La Tribuna è una saletta ottagonale che rappresenta la parte più antica della galleria. Fu commissionato da Francesco I de’ Medici nel 1584 per sistemarvi le collezioni archeologiche e in seguito vi furono collocati tutti i pezzi più preziosi e amati delle collezioni medicee.
Divenuta molto popolare ai tempi del Grand tour,si dice fu un’ispirazione per le Wunderkammer di numerosi nobili europei. L’ambiente è coperto da una cupola incrosta di conchiglie e madreperla e percorsa da costoloni dorati e lanterna su cui era una rosa dei venti,collegata all’esterno da una banderuola. La Tribuna presente nelle pareti di rosso scarlatto,dato dalla tappezzeria di velluto,su cui sono appesi quadri e mensole per oggetti e statue; lo zoccolo oggi perduto,venne dipinto da Jacopo Ligozzi con uccelli,pesci e altre meraviglie naturalistiche; al centro stava un tempietto – scrigno,ovvero un mobile ottagonale che custodiva i pezzi più piccoli e pregiati della collezione; il pavimento venne realizzato a intarsi marmorei.
La Tribuna,le sue decorazioni e gli oggetti che conteneva alludevano ai quattro elementi (Aria,Terra,Acqua,Fuoco): per esempio la rosa dei venti nella lanterna evocava l’aria,mentre le conchiglie incastonate nella cupola l’Acqua; il fuoco arricchita da statue e pitture che sviluppano il tema degli Elementi e delle loro combinazioni. Il significato affidato simboleggiato dai magnifici oggetti rari e preziosi posseduti. Nel corso del tempo la Tribuna ha subito numerose trasformazioni. Nell’Ottocento l’ordinamento originario venne smembrato e gli oggetti divisi secondo il genere e la categoria di appartenenza,facendo nascere i primi nuclei di vari musei fiorentini odierni,come il Museo degli Argenti,il Museo di Mineralogia e Liturgia,quello Archeologico,ecc.
Oggi rimane l’unica sala nella quale si può comprendere lo spirito degli Uffizi,cioè di luogo di meraviglia dove si potessero confrontare direttamente le opere degli antichi,rappresentate dalle scultura,e quelle dei moderni,con le pitture. Attorno al pregevole tavolo intarsiato in pietre dure (del 1633 – 1649 ) sono poste in circolo alcune delle più famose sculture antiche dei Medici come il FAUNO DANZANTE (replica romana di un originale del III secolo a.C.). I LOTTORI (copia di epoca imperiale),l’ARROTINO (che affilava il coltello nel gruppo di Marsia), lo ACITA (copia di una statua della scuola di Pergamo che faceva parte di un gruppo con Marsia),l’APOLLINO e soprattutto le celebre Afrodite Medici,un capolavori assoluti della statuaria classica.
Le pitture sono tutte del periodo dopo il 1530 in particolare risalgono al filone della maestosa pittura di corte fortemente promossa da Cosimo I e dalla moglie Eleonora da Toledo.
Di quest’ultimo è il celebre RITRATTO DI ELEONORA DI TOLEDO COL FIGLIO GIOVANNI di Agnolo Bronzino,autore anche dei ritratti di BARTOLOMEO PANCIATICHI E DI SUA MOGLIE LUCREZIA,DEI PRINCIPINI MEDICEI e del dipinto del GIOVANE CON LIUTO. Altri ritratti sono opere del Vasari (Lorenzo il Magnifico) di Jacopo Portoro (RITRATTO DI COSIMO IL VECCHIO) mentre fra i dipinti di soggetto diverso spiccano il PUTTO MUSICANTE di Rosso Fiorentino e LA DAMA COL PETRARCHINO di Andrea del Sarto. Il monumentale stipo in pietre dure conteneva la collezione di inestimabile pietre preziose,cammei antichi e pietre dure lavorare,una delle collezioni più amate dai Medici,i quali spesso facevano incidere le proprie iniziali sui pezzi più pregiati: oggi sono esposte in diverse sedi,al Museo degli Argenti,al Museo Archeologico Nazionale Fiorentino e al Museo di Mineralogia e Litologia.
La TRIBUNA prima del restauro |
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