venerdì 19 ottobre 2012

Museo Uffizi XVIII parte - CORRIDOIO OVEST

Nel corridoio ovest,usato come galleria a partire dalla seconda metà del XVII secolo dopo aver ospitato le officine artigiane,continua la serie di statue classiche di provenienza soprattutto romana,in larga parte acquistata al tempo di Cosimo III sul mercato antiquario romano. Fra le opere più interessanti le due statue a tutto tondo di Masia (bianco e rosso),poste una di fronte all’altra e copie romane di un originale tardo ellenistico: quello rosso appartenne a Cosimo il Vecchio e la testa venne integrata,secondo Vasari,da Donatello. Più avanti si trova una copia del DISCOBOLE DI MIRONE col braccio destro restaurato come se si coprisse il volto (a lungo venne aggregata al gruppo di Niobe). Il MERCURIO è un pregevole nudo derivato da Prassitele,restaurato nel Cinquecento.
A sinistra del vestibolo d’uscita si trova un busto di CARACALLA con l’espressione energica che ispirò i ritratti di Cosimo I de’ Medici. Alla parete opposta si trovano una MUSA del IV secolo a.C. di Atticiano di Afrodisia e un APOLLO CON LA CETRA,busto antico elaborato dal Caccini. La VENERE CELESTRE è un altro busto antico integrato nel Seicento da Alessandro Algardi: per questo quando vennero ritrovate le braccia originali non vennero reintegrate. La NEREIDE sull’IPPOCAMPO deriva da un originale ellenistico. Notevole è il realismo ritrattistica del BUSTO DI FANCIULLO,detto anche del NERONE BAMBINO. In fondo al corridoio si trova il LAOCOONTE copiato da Baccio Bandeinelli per Cosimo I de’ Medici su richiesta del cardinale Giulio de’Medici con integrazione del Bandinelli stesso desunte dal racconto virgiliano. Si tratta dell’unica statua interamente moderna dei corridoi,che permette il confronto del tempo dei Medici,tra maestri moderni e quelli antichi.
La decorazione del soffitto avvenne tra il 1658 e il 1679 su iniziativa di Ferdinando II de’Medici,con soggetti legati a uomini illustri fiorentini,quali esempi di virtù,e le personificazione delle città del Granducato di Toscana. I pittori che parteciparono all’opere furono Cosimo Ulivelli,Angelo Gori,Jacopo Chiavistelli e altri. Quando le ultime dodici campate andarono perdute in un incendio nel 1762,gli affreschi vennero reintegrati da Giuseppe del Moro,Giuliano Traballesi e Giuseppe Terreni.
Busto di fanciullo detto anche Nerone bambino

busto di Caracalla

copia romana del Discobolo di Mirone

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