La tappa che vi descriverò è la più bella ed indimenticabile di questo viaggio perché in un giorno siamo riusciti a fare 30 Km di camminata senza accorgerci ammirando il parco maestoso,il castello ed il parco zoologico più vecchio al mondo,pensate che l'ultimo imperatore austriaco Francesco Giuseppe inaugurò quest'ultimo.
Tra le fermate della metrò è una delle ultime e l'uscita dista circa 300 mt. dal castello e comunque non dovreste sbagliare perché vedreste centinaia di persone che si dirigono in una sola direzione ed all'uscita della metro c'è un grande parcheggio per i bus.
Quel giorno era veramente caldo tanto da berci in due a teste 2 lt. e mezzo,per fortuna l'ombra del parco e le panchine ci hanno permesso di riposarci.
Viale alberato nel parco
Scavi romani all'interno dei giardini
Fontana con obelisco
Giardini
Visuale del castello dalla fontana
Dalla fontana visuale del castello e giardini
Uccelliera
Parco zoologico - vasca dei pinguini
Parco zoologico - vasca delle foche
Parco zoologico - orso polare
Parco zoologico - ippopotami
Parco zoologico - giraffa
HO FATTO UNA SELEZIONE MINIMA DELLE MIE FOTO PER QUESTA TAPPA
Il castello di Schonbrunn si trova a Vienna ed è stato la sede della casa imperiale d'Asburgo dal 1730 al 1918. Una volta si trovava in campagna,ma ormai è stato inglobato dalla città e ora si trova a Hietzing nella periferia ovest di Vienna.
Il nome di Schonbrunn gli venne dato dall'imperatore Mattia che durante una battuta di caccia in quest'area vi scoprì una fonte di acqua limpidissima da cui il nome di schon brunn (bella fonte) ed è attorno a questa fonte,secondo la tradizione che si sarebbe costruito poi il castello intero.
Il complesso del palazzo è noto per ospitare uno degli zoo più antichi del mondo.
Dal 1992 il castello è amministrato dall'azienda Schloss Schonbrunn Kultur - und BetriebsgesmbH.
Dal 1996 il palazzo ed il giardino sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
IL CASTELLO
Dal 1687 al trono Leopoldo I predispose l'edificazione di una nuova residenza per il figlio Giuseppe I.
Nel 1688 l'architetto Johann Bernhard Fischer von Erlach presenta il "progetto Schönbrunn I" che nelle intenzioni del progettista avrebbe dovuto oscurare la Reggia di Versailles in Francia. Tale progetto ottenne lo scopo di presentare al sovrano il proprio talento e contemporaneamente di rinverdire l'attenzione del sovrano per l'opera. Nel 1689 Fischer ottenne la nomina di precettore d'architettura dell'erede al trono.
La fase attuativa, i cui lavori iniziarono nel 1696, si concretizzò tuttavia in un progetto meno ambizioso[1] che si basava in gran parte sulle strutture già esistenti, I lavori si bloccarono più volte a causa delle guerre di successione in Austria e nel 1705 ancora il castello non aveva preso una forma definitiva. Con la morte di Leopoldo, Schönbrunn diventò la residenza vedovile di sua moglie: Guglielmina Amalia.
Vennero chiamati molti intagliatori per costituire le basi del castello che venne fondato con la tipica Pietra dell'Imperatore, una dura pietra gialla, assai adatta a questo particolare scopo. Fu l'Imperatore Carlo VI a riprendere vivo interesse per il castello di Schönbrunn, intendendolo destinare a residenza estiva della famiglia imperiale, uso al quale rimase destinato sino al crollo della monarchia asburgica nel 1918. Egli però morì prima di riuscire a dare inizio ai nuovi lavori di ampliamento della struttura, che tra il 1743 ed il 1749 vennero portati avanti da sua figlia Maria Teresa d'Austria, che si avvalse della perizia dell'architetto Nicolò Pacassi per cambiare radicalmente l'assetto del piccolo palazzotto di caccia. Alcuni progetti alternativi oggi perduti vennero realizzati anche da Johann Michael Rottmayr.All'epoca di Maria Teresa risale anche la maggior parte degli interni, che andarono proprio a fornire le basi per la crescita e lo sviluppo del rococò austriaco di cui oggi rappresentano ad ogni modo uno degli esempi più rilevanti.
Al fianco della residenza venne inoltre aperto dal 1747 il teatro di corte che ospitò tra l'altro rappresentazioni di Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozartcon conduttori gli stessi compositori.
Attorno al 1765 Johann Ferdinand Hetzendorf von Hohenberg, rappresentante del primo neoclassicismo, apportò gli ultimi cambiamenti alla struttura voluti da Maria Teresa dopo la morte del marito Francesco Stefano di Lorena. A partire dal 1772 Hetzendorf von Hohenberg lavorò alla costruzione della Gloriette in fondo al giardino, una loggia arcata costruita sulla collina al centro della veduta centrale del parco del castello.
Nel 1780 si conclusero i lavori, poco prima della morte di Maria Teresa, da questo momento il castello non sarà più abitato fino ai primi dell'Ottocento.A partire dal 1817 e per successivi due anni, si hanno alcuni interventi architettonici che dettero l'attuale aspetto al castello.
Nel 1830 vi nacque l'Imperatore Francesco Giuseppe ed egli qui morì nel 1916, mentre nel 1918 l'Imperatore Carlo I firmò la propria abdicazione che pose fine alla secolare monarchia austriaca.
Al termine della proprietà imperiale della struttura, parte di essa divenne una scuola per quasi 350 bambini, molti dei quali erano orfani di guerra o le loro famiglie non erano in grado di sostenere le spese di pagamento di un precettore.
Durante la guerra, nel 1945, la Gloriette ed il palazzo vennero danneggiati dalle bombe degli alleati. Il castello divenne quindi quartier generale locale delle truppe russe e poi inglesi, il che consentì nello stesso tempo un rapido restauro dei danni causati dal conflitto. Nel 1948 parte del castello divenne già accessibile ed aperta al pubblico.Attualmente il castello di Schönbrunn conta 1.441 stanze di diversa grandezza; molte di queste sono destinate ad usi governativi, ma 190 sono aperte oggi al pubblico in forma di museo, con una stima annuale di 1,5 milioni di turisti approssimativi. il parco e le strutture annesse al grande palazzo contano invece circa 5,2 milioni di turisti all'anno.
IL PARCO
Il castello di Schönbrunn ed il suo parco sono elementi inscindibili l'uno dall'altro. Il parco, ampio e variegato, si presenta in stile barocco alla francese e venne progettato da Jean-Nicolas Jadot ed Adrian von Steckhoven sotto la direzione di Maria Teresa imperatrice. Un primo progetto del parco venne stilato dallo stesso Fischer von Erlach, ma questo decadde entro breve in quanto il progetto mal si accomodava alla grande area da riempire ed alle molteplici possibilità artistiche che si presentavano.
Il progetto venne attuato dal 1695 su progetto di Jean-Nicolas Jadot (già allievo di Le Notre, giardiniere del Re di Francia a Versailles), e venne costruito in anticipo sulla struttura stessa del palazzo per dar tempo alle piante di crescere ed il cantiere fu in attività sino al 1699. Tale progetto comprendeva probabilmente due soli parterres laterali al grande viale che ancora oggi attraversa il parco.
Con Maria Teresa, i cambiamenti al palazzo si riflessero anche sul giardino e già dal 1750, i due parterres laterali vennero allargati sino alle dimensioni attuali. La trasformazione del progetto venne anche fortemente voluta dall'Imperatore Francesco Stefano il quale, tra il 1752 ed il 1753, vi fece erigere tra gli altri uno zoo, oltre ad un prezioso giardino botanico. Egli si servì dell'olandese Adrian van Steckhoven e del suo assistente Richard van der Schot per la costruzione del nuovo giardino. Nel 1755 venne terminata la costruzione dell'Orangerie.
Come si è già accennato, fu poi Maria Teresa a commissionare la costruzione della Gloriette in fondo al giardino, sette anni dopo la morte del marito e nel medesimo tempo venne anche costruita la grande Fontana di Nettuno che ancora oggi troneggia in fondo al viale centrale del grande parco.
All'epoca neoclassica, sempre nel XVIII secolo, risalgono invece la Fontana dell'Obelisco (1777) e la rovina (1778) di chiaro gusto d'epoca.
Fu l'Imperatore Giuseppe II a disporre l'accesso al pubblico ai giardini imperiali, con grande dispiacere dell'aristocrazia che si trovava a dover passeggiare nei giardini con la popolazione comune, anche se il palazzo divenne un'importante luogo di aggregazione per la popolazione viennese.
Dalla fine della monarchia anche il palazzo è amministrato dalle dipendenze dello stato.L'area al centro del giardino forma il Grande Parterre, che venne realizzato attorno al 1780.
Questa parte del giardino venne realizzata come una grande spianata di prato con delle aiuole con fiori coloratissimi, affiancate sui lati da una lunga fila di alberi con 32 grandi statue, in gran parte progettate da Johann Christian Wilhelm Beyer e sono ispirate alla storia greca e romana con divinita o personaggi famosi dell'età antica.
Nel 1778, in linea con gli orientamenti del neoclassicismo e su ispirazione del Piranesi, venne eretto un complesso di finte rovine romane che rappresentavano le terme di Tito e Vespasiano, anche se in un primo momento ottennero il più caratteristico nome di "Rovine di Cartagine".
L'area consiste in una un'area ad anfiteatro che copre una fontana di forma rettangolare che aumenta ancora di più l'impressione di trovarsi catapultati in una vera struttura di epoca romana. Al centro della fontana si trova un gruppo di statue creato dal Beyer che rappresentano le divinità della Moldava e dell'Elba, poste su un isolotto artificiale.
Sullo sfondo si coglie d'infilata un grande viale sul quale si trova una statua di Ercole. Si sa dai progetti che qui probabilmente era stata progettata una cascata che però non venne mai realizzata per l'eccessivo flusso di acqua richiesto e per le troppe spese di esecuzione.
Il legame con l'Impero Romano non solo conveniva al gusto dell'epoca, ma segnava anche un'autorità superiore trasmessasi dai romani agli Asburgo attraverso il Sacro Romano Impero che questi ultimi reggevano quasi ininterrottamente dall'epoca rinascimentale.La Fontana dell'Obelisco, di chiara ispirazione neoclassica, venne progettata e conclusa nel 1777 come ricorda un'iscrizione alla sua base.
Essa è costituita da una grotta artificiale che si eleva dalla vasca d'acqua sottostante ed è popolata di divinità fluviali. Alla sommità della grotta si trova invece un obelisco sostenuto da quattro tartarughe dorate. L'obelisco era considerato simbolo di assoluta stabilità e nell'antico Egitto simboleggiava le pure qualità del Faraone e l'espressione della continuità della casata regnante. I geroglifici incisi sulla struttura sono inni a glorificazione della famiglia regnante anche se all'epoca essi non erano ancora stati decifrati e si può perciò pensare ad una copiatura.È questa una delle fontane più suggestive e cariche di storia di tutto il parco del castello viennese. Come da tradizione, fu questa la fonte scoperta dall'Imperatore Mattia che diede il via poi alla costruzione stabile di una primitiva residenza di caccia che fu la base per la costruzione dell'attuale palazzo imperiale.
L'antica struttura posta a protezione della fonte, venne rimpiazzata nel 1771 dalla costruzione di una nuova fontana al coperto su progetto di Isidore Canevale. Essa ha la forma di un padiglione che culmina in un'abside finestrato ove si trova una statua rappresentante la divinità della Ninfa Egeria dalla cui cornucopia sgorga l'acqua della fonte antica. La statua venne eseguita da Wilhelm Beyer e venne posta in loco nel 1780. Le mura sono coperte da decorazioni a stucco rappresentanti delle piante lacustri e giuncheti a rilievo.LA VOLIERA/UCCELLIERA
La voliera venne costruita attorno al 1750. Essa è costituita da una struttura di grandi dimensioni, con una conclusione tipicamente barocca ed un tetto in rame che termina con una piccola lanterna. All'ariosa struttura di rete circolare, vennero aggiunte quattro nicchie di mattoni di modo da servire da riparo notturno per gli uccelli della voliera stessa.
Il sistema di vialetti che conduce alla struttura, venne invece realizzato attorno al 1760 quando si svilupparono dei percorsi radianti tutto attorno alla voliera. I viali sono delimitati con una siepe squadrata.Mi sono limitata a descrivervi il parco ed il palazzo mentre lo zoo oltre vi posso dirvi che nel 2010 ha vinto il riconoscimento come miglior parco zoologico.
Per il resto vi lascio il sito ufficiale dove potrete trovare le informazioni utili: http://www.zoovienna.at/it/zoo-e-visitatori/informazioni-visitatori/
Questa tappa ci è piaciuta molto tanto che il mio fidanzato mi ha detto:"Nei prossimi anni torniamo qui a Vienna e ritorniamo qui!".
In poche parole in questo posto potete vedere la città di Vienna,la più naturale.
Ci credete che quando eravamo nel parco non si sentivano i rumori di traffico!!! Non mi è mai capitato una situazione del genere.
Vi consiglio vivamente di venire qui,un posto meraviglioso!
A presto!
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