Noi stessi siamo testimoni d'Arte: inserirò mostre,eventi,luoghi da visitare d'Italia e del Mondo per rendere tutto pù vicino a noi. Links,foto,video e notizie varie,viaggi,ecc.
lunedì 30 maggio 2011
4° Tappa:il piccolo borgo di Schieti (PU) e il palio dei trampoli
Schieti è una piccola frazione di Urbino che si trova nel Montefeltro tra Urbino e Pesaro.
Questo borgo è famoso per il Palio dei Trampoli che si svolge nel mese di giugno il percorso di corsa va dalla periferia fino al centro storico.
Quest'anno il palio si terrà il 18 - 19 giugno 2011,questo è il link ufficiale http://www.paliodeitrampoli.it/.
Questo borgo è famoso per il Palio dei Trampoli che si svolge nel mese di giugno il percorso di corsa va dalla periferia fino al centro storico.
Quest'anno il palio si terrà il 18 - 19 giugno 2011,questo è il link ufficiale http://www.paliodeitrampoli.it/.
giovedì 26 maggio 2011
Terza tappa: Novilara (PU)
Non tutti sanno che Novilara è una piccola frazione di Pesaro anche se fino 1521 era un comune a se.
Il piccolo borgo di circa 500 anime si trova nelle colline pesaresi a 6.5 km dal capoluogo.
Questo piccolo borgo venne insidiato anticamente dai Piceni che lasciarono numerose testimonianze,tra cui necropoli di circa 300 tombe riportate alla luce numerosi reperti archeologici conservati al Museo Archeologico di Ancona e altri reperti nel Museo "L.Pigorini" di Roma.
Fra tali reperti ci sono le stele di Novilara ( http://www.cadnet.marche.it/novilara/pagina1.html e http://ancienthistory.about.com/od/language/p/novilarastele.htm),un'iscrizione in lingua nord picena databile all'incirca al VI - V secolo a.c.
L'antica fortificazione risaliva all'anno 1000 e si trovava ad est del luogo in cui nel XIV secolo,in seguito alla sua rovina, fu costruito il nuovo castello. Passò da dominio della Signoria dei Malatesta,poi degli Sforza, nel
1513 venne incorporato da Pesaro e concesso al Castiglione,che divenne conte per il volere di Francesco Maria I della Rovere. Il figlio Guidobaldo II lo riunì definitivamente al comune di Pesaro nel 1521.
Dell'antico palazzo rimangono intatti una porta e le sue mura mentre la grande torre crollò nel 1723 e il portico venne abbattuto dopo la II guerra mondiale.
Il borgo è famoso per i suoi ristoranti e trattorie in particolare tra le più rinomate trattoria "Il pergolato di Maria" in Piazza Codorna,5 Novilara,tel. 0721 - 287210 (vi consiglio di prenotare sopratutto il fine settimana). Dove potrete mangiare le famose tagliatelle con i fagioli (piatto tipico della zona),la piadina con salumi della zona,verdure e formaggi.
Il locale è piuttosto spartano ma l'accoglienza è buona.
Il piccolo borgo di circa 500 anime si trova nelle colline pesaresi a 6.5 km dal capoluogo.
Questo piccolo borgo venne insidiato anticamente dai Piceni che lasciarono numerose testimonianze,tra cui necropoli di circa 300 tombe riportate alla luce numerosi reperti archeologici conservati al Museo Archeologico di Ancona e altri reperti nel Museo "L.Pigorini" di Roma.
Fra tali reperti ci sono le stele di Novilara ( http://www.cadnet.marche.it/novilara/pagina1.html e http://ancienthistory.about.com/od/language/p/novilarastele.htm),un'iscrizione in lingua nord picena databile all'incirca al VI - V secolo a.c.
L'antica fortificazione risaliva all'anno 1000 e si trovava ad est del luogo in cui nel XIV secolo,in seguito alla sua rovina, fu costruito il nuovo castello. Passò da dominio della Signoria dei Malatesta,poi degli Sforza, nel
1513 venne incorporato da Pesaro e concesso al Castiglione,che divenne conte per il volere di Francesco Maria I della Rovere. Il figlio Guidobaldo II lo riunì definitivamente al comune di Pesaro nel 1521.
Dell'antico palazzo rimangono intatti una porta e le sue mura mentre la grande torre crollò nel 1723 e il portico venne abbattuto dopo la II guerra mondiale.
Il borgo è famoso per i suoi ristoranti e trattorie in particolare tra le più rinomate trattoria "Il pergolato di Maria" in Piazza Codorna,5 Novilara,tel. 0721 - 287210 (vi consiglio di prenotare sopratutto il fine settimana). Dove potrete mangiare le famose tagliatelle con i fagioli (piatto tipico della zona),la piadina con salumi della zona,verdure e formaggi.
Il locale è piuttosto spartano ma l'accoglienza è buona.
mercoledì 25 maggio 2011
2° Tappa: Cantiano (PU)
Nello stesso album fotografico del mese di febbraio 2011 che ho nel mio pc,oltre Apecchio c'è anche Cantiano.
Questa volta la scelta casuale,che in questo caso non è casuale ma continuativa.
Ho deciso di descrivere,raccontarvi di questo altro paese confinante con la provincia di Perugia più precisamente con Gubbio.
Cantiano è un paese di 2400 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.
Si trova ai piedi del Monte Catria (1700mt.) distante da Urbania circa 37 km.
E' immerso in boschi secolari di faggio,infatti dal 1986 è stato istituito un parco "il bosco di Tecchie",il link ufficiale http://www.boscoditecchie.it/.
Il clima è tipico delle zone montane appenniniche,gli inverni freddi con precipitazioni sopratutto nevose e le temperature possono scendere sotto lo zero. L'estati risultano miti e ventilate. Le precipitazioni sono sopratutto nei mesi invernali.
La storia di Cantiano risulta essere molto antica,i primi insediamenti avvennero dalla vicina regione Umbria con il popolo dei Ikuvini che fondarono la città di Ukre Fesia dove risultano ritrovamenti di un tempio romano dedicato al dio Giove. Questo viene documentato nelle tavole egubine (che si trovano a Gubbio nel museo dei Consoli) datati 1456.
Successivamente arrivarono gli Etruschi e in quel periodo la città di Luceoli (attualmente risulta la frazione di Portoriccioli nel territorio di Cantiano) ottiene prestigio e splendore.
Nel IV secolo a.c. si insediarono dopo lunghe e sanguinose battaglie i Romani,divenne un punto strategico tra Roma e Rimini di fatti qui passava la Via Flaminia,divenne municipio Romano.
Dopo l'invasione dei barbari,Goti e Eruli diventa un'importante corridoio bizantino (collegamento Roma - Ravenna costituito da castelli inespugnabili quali Narni (PG), Amelia (PG), Todi (PG),Perugia,Gubbio (PG), e la via Flaminia). Questo insinuandosi nei territorio dei Longobardi costituiva una alternativa alla via Flaminia.
Il colle di Cantiano,ora occupato dalla chiesa dedicata a S.Ubaldo,ospita la costruzione del castello di cui oggi rimane solo il muro portante. In passato il castello era un ottima costruzione difensiva sbarrando così la Via Flaminia.
E' stata una terra di confine dai mille volti e dalle mille conquiste,l'arrivo dei Saraceni, di Federico II di Svevia, Barbarossa,i Montefeltro,i Malatesta,i Visconti di Milano.
Dal 1631 fino al 1860 il domino dello Stato della Chiesa,di seguito a quella data è passata al Regno d'Italia.
A livello di turismo, è un paese tutto da scoprire dove arte,cultura e tradizioni fanno di questo paese affascinante.
Luoghi d'interesse sono: il palazzo Comunale,la Chiesa Collegiata San Giovanni Battista, Chiesa priorale di San Nicola,Chiesa di Sant'Agostino,Chiesa di Sant'Ubaldo,Pieve di San Crescentino,e il museo di due sezioni presso l'ex convento agostiniano.
Ora andiamo nello specifico.
Il palazzo Comunale sito in piazza Luceoli,costruzione ottocentesca ispirata allo stile rinascimentale si appoggia all'antico palazzo del Podestà ed a quello dei Priori ricostruiti nel XII secolo.
La ristrutturazione dei due edifici medioevale è stata prioritaria visto che avevano subito gravi danni dopo il terremoto del 1781.
Sia la sala del Consiglio,gli uffici di Segreteria e il gabinetto del Sindaco presentano stanze affrescate con dei bei dipinti ottocenteschi.
All'esterno c'è l'orologio pubblico il meccanismo si trova sotto della cella campanaria.
La Chiesa collegiata di San Giovanni Battista,costruita nella vecchia costruzione della Pieve di San Giovannino.
La facciata a capanna realizzata in cotto umbro con campanile alla sua sinistra è rimasta incompiuta rispetto all'imponente progetto che prevedeva due campanili simmetrici.
All'interno vi sono diverse opere della scuola umbro - marchigiana. Pale d'altare del XVII secolo raffiguranti la Vergine,San Girolamo e Santi, un'Annunciazione ed una Natività di Maria. Tutte tre le opere sono attribuite ai pittori di origine cantianese Francesco e Flaminio Allegrini,attivi nella seconda metà del 1600 anche a Roma come pittori della Corte Pontificia.
A sinistra del transetto vi è una pala d'altare, raffigurante San Carlo Borromeo attribuita al pittore veneto Claudio Ridolfi (1570 - 1644).
Nel transetto a destra è raffigurata l'Ultima Cena di Ventura Mazza di Cantiano,allievo del Barocci (secolo XVII).
La sera del 29 ottobre 1980 il crollo improvviso di una capriata della navata centrale obbliga la chiusura della chiesa.
Dopo cinque anni di restauri la chiesa viene riaperta,la notte di Natale con solenne messa celebrata dal Vescovo di Gubbio.
Chiesa priorale di San Niccolò, di fronte il Palazzo Comunale,edificata nei primi del 1800 risale dall'omonima chiesa antica del XI secolo.
All'interno vi è la Pala "la Madonna del Rosario con Bambino e santi" attribuito al pittore Ercole Ramazzini di Acervia (1539 - 1598),"Cristo in croce tra gli angeli e ai piedi della croce la Vegine e San Francesco d'Assisi" attribuito a Filippo Bellini di Urbino (1550 - 1603).
Sopra l'entrata principale si trova il prezioso organo realizzato dal maestro organaio Angelo Morettini di Perugia.
Chiesa di Sant'Agostino,in origine la chiesa era poco distante dalle mure castellane (ora rimangono solo i ruderi),era dedicata a Santa Caterina d'Alessandria ed era un luogo di penitenza del Monastero di Fonte Avellana. La costruzione risale all'incirca al 1200 come mostra la struttura romanica esterna con una facciata primitiva intatta.
Nel 1272 fu concessa all'Ordine degli Agostiniani che per secoli si dedicarono alla educazione della gioventù di Cantiano,oggi sede del Museo.
All'interno della chiesa ad unica navata,vi sono dipinti ed affreschi tra i quali "la Madonna con Bambino tra Santa Monica e San Nicola da Tolentino" riconducibili alla scuola di Gentile da Fabriano.
Un crocefisso ligneo del 1400, la "Madonna della Cintura" del XVI secolo, attribuito ad Antoni Viviani allievo del Barocci.
Chiesa Sant'Ubaldo, presso il colle omonimo si trova la chiesa dedicata a Sant'Ubaldo che fu Vescovo di Gubbio (1035 - 1060),di cui ancora oggi è il Patrono assieme a tutta la Diocesi eugubina,nel cui territorio Cantiano è ascritta da più di mille anni.
Costruita nel XIII secolo la chiesa pur se rimaneggiata nei secoli successivi conserva ancora intatto l'impianto basilicale.
All'interno della chiesa si consevano: un prezioso simulacro ligneo di Gesù crocefisso, opera di Mastro Bernardino di Ottavio Dolci di Casteldurnte,l'attuale Urbania,che lo scolpì nel 1537; una preziosa statua lignea barocca di scuola napoletana,scolpita nel XVI secolo e raffigurante il Cristo risorto.
Nell'altare maggiore,in legno dorato è raffigurato la "Circonci di Gesù" affiancata lateralmente delle effigi dei Santi Ubaldo e Bernardino da SIena tutte attribuite al pittore eugubino Giovanni Baldassini (1534 - 1601) e sopra all'altare maggiore,"L'ultima cena" di Ventura Mazza da Cantiano allievo di Barocci.
Pieve San Crescentino (che ancora non ho visitato) ha origini antichissime,risale all'incirca alla anno mille,periodo in cui si diffuse molto il culto e la devozione verso San Crescentino nelle zone a a cavallo tra Città di Castello ed Urbino.
Dopo il recente restauro resi necessari a seguiti dei danni causati dal terremoto del 1997, sono rinvenuti una lapide pavimentale di fattura carolingia che anticiperebbe la data di fondazione della pieve di un paio di secoli.
La Pieve è composto dalla chiesa,dalla canonica e da una torre d'avvistamento medievale,formati in un unico corpo edilizio.
Il museo è formato da due sezioni distinte ed aperte in tempi diversi.
- il museo geo - territoriale nasce nel 2001
- il museo archeologico Giulio Cesare aperto nel 2003.
La manifestazione più famosa è "La Turba" (l'ho vista la prima volta a 4 anni,quindi tanto tempo fa ma il mio ricordo benché frammentario è nitido ancora oggi) è una rappresentazione sacra del Venerdì Santo,è una rievocazione dell'anno mille.
La Turba a Cantiano non ha conosciuto interruzioni dopo secoli tranne che durante la Seconda Guerra Mondiale.
Oggi la Turba ha ricevuto vari riconoscimenti quali il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e della Pontificia Commissione per i beni culturale della Chiesa. Fa parte di EuroPassion,associazione che raccoglie le più importanti e datate Sacre Rappresentazioni d'Europa.
Di fatti è considera una delle più antiche e suggestive rappresentazioni Sacre della nostra penisola.
Alla fine di maggio c'è la fiera agroalimentare dei prodotti tipici di Cantiano e della zona del Montefeltro,dove è possibile degustare il polentone alla carbonara e diverse specialità locali,come il pane di Chiaserna,il vino di visciole,l'amarena di Cantiano.
A fine ottobre c'è la mostra mercato regionale del cavallo del Catria presso il centro ippico di Chiaserna.
Questi sono i link ufficiali del paese: Proloco http://www.prolococantiano.eu/,il Comune http://www.comunecantiano.eu/,il sito ufficiale La Turba http://www.laturbacantiano.it/.
Questo è il video La Turba di Cantiano
.
Questa volta la scelta casuale,che in questo caso non è casuale ma continuativa.
Ho deciso di descrivere,raccontarvi di questo altro paese confinante con la provincia di Perugia più precisamente con Gubbio.
Cantiano è un paese di 2400 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.
Si trova ai piedi del Monte Catria (1700mt.) distante da Urbania circa 37 km.
E' immerso in boschi secolari di faggio,infatti dal 1986 è stato istituito un parco "il bosco di Tecchie",il link ufficiale http://www.boscoditecchie.it/.
Il clima è tipico delle zone montane appenniniche,gli inverni freddi con precipitazioni sopratutto nevose e le temperature possono scendere sotto lo zero. L'estati risultano miti e ventilate. Le precipitazioni sono sopratutto nei mesi invernali.
La storia di Cantiano risulta essere molto antica,i primi insediamenti avvennero dalla vicina regione Umbria con il popolo dei Ikuvini che fondarono la città di Ukre Fesia dove risultano ritrovamenti di un tempio romano dedicato al dio Giove. Questo viene documentato nelle tavole egubine (che si trovano a Gubbio nel museo dei Consoli) datati 1456.
Successivamente arrivarono gli Etruschi e in quel periodo la città di Luceoli (attualmente risulta la frazione di Portoriccioli nel territorio di Cantiano) ottiene prestigio e splendore.
Nel IV secolo a.c. si insediarono dopo lunghe e sanguinose battaglie i Romani,divenne un punto strategico tra Roma e Rimini di fatti qui passava la Via Flaminia,divenne municipio Romano.
Dopo l'invasione dei barbari,Goti e Eruli diventa un'importante corridoio bizantino (collegamento Roma - Ravenna costituito da castelli inespugnabili quali Narni (PG), Amelia (PG), Todi (PG),Perugia,Gubbio (PG), e la via Flaminia). Questo insinuandosi nei territorio dei Longobardi costituiva una alternativa alla via Flaminia.
Il colle di Cantiano,ora occupato dalla chiesa dedicata a S.Ubaldo,ospita la costruzione del castello di cui oggi rimane solo il muro portante. In passato il castello era un ottima costruzione difensiva sbarrando così la Via Flaminia.
E' stata una terra di confine dai mille volti e dalle mille conquiste,l'arrivo dei Saraceni, di Federico II di Svevia, Barbarossa,i Montefeltro,i Malatesta,i Visconti di Milano.
Dal 1631 fino al 1860 il domino dello Stato della Chiesa,di seguito a quella data è passata al Regno d'Italia.
A livello di turismo, è un paese tutto da scoprire dove arte,cultura e tradizioni fanno di questo paese affascinante.
Luoghi d'interesse sono: il palazzo Comunale,la Chiesa Collegiata San Giovanni Battista, Chiesa priorale di San Nicola,Chiesa di Sant'Agostino,Chiesa di Sant'Ubaldo,Pieve di San Crescentino,e il museo di due sezioni presso l'ex convento agostiniano.
Ora andiamo nello specifico.
Il palazzo Comunale sito in piazza Luceoli,costruzione ottocentesca ispirata allo stile rinascimentale si appoggia all'antico palazzo del Podestà ed a quello dei Priori ricostruiti nel XII secolo.
La ristrutturazione dei due edifici medioevale è stata prioritaria visto che avevano subito gravi danni dopo il terremoto del 1781.
Sia la sala del Consiglio,gli uffici di Segreteria e il gabinetto del Sindaco presentano stanze affrescate con dei bei dipinti ottocenteschi.
All'esterno c'è l'orologio pubblico il meccanismo si trova sotto della cella campanaria.
La Chiesa collegiata di San Giovanni Battista,costruita nella vecchia costruzione della Pieve di San Giovannino.
La facciata a capanna realizzata in cotto umbro con campanile alla sua sinistra è rimasta incompiuta rispetto all'imponente progetto che prevedeva due campanili simmetrici.
All'interno vi sono diverse opere della scuola umbro - marchigiana. Pale d'altare del XVII secolo raffiguranti la Vergine,San Girolamo e Santi, un'Annunciazione ed una Natività di Maria. Tutte tre le opere sono attribuite ai pittori di origine cantianese Francesco e Flaminio Allegrini,attivi nella seconda metà del 1600 anche a Roma come pittori della Corte Pontificia.
A sinistra del transetto vi è una pala d'altare, raffigurante San Carlo Borromeo attribuita al pittore veneto Claudio Ridolfi (1570 - 1644).
Nel transetto a destra è raffigurata l'Ultima Cena di Ventura Mazza di Cantiano,allievo del Barocci (secolo XVII).
La sera del 29 ottobre 1980 il crollo improvviso di una capriata della navata centrale obbliga la chiusura della chiesa.
Dopo cinque anni di restauri la chiesa viene riaperta,la notte di Natale con solenne messa celebrata dal Vescovo di Gubbio.
Chiesa priorale di San Niccolò, di fronte il Palazzo Comunale,edificata nei primi del 1800 risale dall'omonima chiesa antica del XI secolo.
All'interno vi è la Pala "la Madonna del Rosario con Bambino e santi" attribuito al pittore Ercole Ramazzini di Acervia (1539 - 1598),"Cristo in croce tra gli angeli e ai piedi della croce la Vegine e San Francesco d'Assisi" attribuito a Filippo Bellini di Urbino (1550 - 1603).
Sopra l'entrata principale si trova il prezioso organo realizzato dal maestro organaio Angelo Morettini di Perugia.
Chiesa di Sant'Agostino,in origine la chiesa era poco distante dalle mure castellane (ora rimangono solo i ruderi),era dedicata a Santa Caterina d'Alessandria ed era un luogo di penitenza del Monastero di Fonte Avellana. La costruzione risale all'incirca al 1200 come mostra la struttura romanica esterna con una facciata primitiva intatta.
Nel 1272 fu concessa all'Ordine degli Agostiniani che per secoli si dedicarono alla educazione della gioventù di Cantiano,oggi sede del Museo.
All'interno della chiesa ad unica navata,vi sono dipinti ed affreschi tra i quali "la Madonna con Bambino tra Santa Monica e San Nicola da Tolentino" riconducibili alla scuola di Gentile da Fabriano.
Un crocefisso ligneo del 1400, la "Madonna della Cintura" del XVI secolo, attribuito ad Antoni Viviani allievo del Barocci.
Chiesa Sant'Ubaldo, presso il colle omonimo si trova la chiesa dedicata a Sant'Ubaldo che fu Vescovo di Gubbio (1035 - 1060),di cui ancora oggi è il Patrono assieme a tutta la Diocesi eugubina,nel cui territorio Cantiano è ascritta da più di mille anni.
Costruita nel XIII secolo la chiesa pur se rimaneggiata nei secoli successivi conserva ancora intatto l'impianto basilicale.
All'interno della chiesa si consevano: un prezioso simulacro ligneo di Gesù crocefisso, opera di Mastro Bernardino di Ottavio Dolci di Casteldurnte,l'attuale Urbania,che lo scolpì nel 1537; una preziosa statua lignea barocca di scuola napoletana,scolpita nel XVI secolo e raffigurante il Cristo risorto.
Nell'altare maggiore,in legno dorato è raffigurato la "Circonci di Gesù" affiancata lateralmente delle effigi dei Santi Ubaldo e Bernardino da SIena tutte attribuite al pittore eugubino Giovanni Baldassini (1534 - 1601) e sopra all'altare maggiore,"L'ultima cena" di Ventura Mazza da Cantiano allievo di Barocci.
Pieve San Crescentino (che ancora non ho visitato) ha origini antichissime,risale all'incirca alla anno mille,periodo in cui si diffuse molto il culto e la devozione verso San Crescentino nelle zone a a cavallo tra Città di Castello ed Urbino.
Dopo il recente restauro resi necessari a seguiti dei danni causati dal terremoto del 1997, sono rinvenuti una lapide pavimentale di fattura carolingia che anticiperebbe la data di fondazione della pieve di un paio di secoli.
La Pieve è composto dalla chiesa,dalla canonica e da una torre d'avvistamento medievale,formati in un unico corpo edilizio.
Il museo è formato da due sezioni distinte ed aperte in tempi diversi.
- il museo geo - territoriale nasce nel 2001
- il museo archeologico Giulio Cesare aperto nel 2003.
La manifestazione più famosa è "La Turba" (l'ho vista la prima volta a 4 anni,quindi tanto tempo fa ma il mio ricordo benché frammentario è nitido ancora oggi) è una rappresentazione sacra del Venerdì Santo,è una rievocazione dell'anno mille.
La Turba a Cantiano non ha conosciuto interruzioni dopo secoli tranne che durante la Seconda Guerra Mondiale.
Oggi la Turba ha ricevuto vari riconoscimenti quali il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e della Pontificia Commissione per i beni culturale della Chiesa. Fa parte di EuroPassion,associazione che raccoglie le più importanti e datate Sacre Rappresentazioni d'Europa.
Di fatti è considera una delle più antiche e suggestive rappresentazioni Sacre della nostra penisola.
Alla fine di maggio c'è la fiera agroalimentare dei prodotti tipici di Cantiano e della zona del Montefeltro,dove è possibile degustare il polentone alla carbonara e diverse specialità locali,come il pane di Chiaserna,il vino di visciole,l'amarena di Cantiano.
A fine ottobre c'è la mostra mercato regionale del cavallo del Catria presso il centro ippico di Chiaserna.
Questi sono i link ufficiali del paese: Proloco http://www.prolococantiano.eu/,il Comune http://www.comunecantiano.eu/,il sito ufficiale La Turba http://www.laturbacantiano.it/.
Questo è il video La Turba di Cantiano
.
martedì 24 maggio 2011
1° tappa: Apecchio
La scelta di questa prima tappa è stata casuale.
Riguardando le foto che ho scattato nella provincia ho trovato queste,molte di queste su facebook non le trovate,al massimo una nell'album dedicato "ai miei viaggi dal 2007 ad oggi".
Quando siamo andati io e il mio ragazzo a visitare questo piccolo paesino distante da Urbania circa 25 km era una domenica invernale ed eravamo partiti apposta per vederlo.
E' sempre stato per entrambi un paese di passaggio e non ci eravamo mai fermati a vederlo e per nostra grande meraviglia il borgo con il castello Ubaldini c'è molto piaciuto.
Per essere più precisa ho pensato di prendere alcune informazioni interessanti del paese e magari più avanti mostravi qualcosa di nuovo.
Apecchio è un comune italiano della provincia di Pesaro e Urbino di 2.078 abitanti.
Si trova nella zona montana dell'Appennino Umbro - Marchigiano al confine con l'Umbria con la frazione di Fraccano (Città di Castello) e con Città di Castello (PG) distante all'incirca 26 km.
E' attraversato da fiume Biscubio affluente del Candigliano che anche esso è affluente del fiume Metauro.
Il rilievo dominante è il Monte Nerone (1525mt.) dove è situata una frazione dello stesso comune,Serravalle del Carda.
Il territorio è caratterizzato da ampi prati,boschi,acque correnti di tipo sulfureo.
Nel territorio è possibile vedere ruderi sparsi di civiltà del passato come testimoniano e si ipotizza che venne insediata dai celti,etruschi,umbri e romani ma sicuramente la testimonianza più evidente è quella del medioevo.
Il primo documento scritto della città di Apecchio risale nell'anno mille e testimonia il documento scritto dal Vescovo - conte di Città di Castello.
Il controllo da parte della città umbra del paese si concluse nel 1200 quando dopo lunghe lotte prevalse la famiglia degli Ubaldini della Carda proveniente dal vicino castello del Carda alle pendici del Monte Nerone e imparentati con gli Ubaldini della Pila signori del Mugello (regione storica toscana situata a nord - est da Firenze).
Questa nobile casata fece entrare la cittadina nel Ducato di Urbino ma mantenendo per se il diretto controllo su di essa.
Nel 1514 il territorio di Apecchio ottenne il titolo di contea fino al 1752 quando il ramo maschile degli Ubaldini s'estinse. La Santa Sede riprese il diretto controllo fatto eccezione durante l'occupazione Napoleonica,fino l'unità d'Italia.
Gli Ubaldini ci hanno lasciato molte testimonianze come il palazzo su progetto di Francesco di Giorgio Martini ,attorno ci sono palazzi signorili dell'epoca rinascimentale abitate dalle famiglie nobili di quel tempo.
Il campanone,torre campanaria con orologio risalente al XV secolo che costituisce tutt'oggi l'ingresso al paese,sopra all'arco si nota lo stemma di famiglia degli Ubaldini.
Palazzo Ubaldini,gravemente danneggiato dal terremoto del 1781 e dalla costante usura del tempo.
Gli ultimi restauri hanno permesso di recuperare una parte dell'antico splendore.
Il cortile a forma quadrata del 1515 circondato da otto alte colonne con capitelli stile ionico.
All'interno del palazzo è allestito il museo "dei fossili e dei minerali del Monte Nerone",la sede del "Centro internazionale di studi geo-cartografici storici",e una parte del castello oggi,viene utilizzata come sala cinematografica.
La chiesa di San Martino ad unica navata,in una nicchia vi è un affresco che raffigura il battesimo di Gesù.
All'interno sono conservati due leoni in pietra in stile romanico,una lapide ricorda la provenienza di Santa Maria Maggiore in Roma,donata dal papa Clemente IX alla famiglia degli Ubaldini.
Il ponte (vds.foto) medioevale costruito a schiena d'asino nel XIV secolo si trova nella parte bassa del paese,sovrasta il fiume,a quel tempo era l'unica via d'ingresso al paese.
Il quartiere ebraico,la presenza degli ebrei è documentata sino al XV secolo,questi operarono per 30 anni nel paese,quando a seguito la divulgazione del ducato di Urbino alla Santa Sede,gli ebrei vennero trasferiti nei ghetti di Pesaro,Senigallia e Ancona.
Particolare il vicoletto degli ebrei lungo 28 metri e largo da un minimo di 37 ad un massimo di 42 cm,è considerato uno dei vicoli più stretti tra quelli esistenti in Italia.
Chiesa Madonna della Vita dove è conservata un crocefisso ligneo di ignoto autore del Seicento.
Il teatro comunale edificato nel 1876 e riaperto nel 1981.
Il mappamondo della pace,costruito da un artigiano locale nella frazione di Colombara,è capace di imitare la rotazione terrestre,realizzato in legno,diviso in tre piani. Per la sua eccezione può contenere fino a 600 persone ed è entrato nei Guinness dei primati.
Vi voglio consigliare link interessanti riguardanti la città: http://www.tecuting.it/c041002/hh/index.php (sito ufficiale del comune),http://www.apecchio.net/ (qui potrete trovare notizie,eventi,foto e filmati del paese,sono presenti anche su facebook),http://www.birraamarcord.it/ (sito ufficiale della famosa birra),non hanno il sito ma anche la tenuta dei Collesi fabbricano birra e distilleria grappe.
Vi voglio ricordare alcuni eventi interessanti della comune:
il secondo sabato di luglio si tiene il corteo storico medioevale con sfide e giochi con la spada;
il primo fine settimana di ottobre si tiene la Mostra Mercato del Tartufo Bianco e dei prodotti del bosco.
Riguardando le foto che ho scattato nella provincia ho trovato queste,molte di queste su facebook non le trovate,al massimo una nell'album dedicato "ai miei viaggi dal 2007 ad oggi".
Quando siamo andati io e il mio ragazzo a visitare questo piccolo paesino distante da Urbania circa 25 km era una domenica invernale ed eravamo partiti apposta per vederlo.
E' sempre stato per entrambi un paese di passaggio e non ci eravamo mai fermati a vederlo e per nostra grande meraviglia il borgo con il castello Ubaldini c'è molto piaciuto.
Per essere più precisa ho pensato di prendere alcune informazioni interessanti del paese e magari più avanti mostravi qualcosa di nuovo.
Apecchio è un comune italiano della provincia di Pesaro e Urbino di 2.078 abitanti.
Si trova nella zona montana dell'Appennino Umbro - Marchigiano al confine con l'Umbria con la frazione di Fraccano (Città di Castello) e con Città di Castello (PG) distante all'incirca 26 km.
E' attraversato da fiume Biscubio affluente del Candigliano che anche esso è affluente del fiume Metauro.
Il rilievo dominante è il Monte Nerone (1525mt.) dove è situata una frazione dello stesso comune,Serravalle del Carda.
Il territorio è caratterizzato da ampi prati,boschi,acque correnti di tipo sulfureo.
Nel territorio è possibile vedere ruderi sparsi di civiltà del passato come testimoniano e si ipotizza che venne insediata dai celti,etruschi,umbri e romani ma sicuramente la testimonianza più evidente è quella del medioevo.
Il primo documento scritto della città di Apecchio risale nell'anno mille e testimonia il documento scritto dal Vescovo - conte di Città di Castello.
Il controllo da parte della città umbra del paese si concluse nel 1200 quando dopo lunghe lotte prevalse la famiglia degli Ubaldini della Carda proveniente dal vicino castello del Carda alle pendici del Monte Nerone e imparentati con gli Ubaldini della Pila signori del Mugello (regione storica toscana situata a nord - est da Firenze).
Questa nobile casata fece entrare la cittadina nel Ducato di Urbino ma mantenendo per se il diretto controllo su di essa.
Nel 1514 il territorio di Apecchio ottenne il titolo di contea fino al 1752 quando il ramo maschile degli Ubaldini s'estinse. La Santa Sede riprese il diretto controllo fatto eccezione durante l'occupazione Napoleonica,fino l'unità d'Italia.
Gli Ubaldini ci hanno lasciato molte testimonianze come il palazzo su progetto di Francesco di Giorgio Martini ,attorno ci sono palazzi signorili dell'epoca rinascimentale abitate dalle famiglie nobili di quel tempo.
Il campanone,torre campanaria con orologio risalente al XV secolo che costituisce tutt'oggi l'ingresso al paese,sopra all'arco si nota lo stemma di famiglia degli Ubaldini.
Palazzo Ubaldini,gravemente danneggiato dal terremoto del 1781 e dalla costante usura del tempo.
Gli ultimi restauri hanno permesso di recuperare una parte dell'antico splendore.
Il cortile a forma quadrata del 1515 circondato da otto alte colonne con capitelli stile ionico.
All'interno del palazzo è allestito il museo "dei fossili e dei minerali del Monte Nerone",la sede del "Centro internazionale di studi geo-cartografici storici",e una parte del castello oggi,viene utilizzata come sala cinematografica.
La chiesa di San Martino ad unica navata,in una nicchia vi è un affresco che raffigura il battesimo di Gesù.
All'interno sono conservati due leoni in pietra in stile romanico,una lapide ricorda la provenienza di Santa Maria Maggiore in Roma,donata dal papa Clemente IX alla famiglia degli Ubaldini.
Il ponte (vds.foto) medioevale costruito a schiena d'asino nel XIV secolo si trova nella parte bassa del paese,sovrasta il fiume,a quel tempo era l'unica via d'ingresso al paese.
Il quartiere ebraico,la presenza degli ebrei è documentata sino al XV secolo,questi operarono per 30 anni nel paese,quando a seguito la divulgazione del ducato di Urbino alla Santa Sede,gli ebrei vennero trasferiti nei ghetti di Pesaro,Senigallia e Ancona.
Particolare il vicoletto degli ebrei lungo 28 metri e largo da un minimo di 37 ad un massimo di 42 cm,è considerato uno dei vicoli più stretti tra quelli esistenti in Italia.
Chiesa Madonna della Vita dove è conservata un crocefisso ligneo di ignoto autore del Seicento.
Il teatro comunale edificato nel 1876 e riaperto nel 1981.
Il mappamondo della pace,costruito da un artigiano locale nella frazione di Colombara,è capace di imitare la rotazione terrestre,realizzato in legno,diviso in tre piani. Per la sua eccezione può contenere fino a 600 persone ed è entrato nei Guinness dei primati.
Vi voglio consigliare link interessanti riguardanti la città: http://www.tecuting.it/c041002/hh/index.php (sito ufficiale del comune),http://www.apecchio.net/ (qui potrete trovare notizie,eventi,foto e filmati del paese,sono presenti anche su facebook),http://www.birraamarcord.it/ (sito ufficiale della famosa birra),non hanno il sito ma anche la tenuta dei Collesi fabbricano birra e distilleria grappe.
Vi voglio ricordare alcuni eventi interessanti della comune:
il secondo sabato di luglio si tiene il corteo storico medioevale con sfide e giochi con la spada;
il primo fine settimana di ottobre si tiene la Mostra Mercato del Tartufo Bianco e dei prodotti del bosco.
lunedì 23 maggio 2011
Mezzi di trasporto...
Mi sembra di descrivervi un vademecum tipo quelli che trovate nelle guide turistiche delle librerie.
Credo che sia importante sapere come muoversi e che mezzo di trasporto utilizzare prima di partire in ogni viaggio che si fa.
La provincia di Pesaro e Urbino ritengo che ha un primato tutto suo che forse,ci possono paragonare solo i paesi in via di sviluppo.
Questo a mio malgrado vuole essere una critica e sarcasmo verso i politicanti della nostra provincia,regioni e provincie,regioni vicine.
Ora vi spiego nel dettaglio.
Se pensaste di venire in treno nella mia provincia le ferrovie la stazione di Pesaro è collegata molto bene la linea ferroviale Adriatica Milano - Bologna - Ancona - Pescara - Bari - Lecce.
Mentre se voleste andare in Urbino la situazione cambia totalmente visto che la ferrovia Fano - Urbino che arrivava fino a Fermignano è stata soppressa nel 1987 e pensate la presa in giro se qualcuno guardava gli orari presso le stazioni di Fano e Pesaro fino il 1999 era possibile leggere che la linea era stata soppressa.
Quindi collegamenti con l'interno tramite le ferrovie dello Stato sono impossibili.
Questa situazione per me e per molte persone rende tutto più complicato.
Per fortuna negli ultimi anni c'è una associazione, ASSOCIAZIONE FERROVIARIA VALLE DEL METAURO che si batte per il ripristino della linea occupandosi con i soci della manutenzione ordinaria dell'infrastruttura.
La situazione attuale è in stato d'abbandono,a parte qualche pulizia da parte di volontari. Sono rimasti moti edifici come stazioni e caselli in alcuni casi riutilizzati per vari scopi. Alcuni passaggi a livello sono stati asfaltati come a Santo Stefano di Gaifa e Fano. Vicino a Urbino è stato temporaneamente rimosso un breve tratto di linea per consentire la costruzione del tunnel stradale della nuova statale per il capoluogo ma né stato eseguito il ripristino a conclusione dei lavori stradali.
Il percorso è formato da una unica stazione centrale a Fano,n°11 fermate,n°11 viadotti,n°8 gallerie,n°55 passaggi a livello.
Facciamo ipoteticamente un viaggio virtuale tramite il vecchio tragitto Fano - Urbino.
Il percorso iniziava da Fano dopo aver terminato di perseguire il percorso della linea di Rimini si seguivano le fermate a Rosciano (fraz. di Fano),Cuccurano (fraz. di Fano),Lucrezia (fraz. di Cartoceto),Calcinelli (fraz. di Saltara),galleria a Tavernelle (160mt.),seconda galleria a Tavernelle (200mt.),fermata a Tavernelle (fraz. di Serrungarina),Ponte degli Alberi (fraz. Montefelcino),Fossombrone,San Lazzaro (fraz. di Fossombrone),segue galleria a San Lazzaro (120mt.),fermata di Calmazzo (fraz. di Fossombrone),Canavaccio (fraz. di Urbino),Fermignano (da qui proseguiva una linea che collegava a Pergola fino a Fabriano attiva fino al 1944),galleria a Calpino (120mt.),galleria della Sogesta (800mt.),cavalcavia Urbino 3 (250mt.),cavalcavia Urbino 2 (400mt.) parallela alla strada Bocca Trabaria SS73bis,gallerie Le Conce (150mt.).galleria Gulino (750mt.),cavalcavia Urbino 1 (150mt.) parallela alla strada Bocca Trabaria SS73bis e finalmente l'arrivo ad Urbino.
Come vi potete rendere conto era una linea che collegava benissimo l'entroterra alla costa e vice versa.
Vi lascio il link ufficiale dell'associazione che si occupa del ripristino della ferrovia http://www.ferroviafvm.it/home.html .
Altri mezzi di trasporto sono l'automobile o il sevizio autobus.
Parliamo del primo che mi resta più semplice,pure qui potrete notare delle complicazioni sopratutto collegamento entroterra - costa che è una situazione che lascia l'amaro in bocca.
Sulla costa corre l'Autostrada A14 Adriatica,che permette il collegamento diretto con Taranto con Bologna,attualmente la sede stradale è a due corsie ma si sta ampliando a tre corsie.
Altro collegamento importante è la superstrada Fano - Grosseto che per motivi economici ma sopratutto di burocrazia tra le tre regioni Marche - Umbria - Toscana l'ultimo tratto che collegherebbe la provincia di Pesaro e Urbino con quella di Perugia non è terminato.
Parallela all'autostrada si trova la SS16 denominata strada Adriatica che collega Pesaro al capolluogo.
SS3 Flaminia che collega Fano a Roma attraverso l'entroterra,altra strada importante. Questa strada si biforca arrivando a Cagli prosegue per il Passo della Contessa che la collega a Gubbio (PG) e nel secondo tratto prosegue per Acqualagna - Piobbico - Apecchio e percorre il Passo di Bocca Serriola che la collega a Città di Castello (PG).
SS73bis di Bocca Trabaria (nell'ultimo anno è stato chiuso il tratto per ben 2 volte,per vari mesi circa 9 mesi su 12 il tratto rimaneva inpercorribile causa prima per una frana nella zona della provincia di Perugia e sempre nella stessa zona caduta di un masso). Questa strada collega San Giustino nella valle del Tevere a Fano.
Numerose sono le strade provinciali ben 1601 km di strade.
Le linee dei bus presentano lo stesso problema che vi ho descritto sia per le ferrovie che per le strade,ottimo collegamento alle coste e pessimo collegamento nell'entroterra.
Vi porto solo un esempio,quando io devo andare dal mio dentista a Fermignano prendo il bus della linea Urbania - Urbino,ecco,il problema di base è che la linea al momento salvo cambiamento degli orari estivi ogni 45 minuti ho il bus (Urbania - Urbino distano solo 17 km).
Se volessi andare a Pesaro od a Fano qui nasce la tragedia alle 6.40 c'è il bus del mattino mentre il ritorno se non ricordo male c'era nel primo pomeriggio, a metà ed alla sera tardi mentre la domenica le partenze/ritorni sono tutte a Fermignano.
Collegamenti mancano ad Acqualagna,sono quasi inesistenti per Città di Castello,San Sepolcro.
Insomma una vera e proprio calvario per persone come me che non guidano.
In provincia è presente un'aeroporto quello di Fano di civile aviazione.
Io ho un pò l'amaro in bocca per questa situazione ma non posso lamentarmi più di tanto perchè i politicanti non ascolterebbero non lo fanno da anni anche se ultimamente sembrano muoversi e cercare vie di sviluppo turistico ma se non risolveranno mai il problema trasporto dubito molto che la gente verrà a vedere i nostri meravigliosi posti.
Credo che sia importante sapere come muoversi e che mezzo di trasporto utilizzare prima di partire in ogni viaggio che si fa.
La provincia di Pesaro e Urbino ritengo che ha un primato tutto suo che forse,ci possono paragonare solo i paesi in via di sviluppo.
Questo a mio malgrado vuole essere una critica e sarcasmo verso i politicanti della nostra provincia,regioni e provincie,regioni vicine.
Ora vi spiego nel dettaglio.
Se pensaste di venire in treno nella mia provincia le ferrovie la stazione di Pesaro è collegata molto bene la linea ferroviale Adriatica Milano - Bologna - Ancona - Pescara - Bari - Lecce.
Mentre se voleste andare in Urbino la situazione cambia totalmente visto che la ferrovia Fano - Urbino che arrivava fino a Fermignano è stata soppressa nel 1987 e pensate la presa in giro se qualcuno guardava gli orari presso le stazioni di Fano e Pesaro fino il 1999 era possibile leggere che la linea era stata soppressa.
Quindi collegamenti con l'interno tramite le ferrovie dello Stato sono impossibili.
Questa situazione per me e per molte persone rende tutto più complicato.
Per fortuna negli ultimi anni c'è una associazione, ASSOCIAZIONE FERROVIARIA VALLE DEL METAURO che si batte per il ripristino della linea occupandosi con i soci della manutenzione ordinaria dell'infrastruttura.
La situazione attuale è in stato d'abbandono,a parte qualche pulizia da parte di volontari. Sono rimasti moti edifici come stazioni e caselli in alcuni casi riutilizzati per vari scopi. Alcuni passaggi a livello sono stati asfaltati come a Santo Stefano di Gaifa e Fano. Vicino a Urbino è stato temporaneamente rimosso un breve tratto di linea per consentire la costruzione del tunnel stradale della nuova statale per il capoluogo ma né stato eseguito il ripristino a conclusione dei lavori stradali.
Il percorso è formato da una unica stazione centrale a Fano,n°11 fermate,n°11 viadotti,n°8 gallerie,n°55 passaggi a livello.
Facciamo ipoteticamente un viaggio virtuale tramite il vecchio tragitto Fano - Urbino.
Il percorso iniziava da Fano dopo aver terminato di perseguire il percorso della linea di Rimini si seguivano le fermate a Rosciano (fraz. di Fano),Cuccurano (fraz. di Fano),Lucrezia (fraz. di Cartoceto),Calcinelli (fraz. di Saltara),galleria a Tavernelle (160mt.),seconda galleria a Tavernelle (200mt.),fermata a Tavernelle (fraz. di Serrungarina),Ponte degli Alberi (fraz. Montefelcino),Fossombrone,San Lazzaro (fraz. di Fossombrone),segue galleria a San Lazzaro (120mt.),fermata di Calmazzo (fraz. di Fossombrone),Canavaccio (fraz. di Urbino),Fermignano (da qui proseguiva una linea che collegava a Pergola fino a Fabriano attiva fino al 1944),galleria a Calpino (120mt.),galleria della Sogesta (800mt.),cavalcavia Urbino 3 (250mt.),cavalcavia Urbino 2 (400mt.) parallela alla strada Bocca Trabaria SS73bis,gallerie Le Conce (150mt.).galleria Gulino (750mt.),cavalcavia Urbino 1 (150mt.) parallela alla strada Bocca Trabaria SS73bis e finalmente l'arrivo ad Urbino.
Come vi potete rendere conto era una linea che collegava benissimo l'entroterra alla costa e vice versa.
Vi lascio il link ufficiale dell'associazione che si occupa del ripristino della ferrovia http://www.ferroviafvm.it/home.html .
Altri mezzi di trasporto sono l'automobile o il sevizio autobus.
Parliamo del primo che mi resta più semplice,pure qui potrete notare delle complicazioni sopratutto collegamento entroterra - costa che è una situazione che lascia l'amaro in bocca.
Sulla costa corre l'Autostrada A14 Adriatica,che permette il collegamento diretto con Taranto con Bologna,attualmente la sede stradale è a due corsie ma si sta ampliando a tre corsie.
Altro collegamento importante è la superstrada Fano - Grosseto che per motivi economici ma sopratutto di burocrazia tra le tre regioni Marche - Umbria - Toscana l'ultimo tratto che collegherebbe la provincia di Pesaro e Urbino con quella di Perugia non è terminato.
Parallela all'autostrada si trova la SS16 denominata strada Adriatica che collega Pesaro al capolluogo.
SS3 Flaminia che collega Fano a Roma attraverso l'entroterra,altra strada importante. Questa strada si biforca arrivando a Cagli prosegue per il Passo della Contessa che la collega a Gubbio (PG) e nel secondo tratto prosegue per Acqualagna - Piobbico - Apecchio e percorre il Passo di Bocca Serriola che la collega a Città di Castello (PG).
SS73bis di Bocca Trabaria (nell'ultimo anno è stato chiuso il tratto per ben 2 volte,per vari mesi circa 9 mesi su 12 il tratto rimaneva inpercorribile causa prima per una frana nella zona della provincia di Perugia e sempre nella stessa zona caduta di un masso). Questa strada collega San Giustino nella valle del Tevere a Fano.
Numerose sono le strade provinciali ben 1601 km di strade.
Le linee dei bus presentano lo stesso problema che vi ho descritto sia per le ferrovie che per le strade,ottimo collegamento alle coste e pessimo collegamento nell'entroterra.
Vi porto solo un esempio,quando io devo andare dal mio dentista a Fermignano prendo il bus della linea Urbania - Urbino,ecco,il problema di base è che la linea al momento salvo cambiamento degli orari estivi ogni 45 minuti ho il bus (Urbania - Urbino distano solo 17 km).
Se volessi andare a Pesaro od a Fano qui nasce la tragedia alle 6.40 c'è il bus del mattino mentre il ritorno se non ricordo male c'era nel primo pomeriggio, a metà ed alla sera tardi mentre la domenica le partenze/ritorni sono tutte a Fermignano.
Collegamenti mancano ad Acqualagna,sono quasi inesistenti per Città di Castello,San Sepolcro.
Insomma una vera e proprio calvario per persone come me che non guidano.
In provincia è presente un'aeroporto quello di Fano di civile aviazione.
Io ho un pò l'amaro in bocca per questa situazione ma non posso lamentarmi più di tanto perchè i politicanti non ascolterebbero non lo fanno da anni anche se ultimamente sembrano muoversi e cercare vie di sviluppo turistico ma se non risolveranno mai il problema trasporto dubito molto che la gente verrà a vedere i nostri meravigliosi posti.
venerdì 20 maggio 2011
Il percorso
Mi sono sempre domandata quale sarebbe stato il percorso giusto da indicare a degli ipotetici visitatori,pensando e ripensando.
Una soluzione vera e propria non c'è perché io quando parto penso alla meta e no da dove devo partire,è logico che quando si parte lo si fa dalla propria città.
Così ho pensato che partirò nel descrivervi il percorso più facile per me,poi sarete voi a valutare il vostro percorso base per visitare la provincia di Pesaro - Urbino.
Intanto vorrei parlarvela in generale,tanti brevi accenni (infarinatura) per essere informati.
La provincia di Pesaro e Urbino è una provincia delle Marche di 364.896 abitanti.
I due capoluoghi di provincia sono Pesaro e Urbino,la sede amministrativa si trova a Pesaro (Viale Antonio Gramsci,n°16) così tutti gli organi amministrativi e gli uffici provinciali.
Confina ad est con il Mare Adriatico, a nord con l'Emilia Romagna (provincia di Rimini) e la Repubblica di San Marino,a sud - est con la provincia di Ancona ed a sud - ovest con l'Umbria (provincia di Perugia),ad ovest con la Toscana (provincia d'Arezzo).
In provincia si parla comunemente l'italiano,ma è anche largamente diffuso sopratutto dalla popolazione più anziana il dialetto detto gallico - marchigiano. Esso appartiene al gruppo linguistico gallico - italico come il romagnolo e altri dialetti dell'italia settentrionale (è un gruppo linguistico della lingua romanze o lingue latine della famiglia delle lingue indoeuropee). Ha caratteristiche sue proprie che lo distinguono sia dal dialetto romagnolo sia dagli altri dello stesso gruppo.
Sul territorio sono presenti minoranze linguistiche umbre.
Il vasto territorio si divide tra zone popolose e zone interne isolate sopratutto nelle zone interne appenniniche istituendo così aree naturali protette dove sono conservate specie di piante,flora ed animali.
Si possono vedere numerose specie faunistiche come il cervo,caprioli,lepri,volpi,scoiattoli,cinghiali,cardellini,gufi,falchi,aquile e lupi.
Per il 50% della provincia è ricoperta da boschi,i tipici alberi sono roverella,cerro,ostrieti, e carpi neri.
Nei versanti più elevati è possibile vedere faggi,pinus negra,pinus silvestris (importati nel dopoguerra),abeti,aceri,e frassini.
Nella provincia di Pesaro - Urbino sono state istituite tre aree naturali protette:
- Il Parco Naturale del Sasso e del Simoncello (4.847 ettari)
- La riserva del Furlo (3.600 ettari)
- Il Parco del San Bartolo.
Il territorio di Pesaro e Urbino è una delle zone più prestigiose per funghi e tartufi,in particolare il tartufo nero di Acqualagna,Apecchio,Sant'Angelo In Vado e Pergola ma è possibile trovarli in tutta la provincia.
I monti più importanti della provincia fanno parte dell'appenino Umbro - marchigiano denominato il Gruppo del Catria.
Difatti la cima più alta è il monte Catria (1702 mt.),segue il Monte Nerone (1525 mt.),Monte Carpegna (1415 mt.) e il Monte Montiego (975 mt.).
I fiumi principali partendo da nord:
- il Conca che sfocia tra Cattolica e Misano Adriatico;
- il Foglia che sfocia a Pesaro;
- il Metauro,primo nelle Marche per portata media ed estensione di bacino,che sfocia a Fano;
- il Cesano,che segna un grosso confine con la provincia di Ancona (a sud),sfocia tra Marotta di Mondolfo e Senigallia.
Quattro sono i comuni che si affacciano nel mare Adriatico Gabicce Mare,Pesaro,Fano, e Mondolfo.
Il clima della provincia viene definito clima di transizione tra il clima appenninico e quello continentale.
Il clima si può dividere in 4 fasce:
- clima sub-mediterranea (zona costiera Adriatico) la vegetazione è composta da olivi,pini marittimi e cipressi.
- clima sub - continentale (le colline subito dopo la costa) con inverni più freddi e rigidi la vegetazione è costituita sopratutto da roverella,orniello,e rovere;
- clima area appenninica media (a partire dalla zona di Fossombrone) con inverni rigidi,nevosi (sopratutto nei monti) ed estati medio - caldi e piuttosto piovose,con vegetazione sopratutto di rimboschimento di conifere (pinus nigra) e da querce,ornello,carpino nero;
- clima area appenninica (fascia interna) inverni lunghi e nevosi,estati brevi e fresche. La vegetazione è composta sopratutto da faggi,conifere,cerro e orniello.
Una soluzione vera e propria non c'è perché io quando parto penso alla meta e no da dove devo partire,è logico che quando si parte lo si fa dalla propria città.
Così ho pensato che partirò nel descrivervi il percorso più facile per me,poi sarete voi a valutare il vostro percorso base per visitare la provincia di Pesaro - Urbino.
Intanto vorrei parlarvela in generale,tanti brevi accenni (infarinatura) per essere informati.
La provincia di Pesaro e Urbino è una provincia delle Marche di 364.896 abitanti.
I due capoluoghi di provincia sono Pesaro e Urbino,la sede amministrativa si trova a Pesaro (Viale Antonio Gramsci,n°16) così tutti gli organi amministrativi e gli uffici provinciali.
Confina ad est con il Mare Adriatico, a nord con l'Emilia Romagna (provincia di Rimini) e la Repubblica di San Marino,a sud - est con la provincia di Ancona ed a sud - ovest con l'Umbria (provincia di Perugia),ad ovest con la Toscana (provincia d'Arezzo).
In provincia si parla comunemente l'italiano,ma è anche largamente diffuso sopratutto dalla popolazione più anziana il dialetto detto gallico - marchigiano. Esso appartiene al gruppo linguistico gallico - italico come il romagnolo e altri dialetti dell'italia settentrionale (è un gruppo linguistico della lingua romanze o lingue latine della famiglia delle lingue indoeuropee). Ha caratteristiche sue proprie che lo distinguono sia dal dialetto romagnolo sia dagli altri dello stesso gruppo.
Sul territorio sono presenti minoranze linguistiche umbre.
Il vasto territorio si divide tra zone popolose e zone interne isolate sopratutto nelle zone interne appenniniche istituendo così aree naturali protette dove sono conservate specie di piante,flora ed animali.
Si possono vedere numerose specie faunistiche come il cervo,caprioli,lepri,volpi,scoiattoli,cinghiali,cardellini,gufi,falchi,aquile e lupi.
Per il 50% della provincia è ricoperta da boschi,i tipici alberi sono roverella,cerro,ostrieti, e carpi neri.
Nei versanti più elevati è possibile vedere faggi,pinus negra,pinus silvestris (importati nel dopoguerra),abeti,aceri,e frassini.
Nella provincia di Pesaro - Urbino sono state istituite tre aree naturali protette:
- Il Parco Naturale del Sasso e del Simoncello (4.847 ettari)
- La riserva del Furlo (3.600 ettari)
- Il Parco del San Bartolo.
Il territorio di Pesaro e Urbino è una delle zone più prestigiose per funghi e tartufi,in particolare il tartufo nero di Acqualagna,Apecchio,Sant'Angelo In Vado e Pergola ma è possibile trovarli in tutta la provincia.
I monti più importanti della provincia fanno parte dell'appenino Umbro - marchigiano denominato il Gruppo del Catria.
Difatti la cima più alta è il monte Catria (1702 mt.),segue il Monte Nerone (1525 mt.),Monte Carpegna (1415 mt.) e il Monte Montiego (975 mt.).
I fiumi principali partendo da nord:
- il Conca che sfocia tra Cattolica e Misano Adriatico;
- il Foglia che sfocia a Pesaro;
- il Metauro,primo nelle Marche per portata media ed estensione di bacino,che sfocia a Fano;
- il Cesano,che segna un grosso confine con la provincia di Ancona (a sud),sfocia tra Marotta di Mondolfo e Senigallia.
Quattro sono i comuni che si affacciano nel mare Adriatico Gabicce Mare,Pesaro,Fano, e Mondolfo.
Il clima della provincia viene definito clima di transizione tra il clima appenninico e quello continentale.
Il clima si può dividere in 4 fasce:
- clima sub-mediterranea (zona costiera Adriatico) la vegetazione è composta da olivi,pini marittimi e cipressi.
- clima sub - continentale (le colline subito dopo la costa) con inverni più freddi e rigidi la vegetazione è costituita sopratutto da roverella,orniello,e rovere;
- clima area appenninica media (a partire dalla zona di Fossombrone) con inverni rigidi,nevosi (sopratutto nei monti) ed estati medio - caldi e piuttosto piovose,con vegetazione sopratutto di rimboschimento di conifere (pinus nigra) e da querce,ornello,carpino nero;
- clima area appenninica (fascia interna) inverni lunghi e nevosi,estati brevi e fresche. La vegetazione è composta sopratutto da faggi,conifere,cerro e orniello.
giovedì 19 maggio 2011
La mia provincia e il mio progetto
Sono circa due anni che presento nella mia pagina su facebook un album fotografico della provincia per conoscerla e farla conoscere.
Sono convinta che se non conosciamo bene i luoghi dove abitiamo,non riusciamo pienamente ad apprezzarli,per questo non possiamo considerarci pienamente di quel posto.
Per dirla tutta nella mia famiglia compresi i miei avi un'entità vera è propria non c'è.
La mia bisnonna da parte di mia nonna (madre di mio padre) era umbra di Città di Castello (PG) mentre dalla parte di mia madre c'è una vera e propria confusione.
La mia nonna (madre di mia madre) era di Urbania (PU) mentre mio nonno (padre di mia madre) è nato a Saludecio (RN),poi è emigrato con la sua famiglia nell'Agropontino,a vissuto la sua gioventù a Roma e poi ritornò a Saludecio e dopo varie vicissitudine legate alla guerra tornò ad abitare a Morciano di Romagna (RN) dove lavorò per una ditta produttrice di pasta famosa,la GHIGI.
Dopo di che, nacquero mia madre e mia zia.
Mia madre per studi si trasferì in Urbino ed in seguito in Urbania presso una zia,incontrò mio padre e si sposarono e poi nacqui io.
Mentre mia zia frequentò gli studi a Rimini. In vacanza trovò l'amore e si sposò e si trasferì anche lei in Urbania visto che suo marito era di Piobbico,paesino a pochi chilometri da Urbania.
Assai comica è la mia vita,ho frequentato i primi studi a Piobbico - Urbania (asilo nido,scuola materna ed elementari,medie),studi superiori in parte in Urbino ed in parte a Fano (dove mi sono trasferita per due anni da sola).
Poi, per forza maggiore non ho potuto continuare i miei studi e sono tornata qui in Urbania.
Per vari anni,ho frequentato Pesaro ma per fortuna poi,ho trovato l'Amore quello vero che guarda caso abita a Città di Castello.
Chissà se finirà che mi trasferirò a mia volta?
Nella vita è tutto relativo non si sa mai cosa si farà o cosa si sta progettando.
Giusto per concludere vi parlo anche della mia cuginetta (figlia di mia zia,sorella di mia madre).
Lei ha studiato in Urbania e fa l'università a Firenze e sta studiando per fare teatro.
Devo ammettere che spesso non mi sento troppo legata al mio paese che per quanto sia bello molte persone che vi abitano hanno una mentalità abbastanza chiusa e spesso mi sento a disagio e spesso mi sono ritrovata a far amicizia con persone provenienti da altre culture o da altri paesi.
Io sto cercando una mia identità e la voglio in parte cercarla qui dove sono nata e sto vivendo.
Se sbaglio "mi corrigerete"! (ho volutamente sbagliato a scrivere questa frase perchè era un modo per citare Beato Giovanni Paolo II).
Sono convinta che se non conosciamo bene i luoghi dove abitiamo,non riusciamo pienamente ad apprezzarli,per questo non possiamo considerarci pienamente di quel posto.
Per dirla tutta nella mia famiglia compresi i miei avi un'entità vera è propria non c'è.
La mia bisnonna da parte di mia nonna (madre di mio padre) era umbra di Città di Castello (PG) mentre dalla parte di mia madre c'è una vera e propria confusione.
La mia nonna (madre di mia madre) era di Urbania (PU) mentre mio nonno (padre di mia madre) è nato a Saludecio (RN),poi è emigrato con la sua famiglia nell'Agropontino,a vissuto la sua gioventù a Roma e poi ritornò a Saludecio e dopo varie vicissitudine legate alla guerra tornò ad abitare a Morciano di Romagna (RN) dove lavorò per una ditta produttrice di pasta famosa,la GHIGI.
Dopo di che, nacquero mia madre e mia zia.
Mia madre per studi si trasferì in Urbino ed in seguito in Urbania presso una zia,incontrò mio padre e si sposarono e poi nacqui io.
Mentre mia zia frequentò gli studi a Rimini. In vacanza trovò l'amore e si sposò e si trasferì anche lei in Urbania visto che suo marito era di Piobbico,paesino a pochi chilometri da Urbania.
Assai comica è la mia vita,ho frequentato i primi studi a Piobbico - Urbania (asilo nido,scuola materna ed elementari,medie),studi superiori in parte in Urbino ed in parte a Fano (dove mi sono trasferita per due anni da sola).
Poi, per forza maggiore non ho potuto continuare i miei studi e sono tornata qui in Urbania.
Per vari anni,ho frequentato Pesaro ma per fortuna poi,ho trovato l'Amore quello vero che guarda caso abita a Città di Castello.
Chissà se finirà che mi trasferirò a mia volta?
Nella vita è tutto relativo non si sa mai cosa si farà o cosa si sta progettando.
Giusto per concludere vi parlo anche della mia cuginetta (figlia di mia zia,sorella di mia madre).
Lei ha studiato in Urbania e fa l'università a Firenze e sta studiando per fare teatro.
Devo ammettere che spesso non mi sento troppo legata al mio paese che per quanto sia bello molte persone che vi abitano hanno una mentalità abbastanza chiusa e spesso mi sento a disagio e spesso mi sono ritrovata a far amicizia con persone provenienti da altre culture o da altri paesi.
Io sto cercando una mia identità e la voglio in parte cercarla qui dove sono nata e sto vivendo.
Se sbaglio "mi corrigerete"! (ho volutamente sbagliato a scrivere questa frase perchè era un modo per citare Beato Giovanni Paolo II).
mercoledì 18 maggio 2011
L'Unità d'Italia...i nostri 150 anni?
Ho cercato in lungo e largo notizie relative all'Unità d'Italia ed ho trovato l'impresa dei mille che in realtà non erano mille ma 100.000 tra patrioti e forze militari piemontesi e straniere.
Queste notizie a me interessano relativamente perché benché l'Italia sia unita, mi interessa cosa sia successo nella nostra provincia o regione.
Il tg regionale ha parlato spesso in questi ultimi mesi dopo il 17 marzo (data simbolica dell'Unità) che nella nostra regione Marche si ricorda la battaglia di Castelfidardo (18 settembre 1860) dove si scontrarono gli eserciti della Sardegna e quello dello Stato Pontificio. La battaglia si concluse con la vittoria dei piemontesi.
Così le Marche escono definitivamente dallo Stato della Chiesa e con un plebiscito del 4 - 5 novembre 1860 entrano nel Regno d'Italia con Regio Decreto del 17 dicembre 1860.
La regione viene divisa in quattro provincie di Ancona,Ascoli Piceno,Macerata,Pesaro e Urbino e quindi la soppressione delle delegazioni pontefice di Camerino e Fermo.
Gubbio, venne aggregata alla provincia di Perugia mentre fino ad ora era stata compresa nei territori di Pesaro e Urbino.
Queste le notizie ufficiali che abbiamo.
Io non demordo e continuerò a cercare,se troverò nuove notizie,vi informerò con nuovi blog di riferimento.
Queste notizie a me interessano relativamente perché benché l'Italia sia unita, mi interessa cosa sia successo nella nostra provincia o regione.
Il tg regionale ha parlato spesso in questi ultimi mesi dopo il 17 marzo (data simbolica dell'Unità) che nella nostra regione Marche si ricorda la battaglia di Castelfidardo (18 settembre 1860) dove si scontrarono gli eserciti della Sardegna e quello dello Stato Pontificio. La battaglia si concluse con la vittoria dei piemontesi.
Così le Marche escono definitivamente dallo Stato della Chiesa e con un plebiscito del 4 - 5 novembre 1860 entrano nel Regno d'Italia con Regio Decreto del 17 dicembre 1860.
La regione viene divisa in quattro provincie di Ancona,Ascoli Piceno,Macerata,Pesaro e Urbino e quindi la soppressione delle delegazioni pontefice di Camerino e Fermo.
Gubbio, venne aggregata alla provincia di Perugia mentre fino ad ora era stata compresa nei territori di Pesaro e Urbino.
Queste le notizie ufficiali che abbiamo.
Io non demordo e continuerò a cercare,se troverò nuove notizie,vi informerò con nuovi blog di riferimento.
Il passaggio di Napoleone, i moti risorgimentali e la repubblica romana
Questi capitoli della storia riguardanti la nostra area trovo che siano molto interessanti.
Il passaggio di Napoleone ha scombinato la situazione nello Stato Pontificio formando così un nuovo dipartimento denominato departimento del Metauro.
Fu un dipartimento della Repubblica Romana negli anni 1798 - 1799 e successivamente del Regno d'Italia dal 1808 al 1815.
Prendeva il nome dal fiume Metauro e aveva come capoluogo Ancona.
Fu creato dopo la nascita della Repubblica Romana nel 1798 sopravvivendo solo un anno.
L'11 maggio 1808 fu ricostituito quando le Marche vennero separate dallo Stato della Chiesa e annesse al Regno d'Italia. Al dipartimento venne aggiunta l'area di Pesaro e il Montefeltro dal 1810.
Quest'ultimo era stato unificato al dipartimento del Rubicone.
Il 18 dicembre 1810 al dipartimento venne aggiunta l'area di Gubbio che proveniva dal dipartimento del Musone.
In seguito venne ricreato per la terza volta per un breve periodo (da aprile a maggio 1815) in occasione della riconquista delle regioni centro-meridionali dell'Italia da parte di Gioacchino Murat (generale francese,re di Napoli e maresciallo dell'Impero con Napoleone Bonaparte).
Nel 1813 Gioacchino Murat, occupa la regione Marche quindi compresa la nostra area; con la battaglia di Tolentino e la vittoria dell'esercito austriaco sulle truppe di Murat, le Marche ritornano allo Stato Pontificio.
Ormai la popolazione aveva assaporato nel periodo francese l'idea di libertà e indipendenza e l'unità nazionale così si diffuse in tutta la regione la Carboneria tanto che avvennero i primi arresti nel 1817 nella provincia vicina di Macerata.
Negli anni aumentarono i tumulti da Pesaro,Ancona,Ascoli Piceno e Jesi.
Nel 1831 in tutta la regione scoppiarono moti popolari guidati dal generale Giuseppe Sercognani,vennero cacciati i delegati apostolici e vennero creati governi cittadini.
Nei mesi a seguire il papa riesce a recuperare i propri territori, con l'aiuto dell'esercito austriaco. La breve esperienza fa crescere ancora di più la voglia di uno stato italiano.
L'esperienza della Repubblica Romana (1849 - prima guerra d'indipendenza) di nuovo vede ricacciare i delegati apostolici e le loro truppe.
Gli austriaci invocati dal Papa Pio IX invadono le Marche dopo che hanno preso la città di Pesaro e Senigallia,attorniano sia per via terra che per mare Ancona difesa oltre dai suoi cittadini anche da uomini venuti dall'Italia settentrionale.
L'assedio dura dal 25 maggio al 6 giugno quando sottoposta ad un duro bombardamento è costretta a cedere. Il comandante austriaco Franz Wimpffen,saluta i sconfitti con l'onore delle armi.
Da qui segue un decennio di dominio austriaco.
Il prossimo capitolo sarà dedicato all'Unità d'Italia,spero di poter trovare delle buone informazioni da raccontarvi.
Il passaggio di Napoleone ha scombinato la situazione nello Stato Pontificio formando così un nuovo dipartimento denominato departimento del Metauro.
Fu un dipartimento della Repubblica Romana negli anni 1798 - 1799 e successivamente del Regno d'Italia dal 1808 al 1815.
Prendeva il nome dal fiume Metauro e aveva come capoluogo Ancona.
Fu creato dopo la nascita della Repubblica Romana nel 1798 sopravvivendo solo un anno.
L'11 maggio 1808 fu ricostituito quando le Marche vennero separate dallo Stato della Chiesa e annesse al Regno d'Italia. Al dipartimento venne aggiunta l'area di Pesaro e il Montefeltro dal 1810.
Quest'ultimo era stato unificato al dipartimento del Rubicone.
Il 18 dicembre 1810 al dipartimento venne aggiunta l'area di Gubbio che proveniva dal dipartimento del Musone.
In seguito venne ricreato per la terza volta per un breve periodo (da aprile a maggio 1815) in occasione della riconquista delle regioni centro-meridionali dell'Italia da parte di Gioacchino Murat (generale francese,re di Napoli e maresciallo dell'Impero con Napoleone Bonaparte).
Nel 1813 Gioacchino Murat, occupa la regione Marche quindi compresa la nostra area; con la battaglia di Tolentino e la vittoria dell'esercito austriaco sulle truppe di Murat, le Marche ritornano allo Stato Pontificio.
Ormai la popolazione aveva assaporato nel periodo francese l'idea di libertà e indipendenza e l'unità nazionale così si diffuse in tutta la regione la Carboneria tanto che avvennero i primi arresti nel 1817 nella provincia vicina di Macerata.
Negli anni aumentarono i tumulti da Pesaro,Ancona,Ascoli Piceno e Jesi.
Nel 1831 in tutta la regione scoppiarono moti popolari guidati dal generale Giuseppe Sercognani,vennero cacciati i delegati apostolici e vennero creati governi cittadini.
Nei mesi a seguire il papa riesce a recuperare i propri territori, con l'aiuto dell'esercito austriaco. La breve esperienza fa crescere ancora di più la voglia di uno stato italiano.
L'esperienza della Repubblica Romana (1849 - prima guerra d'indipendenza) di nuovo vede ricacciare i delegati apostolici e le loro truppe.
Gli austriaci invocati dal Papa Pio IX invadono le Marche dopo che hanno preso la città di Pesaro e Senigallia,attorniano sia per via terra che per mare Ancona difesa oltre dai suoi cittadini anche da uomini venuti dall'Italia settentrionale.
L'assedio dura dal 25 maggio al 6 giugno quando sottoposta ad un duro bombardamento è costretta a cedere. Il comandante austriaco Franz Wimpffen,saluta i sconfitti con l'onore delle armi.
Da qui segue un decennio di dominio austriaco.
Il prossimo capitolo sarà dedicato all'Unità d'Italia,spero di poter trovare delle buone informazioni da raccontarvi.
Lo Stato Pontificio nella nostra area
Proseguiamo il nostro piccolo viaggio nel passato...
In seguito alla devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato della Chiesa si formò una suddivisione amministrativa denominata "delegazione apostolica di Urbino e Pesaro" istituita nel 1631 dal Papa Urbano VIII.
Diretta ascendente dalla Marca anconetana,comprensiva l'Alta Valmarecchia,i territori di Pesaro e Urbino e parte dell'Umbria (territori di Gubbio).
Confinava a nord con la legazione di Forlì e con San Marino,ovest con la delegazione di Perugia e il Granducato di Toscana, nord - est con il Mare Adriatico, ed a sud - est con la delegazione di Macerata e Ancona.
Nel 1816, con la suddivisione dello Stato Pontificio,sotto l'ordine di Papa Pio VII si trasformò in una delegazione di prima classe, ciò significa che può avere titolo di legislazione se retta da un cardinale.
Nel 1831,si aggregò al territorio di Castelleoni di Suasa,venne compreso alla delegazione di Ancona,distretto di Jesi,sotto la giurisdizione del Governatore di Corinaldo.
Dopo la riforma amministrativa vagliata da Papa Pio IX (22 novembre 1850) confluì nella delegazione delle Marche.
Dopo l'Unità d'Italia per effetto del decreto Minghetti (22 dicembre 1860) fu trasformata nella provincia di Pesaro e Urbino con la perdita territoriale di Costaraccioro (provincia di Perugia),Gubbio (provincia di Perugia),Pascelupo (frazione comune di Schegge e Pascelupo in provincia di Perugia) e Scheggia (provincia di Perugia) ceduti all'Umbria, Castelcolonna,Monterado,Ripe e Senigallia ceduti alla provincia di Ancona.
Le informazioni e la foto che annetto l'ho trovata nell'enciclopedia pubblica di Wikipedia.
In seguito alla devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato della Chiesa si formò una suddivisione amministrativa denominata "delegazione apostolica di Urbino e Pesaro" istituita nel 1631 dal Papa Urbano VIII.
Diretta ascendente dalla Marca anconetana,comprensiva l'Alta Valmarecchia,i territori di Pesaro e Urbino e parte dell'Umbria (territori di Gubbio).
Confinava a nord con la legazione di Forlì e con San Marino,ovest con la delegazione di Perugia e il Granducato di Toscana, nord - est con il Mare Adriatico, ed a sud - est con la delegazione di Macerata e Ancona.
Nel 1816, con la suddivisione dello Stato Pontificio,sotto l'ordine di Papa Pio VII si trasformò in una delegazione di prima classe, ciò significa che può avere titolo di legislazione se retta da un cardinale.
Nel 1831,si aggregò al territorio di Castelleoni di Suasa,venne compreso alla delegazione di Ancona,distretto di Jesi,sotto la giurisdizione del Governatore di Corinaldo.
Dopo la riforma amministrativa vagliata da Papa Pio IX (22 novembre 1850) confluì nella delegazione delle Marche.
Dopo l'Unità d'Italia per effetto del decreto Minghetti (22 dicembre 1860) fu trasformata nella provincia di Pesaro e Urbino con la perdita territoriale di Costaraccioro (provincia di Perugia),Gubbio (provincia di Perugia),Pascelupo (frazione comune di Schegge e Pascelupo in provincia di Perugia) e Scheggia (provincia di Perugia) ceduti all'Umbria, Castelcolonna,Monterado,Ripe e Senigallia ceduti alla provincia di Ancona.
Le informazioni e la foto che annetto l'ho trovata nell'enciclopedia pubblica di Wikipedia.
martedì 17 maggio 2011
Le nostre origini
Ho saltato millenni di storia della mia provincia,non il caso ha voluto questa scelta.
E' facile ricordare il grande passato di nazioni o città ma molto raramente si osserva il nostro passato,le nostre origini.
Per poter conoscere le nostre origini bisogna fare un salto nel nostro passato più vicino,le nostre usanze e tradizioni.
Solo conoscendo la nostra provincia,la nostra città possiamo considerarci cittadini d'Italia.
Immergiamoci allora,nella storia....il Ducato di Urbino (1443 - 1631) è stata un'antica entità statuale dell'Italia centrale,d'origine feudatale e legata da vincoli di vassallaggio allo Stato Ponteficio.
Occupava la parte settentrionale dell'odierna regione Marche,parte dell'alta Umbria coincidente con l'attuale territorio di Gubbio.
Con la nomina di Oddantonio II da Montefeltro gran duca di Urbino nacque lo Statuto del Montefeltro.
La capitale aveva luogo nella città omonima,divenuta ben presto uno dei centri focali del Rinascimento italiano.
Nel 1506 venne fondata l'università.
Il Ducato di Urbino confinava a nord - ovest con il Mare Adriatico,a ovest con la Repubblica di Firenze e per il resto con lo Stato Ponteficio.
STORIA
I Montefeltro
Nel 1213 con la nomina papale mutò la contea di Urbino in ducato governato dalla famiglia dei Montefeltro. Il Papa Eugenio IV nel 1443 nominò Oddantonio II da Montefeltro primo duca di Urbino. Egli regno per un anno (1443 - 1444) prima di essere assassinato. Prese dunque il figlio Federico,uno dei più grandi principi dell'epoca in Italia,celebrato tanto come condottiero in battaglia che come colto mecenate delle arti.
Nel suo circolo d'artisti vi erano Leon Battista Alberti (architetto,scrittore,matematico,umanistico italiano,crittofago,filosofo,musicista ed archeologo), Piero della Francesca (pittore e matematico italiano),Paolo Uccello (pittore e mosaicista italiano),Pedro Berruguete (pittore spagnolo),Luca della Robbia (scultore,ceramista ed orafo italiano),Giusto di Gand (pittore fiammingo),oltre ad un nutrito gruppo di architetti e scultori che abbellirono il suo palazzo.
Confermato duca nel 1474,promosse numerose rocche progettate da Francesco di Giorgio (architetto,teorico di architettura,pittore,ingegnere,scultore ,medaglista italiano) e raccolse una delle biblioteche più importanti del Rinascimento.Nel 1459 sposò Battista Sforza che li fu fedele fino alla morte nel 1482.
Durante il ducato di Federico da Montefeltro,lo stato giunse nella sua massima espansione territoriale e numerose prosperità economiche.
Nel 1480, Gubbio divenne la seconda residenza della famiglia ducale.
Dopo un periodo di reggenza da parte di Ottaviano degli Ubaldini,salì al potere suo figlio Guidobaldo I da Montefeltro,il quale sposò Elisabetta Gonzaga e protesse artisti come Raffaello (pittore e architetto italiano tra i più celebri del Rinascimento italiano),il Bramantino (pittore e architetto italiano) e Luca Signorelli (pittore italiano).
Celebre monumento letterario alla sua corte e a sua moglie è il Cortigiano di Baldassarre di Castiglione (umanista,letterario e diplomatico italiano al servizio dello Stato della Chiesa,del Marchesato di Mantova,e del ducato di Montefeltro).
Il suo regno venne turbato dalle lotte con lo Stato della Chiesa.
I Della Rovere
Guidobaldo morì senza eredi ma adotto il primogenito della sorella Giovanna, Francesco Maria della Rovere,che divenne il quarto duca di Urbino. Riuscì a riprendere Urbino al papa Medici e fu capace di ampliare il ducato nel 1523.
Con la moglie Eleonora Gonzaga si dedicò alla costruzione delle nuove dimore sontuose tra cui il Palazzo Ducale e la Villa Imperiale di Pesaro,e fu protettore di artisti quali Tiziano (pittore italiano), Girolamo Genga ( pittore,architetto e scultore italiano),Raffaellino del Colle (pittore italiano,manierista del Rinascimento),Dosso Dossi (pittore italiano).
Nel 1538,succedette il figlio Guidobaldo II Della Rovere,quinto duca,che si sposò per ben due volte con Giulia Varano e con Vittoria Farnense. A differenza del padre amò risiedere nel palazzo di Urbino dove promosse la sistemazione del secondo piano.
Tra gli artisti che protesse ci furono Tiziano (pittore italiano),Battista Franco (pittore italiano),e Bartolomeo Genga (architetto italiano).
Alla morte nel 1574 gli successe il sesto ed ultimo duca,suo figlio Francesco Maria II Della Rovere,personalità cupa e bieca,affascinante nei suoi rapporti "d'amico" con Tarquato Tasso (scrittore e poeta italiano) e Federico Barocci (pittore italiano).
Preoccupato del problema dell'eredità ebbe finalmente Federico Ubaldo nel 1606. Si sposò con Claudia De' Medici e fece in tempo ad avere una figlia Vittoria,prima di morire in circostanze misteriose nel 1623,prima di diventare duca.
Il vecchio Francesco Maria II accettò il volere del suo destino e negli ultimi anni favorì la divulgazione del suo Stato alla Curia Romana firmando un atto nel 1625.
Alla sua morte,1631 , Papa Urbano VIII decretò la devoluzione del Ducato allo Stato Pontificio,facendo valere sia i diritti feudali che la Santa Sede vantava sul Ducato sia per la volontà dell'ultimo duca.
Tutte le cose mobili di prestigio della casata rimasero di proprietà personale di Vittoria che sposandosi con il Granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici,portò con sé a Firenze le straordinarie raccolte di dipinti,gioielli ed oggetti vari.
Dopo l'incorporazione del ducato fu costituita la legazione di Urbino,diede nome nel Seicento all'omonima provincia pontificia.
Il nostro passato così glorioso ci sembra lontano ma non è sempre così.
E' facile ricordare il grande passato di nazioni o città ma molto raramente si osserva il nostro passato,le nostre origini.
Per poter conoscere le nostre origini bisogna fare un salto nel nostro passato più vicino,le nostre usanze e tradizioni.
Solo conoscendo la nostra provincia,la nostra città possiamo considerarci cittadini d'Italia.
Immergiamoci allora,nella storia....il Ducato di Urbino (1443 - 1631) è stata un'antica entità statuale dell'Italia centrale,d'origine feudatale e legata da vincoli di vassallaggio allo Stato Ponteficio.
Occupava la parte settentrionale dell'odierna regione Marche,parte dell'alta Umbria coincidente con l'attuale territorio di Gubbio.
Con la nomina di Oddantonio II da Montefeltro gran duca di Urbino nacque lo Statuto del Montefeltro.
La capitale aveva luogo nella città omonima,divenuta ben presto uno dei centri focali del Rinascimento italiano.
Nel 1506 venne fondata l'università.
Il Ducato di Urbino confinava a nord - ovest con il Mare Adriatico,a ovest con la Repubblica di Firenze e per il resto con lo Stato Ponteficio.
STORIA
I Montefeltro
Nel 1213 con la nomina papale mutò la contea di Urbino in ducato governato dalla famiglia dei Montefeltro. Il Papa Eugenio IV nel 1443 nominò Oddantonio II da Montefeltro primo duca di Urbino. Egli regno per un anno (1443 - 1444) prima di essere assassinato. Prese dunque il figlio Federico,uno dei più grandi principi dell'epoca in Italia,celebrato tanto come condottiero in battaglia che come colto mecenate delle arti.
Nel suo circolo d'artisti vi erano Leon Battista Alberti (architetto,scrittore,matematico,umanistico italiano,crittofago,filosofo,musicista ed archeologo), Piero della Francesca (pittore e matematico italiano),Paolo Uccello (pittore e mosaicista italiano),Pedro Berruguete (pittore spagnolo),Luca della Robbia (scultore,ceramista ed orafo italiano),Giusto di Gand (pittore fiammingo),oltre ad un nutrito gruppo di architetti e scultori che abbellirono il suo palazzo.
Confermato duca nel 1474,promosse numerose rocche progettate da Francesco di Giorgio (architetto,teorico di architettura,pittore,ingegnere,scultore ,medaglista italiano) e raccolse una delle biblioteche più importanti del Rinascimento.Nel 1459 sposò Battista Sforza che li fu fedele fino alla morte nel 1482.
Durante il ducato di Federico da Montefeltro,lo stato giunse nella sua massima espansione territoriale e numerose prosperità economiche.
Nel 1480, Gubbio divenne la seconda residenza della famiglia ducale.
Dopo un periodo di reggenza da parte di Ottaviano degli Ubaldini,salì al potere suo figlio Guidobaldo I da Montefeltro,il quale sposò Elisabetta Gonzaga e protesse artisti come Raffaello (pittore e architetto italiano tra i più celebri del Rinascimento italiano),il Bramantino (pittore e architetto italiano) e Luca Signorelli (pittore italiano).
Celebre monumento letterario alla sua corte e a sua moglie è il Cortigiano di Baldassarre di Castiglione (umanista,letterario e diplomatico italiano al servizio dello Stato della Chiesa,del Marchesato di Mantova,e del ducato di Montefeltro).
Il suo regno venne turbato dalle lotte con lo Stato della Chiesa.
I Della Rovere
Guidobaldo morì senza eredi ma adotto il primogenito della sorella Giovanna, Francesco Maria della Rovere,che divenne il quarto duca di Urbino. Riuscì a riprendere Urbino al papa Medici e fu capace di ampliare il ducato nel 1523.
Con la moglie Eleonora Gonzaga si dedicò alla costruzione delle nuove dimore sontuose tra cui il Palazzo Ducale e la Villa Imperiale di Pesaro,e fu protettore di artisti quali Tiziano (pittore italiano), Girolamo Genga ( pittore,architetto e scultore italiano),Raffaellino del Colle (pittore italiano,manierista del Rinascimento),Dosso Dossi (pittore italiano).
Nel 1538,succedette il figlio Guidobaldo II Della Rovere,quinto duca,che si sposò per ben due volte con Giulia Varano e con Vittoria Farnense. A differenza del padre amò risiedere nel palazzo di Urbino dove promosse la sistemazione del secondo piano.
Tra gli artisti che protesse ci furono Tiziano (pittore italiano),Battista Franco (pittore italiano),e Bartolomeo Genga (architetto italiano).
Alla morte nel 1574 gli successe il sesto ed ultimo duca,suo figlio Francesco Maria II Della Rovere,personalità cupa e bieca,affascinante nei suoi rapporti "d'amico" con Tarquato Tasso (scrittore e poeta italiano) e Federico Barocci (pittore italiano).
Preoccupato del problema dell'eredità ebbe finalmente Federico Ubaldo nel 1606. Si sposò con Claudia De' Medici e fece in tempo ad avere una figlia Vittoria,prima di morire in circostanze misteriose nel 1623,prima di diventare duca.
Il vecchio Francesco Maria II accettò il volere del suo destino e negli ultimi anni favorì la divulgazione del suo Stato alla Curia Romana firmando un atto nel 1625.
Alla sua morte,1631 , Papa Urbano VIII decretò la devoluzione del Ducato allo Stato Pontificio,facendo valere sia i diritti feudali che la Santa Sede vantava sul Ducato sia per la volontà dell'ultimo duca.
Tutte le cose mobili di prestigio della casata rimasero di proprietà personale di Vittoria che sposandosi con il Granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici,portò con sé a Firenze le straordinarie raccolte di dipinti,gioielli ed oggetti vari.
Dopo l'incorporazione del ducato fu costituita la legazione di Urbino,diede nome nel Seicento all'omonima provincia pontificia.
Il nostro passato così glorioso ci sembra lontano ma non è sempre così.
lunedì 16 maggio 2011
Benvenuti in questo blog
Benvenuti in questo blog!
Dopo tanto tempo che mi sono fatta attendere,ho finalmente creato un blog adatto alla pagina che trovate su facebook e la prima voce nella ricerca su Google.
Quando creai la pagina sul social - network non pensai che avrei ottenuto questo grande successo.
Per questo motivo ho pensato di creare un blog così sarebbe sembrato tutto più semplice e continuo.
Testimoni d'Arte è diventato una garanzia sia per me sia per quelle persone che mi seguono perchè tratto argomenti dall'arte ai viaggi,alla storia ma anche di cinema,tv,e notizie.
Perchè tutto questo?
In poche parole mi ritengo testimone della mia vita e di tutto quello che mi circonda. Ne voglio fare regalo anche a voi,voglio che partecipiate non tanto alla mia vita ma agli avvenimenti che ci riserva.
Vi aspetto!
Dopo tanto tempo che mi sono fatta attendere,ho finalmente creato un blog adatto alla pagina che trovate su facebook e la prima voce nella ricerca su Google.
Quando creai la pagina sul social - network non pensai che avrei ottenuto questo grande successo.
Per questo motivo ho pensato di creare un blog così sarebbe sembrato tutto più semplice e continuo.
Testimoni d'Arte è diventato una garanzia sia per me sia per quelle persone che mi seguono perchè tratto argomenti dall'arte ai viaggi,alla storia ma anche di cinema,tv,e notizie.
Perchè tutto questo?
In poche parole mi ritengo testimone della mia vita e di tutto quello che mi circonda. Ne voglio fare regalo anche a voi,voglio che partecipiate non tanto alla mia vita ma agli avvenimenti che ci riserva.
Vi aspetto!
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