatto pensare,nel passato,ad un disegno di Raffaello o di Michelangelo. L’effetto decorativo della facciata del palazzo è da porsi in relazione con la ristrutturazione di Piazza della Signoria voluta da Cosimo I. Per intercessione del Granduca Uguccioni ottiene infatti di poter costruire il proprio palazzo più sporgente rispetto a quelli adiacenti. Il piano terreno a bugnato è sormontato da due ordini sovrapposti di colonne ioniche e corinzie binate. Gli alti piedistalli delle colonne sono finemente scolpiti con le insegne e gli stemmi della famiglia:ancore e scalandrone sono una sorta di doppio rastrello che secondo la tradizione rappresenterebbe la scala usata da un Uguccioni detto perciò Scalandroni per assaltare le mura del nemico. Sopra il portone d’ingresso campeggia il busto di Francesco I,fatto apporre da Benedetto Uguccioni in segno di devozione verso il Granduca.
PALAZZO DELLE ASSICURAZIONI GENERALI
Di fronte a Palazzo Vecchio si trova il Palazzo delle Assicurazioni Generali,costruito nel 1871 su progetto dell’architetto Landi in stile neorinascimentale,suddiviso in quattro piani.
Ospita il caffè storico Rivoire.
Per costruirlo vennero abbattute le trecentesca Tettoia dei Pisani,antica sede dell’arte del Cambio e la chiesa di Santa Cecilia.
Le statue di Piazza della Signoria non sono solo un insieme decorativo di altissimo livello ma rappresentano anche un vero e proprio ciclo allegorico laico unico nel suo genere al mondo,che avrebbe dovuto ispirare i governanti della città che si recavano a Palazzo Vecchio.
Proprio davanti al Palazzo si trovano le sculture più antiche che un tempo si trovavano più avanti verso la piazza sotto il Marzocco e la Giuditta e Oloferme,entrambe opere di Donatellp,sostituite da copie per la loro preziosità (gli originali sono conservati al Bargello e nel Palazzo Vecchio).
Il MARZOCCO è in pietra serena è un leone possente che poggia una sua zampa sull’emblema con il giglio fiorentino,è divenuto ormai un simbolo della città.
La GIUDITTA di bronzo è un simbolo dell’autonomia politica della Repubblica Fiorentina. Fu infatti saccheggiata dal Palazzo Medici dopo la prima cacciata dei Medici (1495) dove ornava una fontana del giardino e simboleggia quindi la vittoria del popolo contro i tiranni. Al ritorno dei Medici,sebbene gran parte del loro patrimonio fu riacquistato e riunito di nuovo nelle collezione della casa la GIUDITTA rimase in Piazza per non offendere la sensibilità del popolo.
Un secondo capitolo di questa contesa tra i Medici e repubblica è rappresentata dal DAVID di Michelangelo,oggi sostituito da una copia messa nella collocazione originaria della famosa scultura. Michelangelo la realizzò attorno al 1500 quando infuriava la stagione savonaroliana e il suo significato è quello ancora del popolo che con l’aiuto di Dio,sconfigge il tiranno (Golia). La grandezza della scultura è ancora più notevole se confrontata con le opere di Donatello e questo “gigantismo” diede il la a tutte le altre statue che furono in seguito collocate in piazza.
PERSEO di Benvenuto Cellini nella Loggia dei Lanzi (chiamato anche con il nome completo PERSEO CON LA TESTA DI MEDUSA del 1554) commissionato da Cosimo I dopo il reinsediamento della casata dei Medici a Firenze nel 1531. Perseo alza la testa della sconfitta Medusa dalla quale escono i serpenti,chiaro simbolo del “taglio netto” con l’esperienza repubblicana,tristemente nota per le proverbiale discordie cittadine che avevano da sempre minato una vera democrazia.
L’ERCOLE E CACO di Baccio Bandinelli (1533) si trova accanto al David e rappresenta la vittoria con la forza e l’astuzia contro i malvagi,in una simbologia tratta dalle Dodici fatiche. La scultura doveva essere in un primo momento realizzata da Michelangelo,ma per i suoi continui impegni fu invece affidata a Baccio Bandinelli,il quale tentò di emulare lo stile poderoso del David senza però riuscirci e guadagnandosi molte aspre critiche ed una brutta fama giunta fino ai giorni nostri.
Ai lati dell’ingresso principale di Palazzo Vecchio troviamo i due TERMINI marmorei,quello maschile di Vincenzo de’Rossi e quello femminile di Baccio Bandinelli che riprendono una tipologia della statua classica. Raffigurano i coniugi Filemone e Bauci che secondo la leggenda furono trasformati da Giove lui in querce e lei in tiglio, per questo esemplari del reciproco amore. Originariamente sostenevano una catena che veniva posta a sbarramento dell’ingresso.
La FONTANA DEL NETTUNO di Bartolomeo Ammannati e di alcuni suoi allievi,tra i quali il Gianbologna è la prima fontana pubblica di Firenze. Il grande Nettuna in marmo bianco non è molto amato dai fiorentini che lo chiamano Biancone.
Nella posizione centrale a sinistra di Palazzo Vecchio si trova la grandiosa Statua equestre di Cosimo I,opera in bronzo del Giambologna (1594).
Altre sculture famose sono esposte sotto la Loggia dei Lanzi (il RATTO DELLE SABINE,il gruppo di POLISSENA, NESSO E IL CENTAURO,ecc.).
Quando ero in questa piazza il tempo è stato poco clemente (pioveva) ma in ottobre bisogna aspettarselo non può essere caldo e sempre sereno.
Comunque la mia sensazione era di essere al centro del mondo della cultura fiorentina e pensare che tutte quelle opere,palazzi sono state realizzate per uno schema preciso di altri uomini del passato l’emozione è inimmaginabile.
Ammetto che mi sono soffermata e mi sono appoggiata al muretto che divide la Loggia dei Lanzi per osservare la piazza che mi si presentava ai miei occhi ed ho cercato di realizzare un video in bianco e nero per mostrarvelo in chiave antica.
Troppo bello vorrei poterci tornare per provare le stesse emozioni ma quando si viaggia da soli si notano quei piccoli particolari che poi ti sfuggono quando sei in compagnia.
Ho notato che a Firenze tra i tantissimi turisti c’erano anche persone che visitavano la città da soli e sentire parlare in tante lingue ti senti veramente al centro del Mondo è una magnifica esperienza.
A volte noi italiani tendiamo a cercare posti esotici da visitare ma secondo il mio parere ci sono tantissime bellezze italiane invidiateci dagli stranieri che non esploriamo o semplicemente non ci interessiamo.
Concludendo,Firenze è una città tranquilla,i fiorentini sono molto simpatici e spesso ti danno ottime indicazioni,salvo i vigili urbani che ti fanno fare strani percorsi ma se si ha un ottimo orientamento si trova tutto con facilità.
Ricordo che mia cugina mi disse che io avevo un ottimo orientamento visto che in soli tre giorni mi riuscivo ad orientare e tornare nella casa dove lei era in affitto, e che lei ci è voluto più di tre mesi prima di imparare la strada.
Avrei voluto descrivervi anche gli Uffizi che ho visitato in quella occasione ma preferisco descriverlo nel prossimo articolo (molte foto che inserirò le ho prese dal web perché all’interno degli Uffizi è vietato fare fotografie),e tramite il libro che mi sono comprata appositamente dopo la visita del museo vi descriverò le sale (salvo le nuove aree espositive che in quel periodo erano in restauro e non le ho visitate).
A presto!













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